Ma tanto alla fine li stanno pressando a tal punto da costringerli ad adottare la posizione "giusta".
Ah la democrazia
@Fat, qui la democrazia (in senso del regime esistente in Italia) non c'entra assolutamente nulla, anzi. E' una banalissima questione interna a un singolo apparato.
Quello dell'ANPI è stato un ammutinamento bello e buono. L'ANPI è PD. Lo è da quando è nata (all'epoca era PCI), è stata fondata dal PCI come sua emanazione e per i suoi fini, non è mica nata autonomamente per libera iniziativa dei partigiani. Da quando esiste serve solo ed esclusivamente a dar forza alle posizioni del PCI-PD e a dare addosso ai suoi avversari, punto.
L'errore del suo presidente in questa vicenda è stato che trattandosi di una questione internazionale senza riflessi interni ha erroneamente pensato che l'associazione potesse esprimere una sua posizione senza concordare prima quale dovesse essere. Sbagliando la posizione. E ovviamente adesso che i capi dell'ANPI (ossia i vertici del PD) hanno richiamato all'ordine i sottoposti, l'associazione si allinea. Nulla di strano. In un partito la democrazia c'è quando si sceglie la linea al congresso, poi gli adepti si allineano e non prendono posizioni diverse pubblicamente.
Ho scoperto che non c'è solo l'ANPI, ci sono altre associazioni: FIVL, FIAP.
Niente, non si riesce a non dividersi in Italia.
Esistono perchè i partigiani erano a loro volta divisi in fazioni e a livello basso prendevano gli ordini da comandanti diversi. Il coordinamento vero c'era a livello alto, ma come gruppi non c'era tutto sto amore... C'erano quelli di matrice comunista (i più numerosi) che sognavano la rivoluzione, quelli che si rifacevano alla componente cattolica (poi DC) che temevano i primi, quelli di Giustizia e Libertà, ecc ecc ecc. Ci sono stati vari casi in cui si sono sparati tra loro.
E' assolutamente normale che le differenze-distinguo continuassero anche dopo, sia perchè tutti han tenuto le armi (gli uni sperando di poter fare la rivoluzione, gli altri perchè temevano di doversi difendere se scoppiava) sia perchè fin da subito il PCI ha inteso usare i partigiani come suo strumento propagandistico, e lo ha fatto con tanta intensità e per tanto tempo che a meno che a uno non venga in mente di chiedere a google, non penserebbe mai che ci possano essere partigiani che non si riconoscono nell'ANPI. Invece ce ne sono eccome, mio padre ad es. è stato partigiano di G&L e detestava l'ANPI con tutta l'anima, e più passava il tempo meno veri partigiani restavano nell'ANPI e più il suo disgusto per l'associazione cresceva. Per lui più passavano gli anni più usurpavano la memoria della lotta di liberazione e la strumentalizzavano per sostenere questa o quella causa, parlando come se tutti i partigiani la pensassero come l'associazione (il che non era).
Ricordo ancora una mattina il 25 aprile che c'era la banda che passava e sfilavano qui davanti autorità e ex partigiani con gran gagliardetti ANPI e fazzoletti rossi, e gli chiesi "papà, perchè non vai anche tu?" e lui mi disse, acidissimo "io con quelli là non sfilo, quelli non sono più partigiani". Ed erano gli anni 80, figurati adesso.