Seguo con interesse la discussione. La posizione di Fat mi sembra condivisa nelle premesse da tutti gli altri partecipanti e non capisco francamente la necessita' di ribadirlo e consolidarla ad ogni intervento. Sicuramente la sinistra extraparlamentare godeva di un appoggio popolare diffuso, probabile che le BR dei primi anni se ne siano giovate, altrettanto vero che il progressivo aumento del livello dello scontro, i morti, lo abbiano ridotto. Probabile che la repressione sia stata all'insegna del 'ndo cojo, cojo, poi? Che cambia?
La ragione fondamentale nel non aver perseguito prima queste persone, con più determinazione, risiedeprobabilmente nelle pieghe di quegli anni, oggi proclamarla trionfalmente appare stonato, inutilmente persecutorio ed ai miei occhi, non parte in causa, addirittura ipocrita, perfino crudele.
Più che delle avanguardie, le BR, ma non erano solo loro, anche i NAP, ad esempio, hanno giovato degli autonomi, in un primo tempo. In ogni caso le associazioni a banda armata sono sorte in seno ai movimenti extraparlamentari, ciò significa che avevano comunque relazioni preesistenti alla lotta armata. Quelle relazioni che poi si risolvevano (parlo per esperienza personale, queste cose le ho viste e vissute) in rapporti d'amicizia, d'affetto, d'amore, di identità di sogni, a volte di metodo, altre drammaticamente conflittuali, sono sopravvissute solo in alcuni casi.
Io ho amato (in modo fraterno) un autonomo per tutta la mia vita. Gli ho visto dare botte da orbi, lanciare molotov, pianificare scontri, ma pur essendo una convinta pacifista da sempre, tu non puoi non amare uno che mentre sei poliziotti ti stanno rincorrendo, ti spinge in un portone, se lo chiude alle spalle e resta fuori a prendere un fracco di manganellate per te, per proteggere te che hai dodici anni. Lui ne aveva ventuno all'epoca. Mi ha protetta ad ogni manifestazione. Mi ha protetta sempre (quando cominciarono a distruggerci con la scusa di distruggere la lotta armata, si unì ai sandinisti in Nicaragua. Era un guerrigliero, si chiamava Bonaventura, non lo dimenticherò mai). I miei fratelli durante i cortei manco mi guardavano. Erano troppo impegnati a fare a botte con tutto ciò che si muoveva. Che fai, rinneghi i tuoi fratelli perché non sei d'accordo sui metodi? E' una storia complessa, una passione annegata nel sangue, sofferta da tutti per moltissimi motivi.
"Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza" (il Che). Molti erano così. Erano ragazzi bellissimi, sdegnati, incazzati contro uno stato marcio fino al midollo, corrotto a livelli di terzo mondo. Uno stato che poi ha prodotto non a caso lo schifo contemporaneo.
Eravamo soli e lo sapevamo, ma eravamo ancora tanti, malgrado le droghe e l'uso strumentale che la politica ne fece. Sulla lotta armata ci siamo spaccati, sfrangiati, perché avevamo lo stesso sogno, ma sognavamo di raggiungerlo in modi profondamente diversi.
Quello che ti posso dire in tutta sincerità è che nessuno di quelli onestamente coinvolti nella lotta politica avrebbe mai denunciato un brigadista. Nemmeno io, che a malapena tolleravo le mazzate in piazza, figurati le armi. Perché non si consegna un uomo a uno stato che proclamandosi democratico mette in atto una repressione cilena.
La lotta armata mi ha traumatizzata, ma mai quanto quello che ho visto fare alla polizia. A distanza di tanti anni, lo schifo che mi sale in gola è anche peggiore. Una mia amica fu arrestata perché compagna di un "fiancheggiatore" delle BR. Fu scarcerata dopo tre mesi, ma tornò qui dopo due anni. Era irriconoscibile, ci tolse anche il saluto, quando ci vedeva tremava. Ci siamo riviste dopo anni. Ha cambiato fisionomia, capelli, è l'ombra della ragazza che conoscevo. Non abbiamo mai parlato di quello che le fecero in carcere. Solo a nominarle quel periodo, inizia a tremare. Io so solo che l'hanno distrutta ed era pacifista come me. Aveva quindici anni quando la presero e dalla galera, la persona che conoscevo non è più uscita. Ti dico solo che era bella e che secondo me ha pagato un prezzo indicibile solo perché era innamorata.
Ugualmente ti dico, che se mio padre fosse stato ammazzato dalle BR, forse la forza di prendere un fucile e andarli a sparare di persona l'avrei trovata, altro che perdono. Questo però non giustifica in nessun caso questo paese. Nessuna vittima giustifica il fascismo, perché di fascismo si tratta, degli apparati dello stato (la s piccola è assolutamente voluta). Anche questo arresto è un rigurgito fascista, ma quale giustizia? La giustizia in Italia non interessa a nessuno, solo ai familiari delle vittime. Chissà da cosa ci devono distrarre.