Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?

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Offline vaz

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #20 il: 05 Set 2015, 10:43 »
Vorrei aggiungere una provocazione alla discussione, molto interessante: stante quello detto da pentiux (che in linea di massima condivido) si potrebbe parlare anche di superamento del modello 'democratico'? Lo dico pensando ad esempio agli ultimi governi in Italia

Offline fiord

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #21 il: 05 Set 2015, 12:09 »

Ma questo studio come è stato condotto?
E' possibile reperire qualche test utilizzato?
A naso, dai risultati che propone, mi lascia un po' perplesso...

Detto questo, sono purtroppo d'accordo con pentiux

Continuo seriamente a pensare che uno dei problemi principali del mondo moderno sia il suffragio universale, e questo studio me lo conferma.
In passato la battaglia per il suffragio universale è stata una battaglia di civiltà, una battaglia per il riconoscimento universale dei diritti.
Nel 2015 in un paese occidentale, invece, ha perso la sua valenza.
Un analfabeta funzionale non dovrebbe avere il diritto di voto fino a che non riesca a superare tale condizione.
Si, sono serio.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #22 il: 05 Set 2015, 14:00 »
Un'idea molto molto pericolosa, capisco senso del discorso (che condivido) ma mi mettete paura
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #23 il: 05 Set 2015, 14:57 »
Il punto è: chi ha il diritto di interrogare qualcun altro per ammetterlo al voto?
Tipo me. Vi fidate di me?

Il sistema educativo.

Purtroppo, di qualcuno ci si deve sempre fidare. È ovvio che l'esame per ottenere il diritto al voto potrebbe diventare un'ipotetico strumento da parte di chi giudica per manipolare l'opinione dell'esaminando, inducendo quest'ultimo a rispondere (non necessariamente a credere, ma c'è il rischio anche di quello) quel che si vuole che risponda, anche le cose più aberranti se del caso: ma allora questa sfiducia che tu - in parte giustamente - metti avanti, paralizzerebbe tutto: rovesciando la tua domanda potrei anche chiedere chi ha il diritto di chiederlo il voto.

Analogia un po' bizzarra ma, credo, calzante: non darei il diritto di voto a chi non conosce le basi (sottolineo, le basi, non chiedo una laurea) della storia, del sistema politico, della giurisprudenza, dell'economia, allo stesso modo, per lo stesso motivo e a maggior ragione che non darei la patente a chi non passa gli esami di guida.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #24 il: 05 Set 2015, 15:04 »
Vorrei aggiungere una provocazione alla discussione, molto interessante: stante quello detto da pentiux (che in linea di massima condivido) si potrebbe parlare anche di superamento del modello 'democratico'? Lo dico pensando ad esempio agli ultimi governi in Italia

Sì. Chi ha detto che la democrazia sia il modello definitivo? Soprattutto quella che noi oggi chiamiamo democrazia senza che lo sia: la vera democrazia era quella ateniese di più di 2000 anni fa, in cui ad ogni cittadino maschio libero e adulto (350 circa) corrispondeva un voto. La democrazia rappresentativa è quasi destinata a diventare un'oligarchia più o meno in incognito. Anche la Germania dell'Est, o Repubblica Democratica Tedesca, era - come definiva il suo stesso nome - "democratica". E non era una presa per i fondelli, né un'inesattezza giuridica: essendo lo stato il rappresentante del popolo - anche senza elezioni -, lo stato era il popolo, e quindi, perché votare? Insomma, con la parola "democrazia" è troppo facile giocarci. Secondo me vanno trovati modelli che superino questi falsi concetti di "governo del popolo" (come da etimologia), che "governo del popolo" all'atto pratico (e giuridico) alla fine non è mai.

Offline Zanzalf

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #25 il: 05 Set 2015, 15:42 »
Però così usciamo dal sistema democratico. Io personalmente non riconoscerei nessuna autorità e non pagherei una lira di tasse a un sistema di questo tipo.

Senza contare che le prime voci che verrebbero azzittate sarebbero quelle della gente umile.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #26 il: 05 Set 2015, 15:53 »
Però così usciamo dal sistema democratico. Io personalmente non riconoscerei nessuna autorità e non pagherei una lira di tasse a un sistema di questo tipo.

