Casi di cronaca nera

0 Utenti e 38 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Tarallo

*****
111509
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #60 il: 22 Ago 2023, 16:36 »
per casi del genere non dovrebbe esistere neanche un processo secondo me.

Chris questo non si deve dire mai :nono:

Offline pan

*
4585
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #61 il: 22 Ago 2023, 19:22 »
Beh qui sarei ot :) a parlarne ho sempre un po’ paura perché tanto il simpatico che mi dà della matta più o meno velatamente è sempre presente, o quello che vuole trovare la spiegazione razionale a tutti i costi, quando so benissimo cosa ho visto e le circostanze 😅

Ci penserò 😘

ti capisco. è successo anche a me e dopo infatti ti penti per aver esternato.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #62 il: 22 Ago 2023, 20:29 »
ti capisco. è successo anche a me e dopo infatti ti penti per aver esternato.

Allora magari te lo scrivo in pvt :)  appena ho un attimo di calma!

Chris questo non si deve dire mai :nono:

Riconosco di avere, sicuramente, un grosso limite, e probabilmente anche di essere contraddittoria rispetto al mio modo di pensare in genere molto progressista eh, ma per me un crimine così violento aggravato da futili motivi dove per di più sono coinvolti dei bambini, con un colpevole accertato al 100% inequivocabilmente (e sottolineo quest’ultimo passaggio), dovrebbe passare direttamente alla pena, senza teatrini processuali  infermità mentali e attenuanti varie che fanno finire tutto a tarallucci e vino. Ti chiudo e butto la chiave, e  tante care cose.

Sei effettivamente infermo di mente? Bene, evidentemente sei pericoloso per te stesso e per la società, quindi come sopra. D’altra parte secondo le scienze criminologiche stesse, alcuni individui non sono assolutamente recuperabili e non possono essere reinserito nella Società senza grossi rischi.

 Certo poi io personalmente riserverei ben altro ma insomma, siamo in uno Stato Civile.


Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #63 il: 23 Ago 2023, 09:12 »
Dove ci sono bambini di mezzo anche io non ragiono più.
La mente umana non dovrebbe nemmeno arrivare a pensare certe cose.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #64 il: 23 Ago 2023, 09:29 »
Come si intitola il libro che hai letto Italic?

"Il Rapimento che non c'è".
Di Pino Nicotri.

Offline Tarallo

*****
111509
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #65 il: 23 Ago 2023, 10:09 »
Ragazzi, nessuno di noi ragiona più quando ci sono bambini di mezzo. A me non me devi tocca’ non solo i miei de bambini, proprio quelli di chiunque e io ti lego in cantina e ti spello vivo giorno dopo giorno piano piano.

È per questo che serve mettersi nelle mani dei pochi che devono ragionare per mestiere.
Le basi, su.
Almeno quando scriviamo, a differenza delle reazioni istintive che uno può avere davanti a certi fatti.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #66 il: 23 Ago 2023, 10:15 »
Assolutamente d'accordo con Tarallo.
[...]senza teatrini processuali  infermità mentali e attenuanti varie che fanno finire tutto a tarallucci e vino. Ti chiudo e butto la chiave, e  tante care cose.[...]

Quello che hai scritto è la negazione assoluta di ogni forma di diritto.
Tralaltro, va detto che storicamente (ci sono moltissimi studi che lo dimostrano), questa forma di severità cieca non ha nessun potere di prevenzione o di deterrenza, anzi.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #67 il: 23 Ago 2023, 10:59 »
per me un crimine così violento aggravato da futili motivi dove per di più sono coinvolti dei bambini, con un colpevole accertato al 100% inequivocabilmente (e sottolineo quest’ultimo passaggio), dovrebbe passare direttamente alla pena, senza teatrini processuali  infermità mentali e attenuanti varie che fanno finire tutto a tarallucci e vino. Ti chiudo e butto la chiave, e  tante care cose.

