Teoricamente i giudici della corte suprema non devono più rispondere, perché inamovibili.
Concretamente invece rispondono eccome, perché al netto della carica inamovibile continuano a vivere nel contesto che li ha messi lì. E la prova concreta è che Trump verrà prosciolto da accuse gravissime.
Non è che andava estromesso dalla competizione elettorale perché lo chiedeva Biden, ma perché lo dice la legge dal momento in cui hai attentato alla repubblica.
avevo scritto un bel post ed un complotto plutogiudaicomassonico lo ha cancellato. oppure ho chiuso il browser. preferisco pensare alla prima ipotesi
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quello che voglio dire, e che a me pare lapalissiano, è che la magistratura dei paesi cosiddetti liberaldemocratici soffre certamente di una dipendenza dal contesto, è influenzabile in molti modi, sia dal potere che dal denaro, che può estrinsecarsi in molti modi: la possibilità di fare carriera, la possibilità di partecipare al trasferimento temporaneo al ministero e molto altro ancora che rientra in un insieme ancora più torbido.
e lo stesso accade in un regime autoritario, nelle diverse sfaccettature che la dottrina riconosce a questa forma di governo.
infatti questa espressione che mi piace molto "continuano a vivere nel contesto che li ha messi lì" è valida per gli USA, la Cina, la Svezia e il Pakistan.c'è però una
differenza enorme.
i giudici della corte suprema sono cooptati secondo un sistema complesso che prevede anche l'audizione al senato e da quel momento in poi sono inamovibili.
da che io ho memoria, non ricordo che un giudice della corte suprema abbia dovuto temere per la propria vita paventando un attacco da un altro organo dello stato, magari deviato.
certamente sarà stato influenzato dalla propria storia, dai propri convincimenti, da una relazione più profonda con la parte politica che l'ha nominato, ma si ricordano molte decisioni a sorpresa (tu che sei un attivista ricorderai
Bostock vs Clayton County, io invece ho dovuto ricercarla perché a memoria non me la ricordavo).
operando in una
democrazia matura (imperfetta, senza ombra di dubbio), con un pubblico mediamente informato con punte di attivismo, con una informazione imperfetta anch'essa ma libera, i giudici americani (o italiani) agiscono in un contesto di poteri e contropoteri, per cui possono decidere nella consapevolezza che se danneggiassero una parte politica troverebbero agilmente asilo nella parte politica avversa o in un'opinione pubblica favorevole.
nel panorama italiano poi, così frammentato, farsi adottare non è poi neanche così complicato, come mostra l'immonda transumanza dalla toga al parlamento.
la differenza quindi esiste, ed è enorme.perché i sistemi presentano i medesimi difetti, ma l'assenza di poteri alternativi (altre parti politiche, mass media, opinione pubblica, altri organi dello stato indipendenti e quindi predisposti alla difesa delle prerogative costituzionali) consente una
manipolazione politica netta e decisa della magistratura nei paesi autoritari.
e proprio la mancanza di una stampa libera e della libertà di espressione permette con maggiore credibilità di fare pressione sui giudici facendo leva sull'incolumità fisica.
se poi tu ti aspetti che i giudici decidano contrariamente allo spirito che informa la natura stessa dello stato che pro-tempore rappresentano, sono le tue aspettative ad essere irrealistiche: ma anche questo è un difetto comune, che non annulla le differenze di cui sopra.