Senza contare che le prime voci che verrebbero azzittate sarebbero quelle della gente umile.

Quel che rende difficile definire e mettersi d'accordo su una politica più umana ed equa - perché poi è quello l'obiettivo - è proprio l'ambiguità del termine "democrazia" che ho cercato di far risaltare nel mio intervento precedente. Io non sono contro la "democrazia" nel suo senso etimologico del termine ("governo del popolo", che mi preme mantenere), ma contro le appropiazioni di essa (e di tale senso originario, distorcendolo) da parte di partiti politici totalitari (es.: partiti comunisti del blocco orientale, partito nazista, PNF), dittatori od oligarchie (come anche la presente). La riappropriazione da parte del popolo della democrazia (come concetto e come sistema reale di governo) sarebbe l'obiettivo, ma non senza una formazione del popolo, altrimenti si sfocierebbe nell'anarchia oppure il popolo diventerebbe il carnefice di se stesso. Quel che mi perplime è anche il concetto di "democrazia rappresentativa", ma le possibili alternative (radicalmente democratiche) ad esso sfociano nell'anarchia o nel populismo. Ma un superamento di essa - magari tramite ritocchi, non tramite scelte traumatiche - credo sia necessario anche se arduo.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #27 il: 07 Set 2015, 02:01 »
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #28 il: 07 Set 2015, 07:22 »
Zanzalf , scusami, ma non fu un certo Thomas Jefferson a suggerire come la democrazia si basasse su istruzione, conoscenza e capacità di discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è?

Percui volendo essere brutali, un analfabeta, inteso com una persona incapace di comprendere ciò che legge / sente , o di distinguere ciò che è vero(simile) da ciò che è, (secondo precetti logici, fisici , matematici ufficialmente riconosciuti) una emerita caxxata, può rendere un servizio INNANZITUTTO A SE STESSO, IN QUALITA' DI CITTADINO, esprimendo il proprio diritto di voto?
O sarà, alla fine, vittima di chi gli promette assurdità, magari facendo leva sulle sue paure, per i propri interessi materiali, politici, economici?!

Gli strumenti ci sono, basta non drogarli di ideologismo e non distorcerli a scopo puramente politico / proselitico.
Basterebbe, imho, un semplice test attitudinale impersonale , basato sullo studio del diritto, niente di esageratamente complesso ma le basi del codice civile, penale, sociale DEVI conoscerle.
Se totalizzi meno di un complessivo percentuale stabilito di risposte esatte, vieni rimandato.
Come per la patente di guida, ne più ne meno.

P.s. sarebbe da aggiungere una nota circa le dimensioni elefantiache del sistema legislativo italiano, ma non sono in vena di farla nel topic di FD.

Offline FatDanny

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #29 il: 07 Set 2015, 11:09 »
il problema che pone pentiux è concreto, ma anche i dubbi di zanzalf lo sono.
Attenzione perché inevitabilmente una riduzione del diritto di voto andrebbe a discapito dei meno abbienti, dei meno istruiti, dei meno consapevoli. In poche parole degli ultimi.
D'altronde il diritto di voto nelle sue forme arcaiche, basate su diritto di sangue o sui propri possedimenti, si basava su una logica non così dissimile da quella che stiamo discutendo qui.

Mi si potrebbe rispondere che allora si deve garantire a tutt* la necessaria educazione civica. E su questo io sono d'accordo. Ma allora il punto non è restringere il diritto di voto, ma aumentare l'istruzione, la consapevolezza civica e sociale, la capacità di scelta.

Il secondo problema che cita Zanzalf (chi decide? chi giudica?) mi sembra invece un falso problema.
Nel senso che la parzialità del sistema, la sua soggettività, il suo essere basato su giudizi di valore, è un qualcosa di presente in ogni regime politico. Anche in quello liberale.
Il nostro sistema non è di certo esente da giudizi di valore.
Ad oggi la rendita privata è più importante del diritto alla casa, così come il profitto è più importante dell'indipendenza economica di tutti gli individui.
E cosa sono questi se non giudizi di valore, non assoluti ma legati ad una precisa teoria sociale?
Il fatto che siano nascosti nelle pieghe di un regime che prova a rappresentare se stesso come neutro non li rende meno veri o meno presenti.