Anch'io trovo profondamente sbagliata questa affermazione. Tra l'altro, vorrei porre una domanda ingenua, forse anche banale: in mancanza di processo, chi dovrebbe stabilire "l'inequivocabile colpevolezza al 100%" di un imputato? Spetterebbe forse al povero brigadiere che conduce le indagini? O forse ai parenti della vittima? O magari alla giuria popolare dei social network?
E' giusto criticare il malfunzionamento del sistema giudiziario, ma la critica deve servire a migliorare e modernizzare questo sistema, non ad invocare una forma di "vendetta pubblica" che richiama il medioevo.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #68 il: 23 Ago 2023, 11:08 »
Assolutamente d'accordo con Tarallo.
Quello che hai scritto è la negazione assoluta di ogni forma di diritto.
Tralaltro, va detto che storicamente (ci sono moltissimi studi che lo dimostrano), questa forma di severità cieca non ha nessun potere di prevenzione o di deterrenza, anzi.

Ma siamo d’accordo su questo! per dirne una in USA la pena di morte è un emerito fallimento, e infatti sono contraria, secondo me non può far parte di un sistema giuridico . Tra l’altro non mi pare abbiano risolto il problema della criminalità 😅 anzi.
Però, una persona che ammazza i suoi bambini -e la moglie- perché ha improvvisamente capito che il matrimonio gli stava stretto, e poi va a vedersi la partita come niente fosse, e che poi cerca di depistare le indagini con una freddezza sconcertante, che tipo di attenuanti dovrebbe avere? dovrebbe avere davvero il diritto di dire la sua in un processo? Boh. Ripeto, sbaglio sicuramente 🤷🏼‍♀️  mi rendo conto di essere mossa da un profondo disgusto e probabilmente parla il mio stomaco e non la mia testa .  Ma non riesco proprio a vederla diversamente.

Offline Seamus

*
2777
Facebook
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #69 il: 23 Ago 2023, 11:25 »
... che tipo di attenuanti dovrebbe avere?
Boh, nella situazione descritta non mi pare ci sia nulla che possa essere un'attenuante, quindi forse nessuno

dovrebbe avere davvero il diritto di dire la sua in un processo?
Eh sì, come tutti, altrimenti non è un processo.
Poi che i colpevoli vadano condannati è un altro discorso ma l'applicazione della giustizia non è solo la risposta a un istinto ma deve rispondere ad un sistema di diritto, altrimenti

chi dovrebbe stabilire "l'inequivocabile colpevolezza al 100%" di un imputato? Spetterebbe forse al povero brigadiere che conduce le indagini? O forse ai parenti della vittima? O magari alla giuria popolare dei social network?
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #70 il: 23 Ago 2023, 11:40 »
Anch'io trovo profondamente sbagliata questa affermazione. Tra l'altro, vorrei porre una domanda ingenua, forse anche banale: in mancanza di processo, chi dovrebbe stabilire "l'inequivocabile colpevolezza al 100%" di un imputato? Spetterebbe forse al povero brigadiere che conduce le indagini? O forse ai parenti della vittima? O magari alla giuria popolare dei social network?
E' giusto criticare il malfunzionamento del sistema giudiziario, ma la critica deve servire a migliorare e modernizzare questo sistema, non ad invocare una forma di "vendetta pubblica" che richiama il medioevo.
Spero di essermi spiegata meglio nel post di risposta a IB .
Le indagini poi non vengono condotte solo dal povero brigadiere… ci sono indagini scientifiche, dna, autopsie interrogatori (quando non confessioni, che vanno comunque riscontrate), tabulati testimonianze, celle telefoniche e intercettazioni insomma, non siamo più ai tempi di Holmes;

e non mi pare di aver detto che il colpevole debba essere deciso dai parenti delle vittime ( e lasciamo da parte questo argomento che mi tocca in prima persona ed evidentemente non posso esprimere un’opinione lucidamente) o dalla giuria dei social network o , perdonami, da sciocchezze simili.
Ho solo detto che in casi come quello da me citato il processo dovrebbe servire solo a decretare la pena, e stop.

