jimmyyyyyy, ma perché devi arrampicarti su questi specchi pur di appropriarti di qualcosa che per tua scelta politica non ti compete minimamente?
Oh l'hai scelto tu di essere un democristiano di centro. Tu assieme al tuo partito, non ve l'ha ordinato il dottore.
Tieniti stretto il tuo pantheon fatto dei Mill, dei Rockefeller, dei Friedman.
Posso capire che non scalda i cuori, soprattutto di chi lavora, ma questo non ti autorizza a distorcere a tuo interesse il pensiero di chi la pensava in modo diametralmente opposto dal tuo.
Mo' vorresti addirittura fare di Marx uno che predicava la politica "dall'alto" contravvenendo a praticamente tutto quel che ha scritto???
Non è OGGI che la politica dal basso è "via i negri".
Tanto che Marx scriveva:
Ogni centro industriale e commerciale in Inghilterra possiede ora una classe operaia divisa in due campi ostili, proletari inglesi e proletari irlandesi. L’operaio comune inglese odia l’operaio irlandese come un concorrente che comprime il livello di vita. In relazione al lavoratore irlandese egli si considera un membro della nazione dominante e di conseguenza diventa uno strumento degli aristocratici inglesi e capitalisti contro l’Irlanda, rafforzando così il loro dominio su se stesso. Egli nutre pregiudizi religiosi, sociali e nazionali contro l’operaio irlandese. Il suo atteggiamento verso di lui è più o meno identico a quello dei “bianchi poveri” verso i negri negli ex Stati schiavisti degli U.S.A. L’irlandese lo ripaga con gli interessi della stessa moneta. Egli vede nell’operaio inglese il corresponsabile e lo strumento idiota del dominio inglese sull’Irlanda.
Questo antagonismo viene alimentato artificialmente e accresciuto dalla stampa, dal pulpito, dai giornali umoristici, insomma con tutti i mezzi a disposizione delle classi dominanti. Questo antagonismo è il segreto dell’impotenza della classe operaia inglese, a dispetto della sua organizzazione. Esso è il segreto della conservazione del potere da parte della classe capitalistica. E quest’ultima lo sa benissimo.
Marx sapeva perfettamente che la classe lavoratrice in qualità di prodotto del capitalismo non poteva che essere questo, caratterizzata da bestialità, egoismo, violenza, grettitudine e ignoranza.
E nonostante questo si scontrava con Blanqui esattamente sull'impossibilità che l'emancipazione venisse da "rivoluzionari di professione" (tanto che i partiti comunisti terzinternazionalisti presero più da Blanqui che da Marx talune concezioni del potere, tu sei l'ultimo residuo di quella tradizione che passa per il pc-ds-etc)
"Dal basso" non significa dal generico popolo, torno a ripetertelo.
in una singola frase del famoso Manifesto c'è tutto:
Lo scopo immediato dei comunisti è lo stesso di tutti gli altri proletari: formazione del proletariato in classe (1), abbattimento del dominio della borghesia (2), conquista del potere politico da parte del proletariato (3).
Nota 1: FORMAZIONE del proletariato in classe.
Chi pensa di parlare di "classe" in termini marxisti facendo riferimento ad un dato sociologico (gli operai) SBAGLIA.
Il proletariato IN SE' non è una classe. Può diventarlo tramite un processo storico.
Chi sostiene che il concetto di classe non è più utilizzabile perchè il lavoro non è più quello di una volta non sa cosa Marx intendeva con classe.
Nota 2: abbattimento del dominio della borghesia.
Il sistema parlamentare non rappresenta tutti, ma è il dominio di una parte. Per superare questo dominio va abbattuto (attraverso istituzioni proprie della nuova classe in formazione, per questo è necessario che il movimento si autorganizzi. Non in partito, ma in contropotere, in istituzioni che mettono in discussione la legittimità di quelle esistenti. Si, una SOVVERSIONE in piena regola).
Nota 3: conquista del potere politico da parte del proletariato
Nota bene, è il PROLETARIATO che conquista il potere, non i COMUNISTI.
Marx non dice "conquista del potere politico da parte dei comunisti" proprio perché a suo avviso l'unico soggetto in grado di fare la rivoluzione è la CLASSE, dal basso, ossia il processo di soggettivazione politica dato da un movimento sociale.
Quello che oggi sono IN NUCE i GJ o gli Indignados otto anni fa o quel magma poi strumentalizzato da grillo.
E' la lotta di classe, il conflitto sociale e politico, l'autorganizzazione di un pezzo di società che permette ai suoi componenti di maturare politicamente.
Esattamente quel che un soggetto come i 5S ha impedito, formalmente e concretamente: ha impedito che quel movimento si autorganizzasse e ha imposto un'organizzazione aziendale grazie al carisma del leader riconosciuto (Grillo).
La cosa che vedo positiva nei GJ, per questo dico che sono al momento migliori, è che ad oggi non ravvedo alcun affidamento a leader o presunti tali. Il faro dell'organizzazione di base e della democrazia diretta resta saldo e impedisce manovrine di incasso politico in stile pentastellato.
Questo di per sé è positivo. Non sufficiente, ma necessario.
E per favore evita di appropriarti di Marx che fai ride come Caccapound che se rivendica Che Guevara.