Di conseguenza io emendo quanto detto da pentiux: la democrazia funziona ed è viva nella misura in cui produce il massimo grado di attivazione sociale attorno ad essa. Per essere possibile questo è necessario che il demos sia quanto più stimolato e istruito possibile. La democrazia è dunque non tanto un sistema di regole, quanto una modalità di azione della società nei confronti delle proprie istituzioni.
Più la società è dormiente e "stupida" più la democrazia è assente, al di là delle forme istituzionali di cui si dota.
Più la società è dormiente, più le istituzioni che la governano si rendono autonome da essa e traggono convenienza dalla situazione.
E la prova provata di questo fatto sono esattamente gli esperimenti di socialismo reale, società in cui le forme istituzionali rimandavano ad una teoria di democrazia assoluta e che invece si traducevano nella realtà nel despotismo più bieco.

Istruzione di massa e democrazia, partecipazione diretta e discussione pubblica.
Non perdiamo la fiducia nell'essere umano, perché da animale qual'è non è così dissimile dai cani.
Non nasce feroce e aggressivo, ma ci diventa se addestrato in tal modo.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #30 il: 07 Set 2015, 12:08 »
Benissimo FD.

Alcune riserve, se non altro alla base dello stesso sistema dell'istruzione , per com'è concepito oggi, in cui diritto ed educazione civica hanno un ruolo davvero sottostimato e la cosa è facilmente riscontrabile in minimo un under 30 su tre.
A questo aggiungici la difficoltà nell'insegnare storia e lingue, la scuola, inteso come sistema di istruzione volto a formare cittadini coscienziosi ed istruiti, deve essere interamente ripensato.

Citazione

Di conseguenza io emendo quanto detto da pentiux: la democrazia funziona ed è viva nella misura in cui produce il massimo grado di attivazione sociale attorno ad essa. Per essere possibile questo è necessario che il demos sia quanto più stimolato e istruito possibile. La democrazia è dunque non tanto un sistema di regole, quanto una modalità di azione della società nei confronti delle proprie istituzioni.
Più la società è dormiente e "stupida" più la democrazia è assente, al di là delle forme istituzionali di cui si dota.
Più la società è dormiente, più le istituzioni che la governano si rendono autonome da essa e traggono convenienza dalla situazione.
E la prova provata di questo fatto sono esattamente gli esperimenti di socialismo reale, società in cui le forme istituzionali rimandavano ad una teoria di democrazia assoluta e che invece si traducevano nella realtà nel despotismo più bieco.

"An educated citizenry is a vital requisite for our survival as a free people.."

"If a nation expects to be ignorant and free, in a state of civilization, it expects what never was and never will be"

Thomas Jefferson, Notes on the Government, State of Virginia.

Offline Thorin

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #31 il: 07 Set 2015, 15:04 »
Vorrei aggiungere una provocazione alla discussione, molto interessante: stante quello detto da pentiux (che in linea di massima condivido) si potrebbe parlare anche di superamento del modello 'democratico'? Lo dico pensando ad esempio agli ultimi governi in Italia

Personalmente anche io credo che la democrazia per come è vissuta oggi abbia più di un problema, ma fate attenzione a non sbagliare bersaglio.
Se la democrazia si svuota di significato a causa dell'analfabetismo funzionale, dobbiamo combattere l'analfabetismo, non la democrazia.

Purtroppo è difficile, quando l'analfabetismo diventa normalità, una persona con giudizio diventa "strana, esagerata, fissata" per il solo fatto che vorrebbe fare le cose fatte bene.

