Io stento veramente a trovare ragioni in questa storia perché finora ho sentito solo torti.
Gente dal cervello talmente fottuto dalla procedura penale da dire (non qui, sui social) "lo scippatore è presunto finché non ha affrontato un regolare processo"
Praticamente ormai ciò che è reale lo stabilisce un giudice, pure se siamo testimoni in prima persona di un fatto.
Non è che stabilisce qual'è l'eventuale pena per le istituzioni, no ormai sancisce se la realtà è avvenuta.
Io non so quanti si rendono conto della pericolosità di questo affidarsi al potere giudiziario in questi termini completamente assurdi.
Dall'altra parte gente che guarda solo l'azione epurandola in toto dal contesto, senza minimamente chiedersi chi la fa. Dunque se dei nazisti nel 1942 in giro per Roma pestavano a sangue un ladro di appartamenti gli andava fatto un monumento per aver difeso i poveri cittadini.
Boh, io sono abbastanza perplesso proprio dell'intera discussione, che si muove tutta su un piano astratto, esattamente quello della giustizia borghese (si lo so, è un modo di dire antico, ma l'ho ripreso apposta, della serie "se oggi i ragionamenti so così, meglio tornare indietro di cinquant'anni).
Comunque, fenomeni di giustizia popolare ci sono sempre stati e farne un insieme unico mi pare sciocco. Si, ci sono giustizie autoelette che hanno un senso. Molto senso.
Che si tratti di quelli che nel 700 andavano sotto casa del (presunto) picchiatore di donne e li restavano fino a che non lo cacciavano dalla cittadina, a volte anche aggredendolo.
Che si tratti di "eroina, fascisti e polizia, dai nostri quartieri li cacceremo via" in cui a bastonate si cacciavano certi individui dai quartieri popolari.
A bastonate. Proprio come quelli li.
Il punto è valutare il contesto preciso e non un assoluto astratto, come se ci fosse un principio in merito valido sempre.
No, non c'è. Almeno, per me non c'è.
Perché i giudici sono lammerda, la polizia è lammerda e soprattutto la legge è lammerda. Quindi affidarsi ad essi a priori non mi pare una grande idea, a meno che non si sia tra i ceti dominanti di questa società.
Al contempo, fare l'elogio del controllo delle piazze di spaccio in termini di repressione autorganizzata mi pare altrettanto stupido
E temo che ambedue le posizioni derivino da questo voler trovare un principio astratto valido per tutti invece di stare alla situazione specifica volta per volta, come mi sembra inevitabile quando parliamo di realtà complesse.