Occhio, er polipo, che, per motivi tecnici, se "fermi" gli altoforni metti in moto un processo che poi ti costa immensamente riavviare. Un'acciaieria non è una macchina che spegni e riaccendi senza pagare gravi conseguenze.
Che l'ilva non contribuisca alla ricerca sul cancro non è vero: dà da lavorare, diretti ed indiretti, a 50 mila persone. Queste spendono metà del proprio reddito in tasse. Quelle tasse sostengono il sistema pensionistico, il sistema sanitario, il welfare, la scuola, ecc.
Se spegni l'Ilva tutte qiuelle risorse si perdono e diventano un costo per la collettività. Per carità, sostenibile nella sua singolarità. Ma se, oltre a spegnere l'Ilva, chiudi la Tav, fermi i cantieri, smetti di cercare risorse, chiudi i gasdotti, ... prepari la ricetta per il declino industriale ed economico. E sotto una certa soglia il declino diventa irreversibile.
Nella storia ci sono stati popoli e civiltà prospere che sono finite in miseria; 500 anni fa l'impero Ottomano era ricchissimo, le sue popolazioni vivevano in un mondo più prospero degli altri, più tollerante, più colto, più cosmopolita. Qualche decennio di scelte sbagliate, di errori strutturali non risolti e si è passati alla stagnazione, alla decrescita, alla miseria.
PS. perché a Brescia si morirebbe di ignoranza? A me sembra una bellissima città, per nulla degradata culturalmente; anzi.