Offline fish_mark

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #32 il: 07 Set 2015, 16:01 »
Interessante come da uno studio dell'OCSE si arrivi in fretta e con tanta agevolezza alla conclusione per cui sarebbe ormai storicamente maturo il passaggio a un sistema di voto non tanto basato sul censo quanto sul QI. In tal modo, i votanti potrebbero accedere ai seggi dopo un esame condotto attraverso un questionario (a risposte multiple? Oppure con un breve scritto su temi vari? La questione merita un approfondimento) consegnato a una Commissione medica, composta da psicologi, gastroenterologi e pranoterapeuti, che valuterebbe la capacità del candidato votante nel discernere tra le varie liste della schede, le differenti proposte programmatiche dei partiti che le rappresenanto e gli slogan della campagna elettorale riportati sui principali social network.

E sarebbe quindi ora di dare tutte le speranze del futuro della collettività a un gruppo di ottimati ben selezionati.

Nel frattempo, in attesa che il bel sole dell'avvenire illumini con i suoi potenti raggi il nostro povero stivale, mi auguro che venga consentito a Zanzalf - di cui non mi fido per come vota e di cui non condivido neanche un'oncia delle sue opinioni e visioni del mondo (compreso quello della SSLazio) - di continuare a partecipare ai dibattiti pubblici e soprattutto a votare.

Lo dico serenamente e pacatamente.

Offline pentiux

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #33 il: 07 Set 2015, 16:20 »
Lo dici perculeggiando, altro che serenamente e pacatamente, ma è tuo solito.
Io non ho parlato di QI, ne di commissioni mediche. Ho parlato di difficoltà, da parte di una percentuale comunque importante di popolazione di comprendere la realtà che li circonda. E questo è estremamente pericoloso.
Perché, e rispondo anche a FD, credo che nel passato le esigenze fossero ben più chiare ed evidenti. Anche le masse più povere e meno istruite erano in grado di comprendere le reali ripercussioni della vita politica sulla propria vita personale. Poi per carità, c'era pure chi si vendeva il voto per una scarpa sinistra, ma comunque era fatto consapevolmente.

Oggi l'analfabetismo funzionale non sono convinto sia più solo una questione di classe sociale o di qualità dell'istruzione. Oggi siamo immersi nelle informazioni,, la scuola dell'obbligo la finiscono praticamente tutti, eppure l'analfabetismo funzionale aumenta (e non solo in Italia).

Nei paesi più ricchi e più colti ritorna la Polio che era stata quasi debellata a causa del rifiuto di vaccinarsi. E non è per mancanza di informazioni o di cultura, ma per mancanza di capacità di leggere la realtà. E di questi esempi ve ne sono a bizeffe.
Ecco, io ho il terrore di una democrazia dove chi ritiene i vaccini causa dell'autismo basandosi sul nulla possa un domani divenire maggioranza ed impedire a mio figlio di vaccinarsi. E ne potrei fare mille di questi esempi.

Offline fish_mark

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15968
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #34 il: 07 Set 2015, 16:40 »
Lo dici perculeggiando, altro che serenamente e pacatamente, ma è tuo solito.
Io non ho parlato di QI, ne di commissioni mediche. Ho parlato di difficoltà, da parte di una percentuale comunque importante di popolazione di comprendere la realtà che li circonda. E questo è estremamente pericoloso.

Sono dell’opinione che tra perculeggiamento e ironia ci sia una bella differenza. Mi auguro che tu sia capace di coglierla: anzi ne sono sicuro.
Nel merito parli di pericolosità di una percentuale imporntatne di popolazione di comprendere la realtà che li circonda. Nei fatti fai una affermazione - ahimè - condivisibile, ma il suffragio universale, almeno da quest parti, è una conquista che è datata 100 anni (parliamo del 1919), mentre alle donne il diritto di voto fu concesso con l'elezione dell'Assemblea costituente del 1946.
Ora, seppure i dati emersi dalla ricerca dell’OCSE ci preoccupano tutti, immaginare che queste difficoltà fossero minori nell'elettorato italiano (composto in larghissima parte di verie e propri analfabeti) all’indomani della fine dlela seconda guerra mondiale è affermazione quanto meno coraggiosa.
Diciamo che la manipolabilità dell'opinione pubblica si è dovuta nel tempo raffinare.

