in primo luogo significa che guardando ai numeri assoluti non c'è alcuna invasione in italia.
I soli rifugiati in germania superano l'insieme di quelli accolti in italia, aventi o meno diritto all'asilo.
Secondo poi certo che c'è un problema in merito all'accoglienza, ma è del tutto assurdo farne un problema a carico dei migranti.
Sarà un problema dello Stato. Del Governo. Delle normative che la rendono oggetto di business.
Non di chi arriva.
Quindi il problema non è bloccare chi arriva, ma far funzionare l'accoglienza in modo diverso.
Mettendoci soldi (btw, lavoro, questo si utile) invece che regalarli ai grandi patrimoni con la flat tax.
Porre il problema nel modo che fai tu è come dire a un ferito in autostrada con una gamba rotta "capisco che la cancrena è ingiusta, ma purtroppo il sistema sanitario non funziona bene e non può certo perdere tempo con una gamba rotta quando ci sono i malati di cancro. Rischierebbe il collasso".
Collasso de che?
Visto che ti piacciono tanto le circostanze e i numeri aggiornati prendiamo l'aumento dei profitti ITALIANI degli ultimi anni, prendiamo l'ancora una volta aumentato rapporto tra quota profitto e quota salari, vediamo se davvero il sistema Italia non ha prodotto le risorse necessarie ad organizzare un welfare state decente (accoglienza compresa) oppure se il problema è di scelte.
Perché se lo è, il tuo riportare l'attenzione sul fenomeno specifico finisce per essere, come per i media, solo un modo per non parlare di queste scelte, per farle passare, per fottere quelle stesse persone che oggi sbavano sui migranti.
La competenza su un fenomeno a volte fotte. Perché sfuma tutto quello che ci sta attorno.
Circostanziato senza circostanze. E, guarda alla fine tu il caso, sempre sulla pelle del più debole.
1. Grazie che adesso non c'è l'invasione, gli ultimi due governi hanno fatto di tutto per fermare i flussi. Ma è nei numeri elevati degli anni precedenti che c'è il perché di queste scelte - da condannare nelle modalità - e che non vanno minimamente ad incidere sulle cause del problema e sulla possibilità molto concrete che lo stesso si ripresenti con maggiore intensità in futuro.
2. Ribadisco che i flussi della Germania sono di tipo diverso. Le scelte fatte dal governo tedesco nel 2015 nel periodo di maggior recrudescenza dei conflitti in Siria e Iraq, portarono una quantità senza precedenti di rifugiati in Germania (per lo più nuclei familiari), quasi un milione in un anno. Una scelta sicuramente epocale per tutta una serie di motivi, ma con quali risultati? Il risultato immediato fu un accordo UE-Turchia (sì, la Turchia di Erdogan), caldeggiato dagli stessi tedeschi, per lo stop immediato dei flussi dai campi profughi turchi, mentre adesso l'attività principale delle autorità per l'immigrazione di Berlino è l'espulsione di chi ha ricevuto il diniego. Nessun paese espelle più della Germania in Europa, sebbene in molti casi semplicemente non sia possibile. E teniamo sempre a mente che non esistono conflitti più devastanti di quello siriano.
Va anche detto che la Germania ha una popolazione che supera di 30 milioni quella italiana e soprattutto non ha l'enorme problema che abbiamo noi con l'emigrazione.
Riguardo la rotta del Mediterraneo centrale c'è il paradosso che l'unico paese che vive una guerra su vasta scala nell'area è proprio la Libia, ma i libici non fuggono se non in numeri esigui, cosa che per me ha del misterioso.
3. Su welfare, lavoro, retribuzione e spesa pubblica non puoi sfondare una porta più aperta della mia. Per me è ovvio, quasi banale, che il problema principale di questo paese sia lo svilimento continuo dei lavoratori, dei disoccupati, il deterioramento costante dei servizi dello stato e dei diritti sociali. Però sono in grado di fare valutazioni sia sul breve che sul lungo periodo. Sul breve periodo l'Italia, che non può fare spesa pubblica e non può sforare i parametri di Bruxelles, non è in grado di gestire un flusso annuo di 200.000 ingressi annui con il regolamento di Dublino in vigore; nel 2017 la spesa per l'accoglienza raggiunse i 5 miliardi di euro (e lo stato va pure al risparmio). Andate a vedere i numeri della finanziaria e fatevi due conti. Ah, e questa cosa era nota pure a quei tizi che sono saliti sulla Sea Watch, i quali in consiglio dei ministri supportarono in maniera entusiasta gli accordi di Minniti coi signori della guerra libici.
4. Competenza o meno, mi rendo conto che su un forum non si può scrivere tutto, ma non credo di avere i paraocchi su questa vicenda. La tragedia vissuta da chi fa la traversata non mi lascia indifferente però senza una soluzione internazionale e duratura sulla Libia, che è il fulcro del problema, non andremo da nessuna parte.