https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/17/news/bielorussia_la_sfida_di_tikhanovskaja_pronta_a_diventare_la_leader_nazionale_-264808395/Bielorussia, la sfida di Tikhanovskaja: "Pronta a diventare la leader nazionale"
Dopo la grande marcia di domenica a Minsk, l'opposizione al regime fa appello a inasprire la lotta attraverso lo sciopero generale. Lukashenko: "Fino a quando non mi ucciderete, non ci saranno nuove elezioni"
ABBONATI A
Invia per email
Stampa
17 agosto 2020
MINSK - Svetlana Tikhanovskaja è "pronta ad assumere la responsabilità di essere leader nazionale in questo periodo" per gestire la transizione e organizzare nuove elezioni presidenziali in Bielorussia. Lo ha affermato, una settimana dopo il contestato risultato elettorale, la stessa sfidante del presidente Aleksander Lukashenko in un nuovo video diffuso dall'esilio in Lituania. "Non volevo essere una politica. Ma il destino ha deciso che mi trovassi in prima linea nella lotta contro regole arbitrarie e ingiustizia", ha detto al termine di una settimana di proteste e violenze a Minsk e nelle altre città bielorusse.
Domenica oltre 200mila persone hanno manifestato nella capitale contro la contestata vittoria del presidente Lukashenko, al potere da 26 anni, che ha affermato di avere ottenuto l'80 per cento dei consensi nell'elezione del 9 agosto. La comunità internazionale non ha riconosciuto il risultato, ma Lukashenko è sostenuto dal presidente russo Vladimir Putin. Nel video di oggi, Tikhanovskaja si dice pronta ad assumere la leadership "per calmare il Paese, liberare i prigionieri politici e preparare al più presto le condizioni legali per organizzare nuove elezioni politiche".
L'opposizione ha lanciato un appello ad allargare lo sciopero generale, dopo che già venerdì scorso si erano mobilitati migliaia di lavoratori nelle fabbriche controllate dallo Stato, una tradizionale base di appoggio per Lukashenko. I lavoratori in sciopero sono usciti dalle fabbriche di veicoli, dalle raffinerie di petrolio e dalle aziende produttrici di tessuti e fertilizzanti, spinti alla protesta dal livello di violenza della polizia contro i manifestanti.
Alla protesta si sono uniti anche i dipendenti della tv di Stato che ha mandato in onda le immagini dello studio vuoto prima che venissero coperte con filmati di repertorio. Operai in sciopero sono confluiti nella fabbrica di veicoli militari Mzkt dove doveva intervenire Lukashenko. Che prima di andarsene in elicottero, mentre la folla urlava "vai via", ha ripetuto il suo "no" a nuove elezioni: "Le abbiamo già fatte. Fino a quando non mi ucciderete, non ci saranno nuove elezioni".