Perché, e rispondo anche a FD, credo che nel passato le esigenze fossero ben più chiare ed evidenti. Anche le masse più povere e meno istruite erano in grado di comprendere le reali ripercussioni della vita politica sulla propria vita personale. Poi per carità, c'era pure chi si vendeva il voto per una scarpa sinistra, ma comunque era fatto consapevolmente.

Le masse una volta chiedevano “pane e lavoro”, una prospettiva di vita semplice ma almeno concreta. Mi sembra che oggi, al netto dei cambiamenti tecnologici che ci sono stati, la questione si ponga almeno negli stessi termini.

Oggi l'analfabetismo funzionale non sono convinto sia più solo una questione di classe sociale o di qualità dell'istruzione. Oggi siamo immersi nelle informazioni,, la scuola dell'obbligo la finiscono praticamente tutti, eppure l'analfabetismo funzionale aumenta (e non solo in Italia).

Nei paesi più ricchi e più colti ritorna la Polio che era stata quasi debellata a causa del rifiuto di vaccinarsi. E non è per mancanza di informazioni o di cultura, ma per mancanza di capacità di leggere la realtà. E di questi esempi ve ne sono a bizeffe.
Ecco, io ho il terrore di una democrazia dove chi ritiene i vaccini causa dell'autismo basandosi sul nulla possa un domani divenire maggioranza ed impedire a mio figlio di vaccinarsi. E ne potrei fare mille di questi esempi.

Su questo punto osservo che la questione fondamentale non è tanto l’analfabetismo funzionale ma verificare i dati di fondo che descrivono la qualità della democrazia, che non è soltanto una procedura per la selezione dei governanti da parte dei governati, ma è soprattutto la partecipazione alla discussione pubblica e la libera veicolazione delle informazioni da parte di tutti. Per tutto questo servono non soltanto libere elezioni, ma anche partiti funzionanti, scuola (pubblica o privata che sia) funzionante e sistema dell’informazione funzionante.

Di tutto questo se ne occupano organismi internazionali e il dato allarmante - a parer mio ancora più allarmante della ricerca dell’OCSE - che è l’Italia non sta messa bene. Ad esempio si guardi la classifica di World Press Freedom.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #35 il: 07 Set 2015, 16:43 »
c'è da dire che vivere in Italia è anche maledettamente più complicato che in altri paesi. abbiamo una burocrazia che ci distrugge nel vero senso della parola.

siamo costretti ogni anno a sottomettere una dichiarazione dei redditi contenente dati che sono già in possesso di chi ce li chiede, con la paura che se sbagliamo ci si inculano pure; per non parlare dell'ISEE che applica un algoritmo misterioso ai tuoi redditi per poi tirare fuori un numero che altro non è che il tuo reddito moltiplicato per un fattore che dipende da semplici situazioni che capirebbe un bambino se non ci fosse di mezzo una lista di documenti inutili, dati da recuperare (ovviamente già ce li hanno anche questi) etc.

qualsiasi cosa ti devi studiare le leggi e spesso anche le circolari ministeriali, comunali, regionali, provinciali ... e spesso (mi è capitato di recente) te la devi stampare e farla leggere al pubblico ufficiale di turno che ti risponde: "ma noi abbiamo fatto sempre diversamente".

alla fine io non biasimo chi spegne il cervello onestamente di fronte a queste cose anche perché magari a me, con laurea e master, può sembrare noioso ma relativamente semplice ma chi ha finito la scuola dell'obbligo con difficoltà ha ovviamente un limite al tempo che può dedicare a certe cose.

non ho mai vissuto all'estero ma i miei amici che ci vivono mi parlano di una semplicità nella gestione del rapporto con le istituzioni che qui in Italia non abbiamo.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #36 il: 07 Set 2015, 17:16 »
non ho mai vissuto all'estero ma i miei amici che ci vivono mi parlano di una semplicità nella gestione del rapporto con le istituzioni che qui in Italia non abbiamo.

Escludo che i tuoi amici vivano in Francia.

Offline trax_2400

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #37 il: 07 Set 2015, 17:20 »
State a ffa tutte ste discussioni pe ddì che i riommers non dovrebbero vota?
 :D :D :D

Offline ES

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Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #38 il: 07 Set 2015, 17:23 »
E' lo stato che ha creato l'analfabetismo funzionale, e su questo oggi spande.

