Roma, ore decisive in Campidoglio. Marino pensa alle dimissioni. Esposito: "Fine inevitabile per l'amministrazione"
Il sindaco valuta se lasciare l'incarico in Campidoglio, dopo il pressing del suo partito. In mattinata la giunta. Ieri la decisione di restituire di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito
ROMA - Ore decisive in Campidoglio. Ignazio Marino sarebbe in procinto di dimettersi, comunicazione che potrebbe essere formalizzata nel pomeriggio. Questa mattina, infatti, il sindaco si è chiuso nel suo studio insieme ai fedelissimi per stabilire il percorso di uscita. Che tutti gli hanno ormai consigliato. "Penso che la situazione così com'è ci porterà inevitabilmente alla fine di questa amministrazione", ha detto l'assessore comunale ai Trasporti, Stefano Esposito, intervenendo a SkyTg24. Poi un nuovo incontro tra Marino e gli assessori della sua Giunta.
Dopo un vertice notturno a Palazzo Chigi, infatti, Matteo Renzi ha fatto sapere di non essere più disposto a tollerare la permanenza di Marino a Palazzo Senatorio un minuto di più. E Orfini lo ha subito comunicato al chirurgo dem dicendogli chiaramente che, nel caso avesse opposto resistenza, il Pd avrebbe ritirato i suoi assessori dalla giunta. In quel momento Marino ha capito che per lui era finita. Per Carla Ruocco, esponente del direttorio M5s arrivando al Campidoglio per la seduta del Consiglio comunale, "gli assessori del Pd nella giunta Marino si sono dimessi. Il Pd ha fallito. La città deve tornare a votare", ha dichiarato. Notizia smentita dall'assessore Esposito: "Provenendo dal Movimento 5 stelle non può che essere falsa", ha affermato a Sky.
ROMA - Ore decisive in Campidoglio. Ignazio Marino sarebbe in procinto di dimettersi, comunicazione che potrebbe essere formalizzata nel pomeriggio. Questa mattina, infatti, il sindaco si è chiuso nel suo studio insieme ai fedelissimi per stabilire il percorso di uscita. Che tutti gli hanno ormai consigliato. "Penso che la situazione così com'è ci porterà inevitabilmente alla fine di questa amministrazione", ha detto l'assessore comunale ai Trasporti, Stefano Esposito, intervenendo a SkyTg24. Poi un nuovo incontro tra Marino e gli assessori della sua Giunta.
Dopo un vertice notturno a Palazzo Chigi, infatti, Matteo Renzi ha fatto sapere di non essere più disposto a tollerare la permanenza di Marino a Palazzo Senatorio un minuto di più. E Orfini lo ha subito comunicato al chirurgo dem dicendogli chiaramente che, nel caso avesse opposto resistenza, il Pd avrebbe ritirato i suoi assessori dalla giunta. In quel momento Marino ha capito che per lui era finita. Per Carla Ruocco, esponente del direttorio M5s arrivando al Campidoglio per la seduta del Consiglio comunale, "gli assessori del Pd nella giunta Marino si sono dimessi. Il Pd ha fallito. La città deve tornare a votare", ha dichiarato. Notizia smentita dall'assessore Esposito: "Provenendo dal Movimento 5 stelle non può che essere falsa", ha affermato a Sky.
Così il pressing del Pd per farlo dimettere non molla. Il partito romano è in fibrillazione per tentare una via di uscita all'impasse Campidoglio nel caso Marino non dovesse rassegnare le dimissioni. Le voci insistenti di un'uscita di scena del sindaco, sotto attacco tra l'altro per le spese istituzionali, si rincorrono da ieri dopo la decisione di restituire di tasca sua tutte le spese sostenute con la carta di credito del Comune di Roma. Alle 11 in Campidoglio è stata convocata una Giunta, spostata poi alle 13. "Ci sono stati dei problemi - ha spiegato l'assessore alla Legalità, Alfonso Sabella - Durante la riunione si discuterà, tra gli altri argomenti, di Giubileo". Ma la sensazione è che l'avventura di Ignazio Marino a sindaco di Roma stia per scadere. E cosa accadrebbe a Roma? Le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili entro 20 giorni dalla loro presentazione al Consiglio comunale. Inizia così la procedura di scioglimento del Consiglio comunale e cessano tutte le cariche politiche. Il prefetto Franco Gabrielli nomina un Commissario.
da repubblica.it