Ma eludere chi è stato esclusivamente vittima di questo sfacelo non può essere la giusta soluzione. Forse la soluzione, ma non giusta.

Abbiamo il compito di rendere ogni persona funzionale alla attività del Paese. Non di escluderla, pure fosse momentaneamente.

E per far questo si cade sempre sul problema formativo, il decadimento della formazione dell'individuo è alla base di ogni problema.
Risolviamo questo, e risolviamo il Paese, tutto.
Ci volessero tre generazioni, e 10 manovre finanziarie.
Imho.
Re:Analfabetismo funzionale. Stiamo progressivamente regredendo?
« Risposta #39 il: 07 Set 2015, 17:25 »
Ero entrato, dopo aver letto ieri il topic, per esprimere alcuni concetti. Mi risparmio la fatica estrapolando dall'ottimo post di FD

il problema che pone pentiux è concreto, ma anche i dubbi di zanzalf lo sono.
Attenzione perché inevitabilmente una riduzione del diritto di voto andrebbe a discapito dei meno abbienti, dei meno istruiti, dei meno consapevoli. In poche parole degli ultimi.

D'altronde il diritto di voto nelle sue forme arcaiche, basate su diritto di sangue o sui propri possedimenti, si basava su una logica non così dissimile da quella che stiamo discutendo qui.

Mi si potrebbe rispondere che allora si deve garantire a tutt* la necessaria educazione civica. E su questo io sono d'accordo. Ma allora
il punto non è restringere il diritto di voto, ma aumentare l'istruzione, la consapevolezza civica e sociale, la capacità di scelta.

Il secondo problema che cita Zanzalf (chi decide? chi giudica?) mi sembra invece un falso problema.
Nel senso che la parzialità del sistema, la sua soggettività, il suo essere basato su giudizi di valore, è un qualcosa di presente in ogni regime politico. Anche in quello liberale.
Il nostro sistema non è di certo esente da giudizi di valore.
Ad oggi la rendita privata è più importante del diritto alla casa, così come il profitto è più importante dell'indipendenza economica di tutti gli individui.
E cosa sono questi se non giudizi di valore, non assoluti ma legati ad una precisa teoria sociale?
Il fatto che siano nascosti nelle pieghe di un regime che prova a rappresentare se stesso come neutro non li rende meno veri o meno presenti.

Di conseguenza io emendo quanto detto da pentiux:
la democrazia funziona ed è viva nella misura in cui produce il massimo grado di attivazione sociale attorno ad essa. Per essere possibile questo è necessario che il demos sia quanto più stimolato e istruito possibile. La democrazia è dunque non tanto un sistema di regole, quanto una modalità di azione della società nei confronti delle proprie istituzioni.
Più la società è dormiente e "stupida" più la democrazia è assente, al di là delle forme istituzionali di cui si dota.
Più la società è dormiente, più le istituzioni che la governano si rendono autonome da essa e traggono convenienza dalla situazione.
E la prova provata di questo fatto sono esattamente gli esperimenti di socialismo reale, società in cui le forme istituzionali rimandavano ad una teoria di democrazia assoluta e che invece si traducevano nella realtà nel despotismo più bieco.

Istruzione di massa e democrazia, partecipazione diretta e discussione pubblica.
Non perdiamo la fiducia nell'essere umano, perché da animale qual'è non è così dissimile dai cani.
Non nasce feroce e aggressivo, ma ci diventa se addestrato in tal modo.

Quei tre concetti mi portano a formulare una proposta:
votano tutti ma i test sull'analfabetismo funzionale vengono comunque svolti periodicamente. Se ogni due anni non ci sono miglioramenti significativi scioglimento delle camere (dei consigli regionali, dei consigli comunali, in dipendenza del livello su cui si ritiene funzionale agire).
Ragioniamo sul lasso temporale, sulle soglie da raggiungere, sulla possibilità di ricandidarsi per chi ha fallito l'obiettivo, sulle penali da pagare, ma insomma l'idea è di attribuire importanza alle capacità cognitive ma ribaltando chi ne deve pagare le conseguenze.
 

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