Offline Fiammetta

*****
10270
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #71 il: 23 Ago 2023, 11:43 »
Chri, sei giovane e hai una figlia piccola. Capisco cosa ti possa passare per la testa e per la pancia, ma ti garantisco, passa nella testa e nella pancia di molti di noi. Non voglio aggiungermi a ciò che è già stato detto, vorrei solo riflettessi su una cosa: uno dei contrari del termine "processo" è caos. Un altro, regresso e un altro ancora involuzione. Pensaci e pensa soprattutto che proprio a motivo dell'orrore assoluto di certi reati, non si può rispondere ad essi con il caos, con le forche o con i linciaggi. Te lo dice una che andrebbe a Palermo a rivolgere un fucile a canne mozze contro quelle sette bestie che hanno stuprato quella povera ragazza. Figurati cosa vorrei poter fare a un infanticida. Però non possiamo costruirci così, né rappresentare l'abisso di violenza che abbiamo dentro in questo modo. Bisogna combatterlo, perché nell'abisso c'è il nulla anche per la ragione più sacrosanta. C'è il nulla. Sono millenni che cerchiamo di elevarci da quel nulla. Facciamo uno sforzo per non tornare indietro.
Un processo che non garantisca il diritto di un imputato a potersi difendere è l'equivalente di un linciaggio. Un bacione, stella.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #72 il: 23 Ago 2023, 11:48 »
[...]Ripeto, sbaglio sicuramente 🤷🏼‍♀️  mi rendo conto di essere mossa da un profondo disgusto e probabilmente parla il mio stomaco e non la mia testa .  Ma non riesco proprio a vederla diversamente.

Ma infatti è una delle cose più complicate al mondo. Istintivamente.
Per questo, come dice giustamente Tarallo, bisogna lasciare fare a chi ragiona per mestiere.
Soprattutto quando si parla di bambini, e chi molto spesso è genitore tende subito a proiettare la cosa sui suoi figli. C'è molto spesso, nelle conversazione su questo argomento, la tendenza a mettere in mezzo le vittime, o i familiari delle vittime (lo dico in generale...). Portando la discussione su un binario che è spesso pericolosissimo. Nel suo bellissimo libro, Spostando la notte più in là, Mario Calabresi parla in maniera molto interessante di questo aspetto quando la madre veniva cercata dai giornalisti per avere una sua opinione sulla possibilità che venisse accordata la grazia a Ovidio Bompressi condannato per l'omicidio di suo padre.

Ho solo detto che in casi come quello da me citato il processo dovrebbe servire solo a decretare la pena, e stop.

Beh, per decretare la pena si deve passare per delle procedure complesse dalle quali non puoi escludere la difesa dell'imputato e il suo diritto a usufruire di ogni possibile attenuante, foss'anche minima.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #73 il: 23 Ago 2023, 11:50 »
[...]Facciamo uno sforzo per non tornare indietro. [...]

Infatti la questione è tutta qui.
Non è facile, probabilmente è sovrumano, ma la civiltà è anche e soprattutto questo.

Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #74 il: 23 Ago 2023, 11:51 »
Chri, sei giovane e hai una figlia piccola. Capisco cosa ti possa passare per la testa e per la pancia, ma ti garantisco, passa nella testa e nella pancia di molti di noi. Non voglio aggiungermi a ciò che è già stato detto, vorrei solo riflettessi su una cosa: uno dei contrari del termine "processo" è caos. Un altro, regresso e un altro ancora involuzione. Pensaci e pensa soprattutto che proprio a motivo dell'orrore assoluto di certi reati, non si può rispondere ad essi con il caos, con le forche o con i linciaggi. Te lo dice una che andrebbe a Palermo a rivolgere un fucile a canne mozze contro quelle sette bestie che hanno stuprato quella povera ragazza. Figurati cosa vorrei poter fare a un infanticida. Però non possiamo costruirci così, né rappresentare l'abisso di violenza che abbiamo dentro in questo modo. Bisogna combatterlo, perché nell'abisso c'è il nulla anche per la ragione più sacrosanta. C'è il nulla. Sono millenni che cerchiamo di elevarci da quel nulla. Facciamo uno sforzo per non tornare indietro.
Un processo che non garantisca il diritto di un imputato a potersi difendere è l'equivalente di un linciaggio. Un bacione, stella
.

Questo probabilmente me lo avrebbe detto mia mamma 🥲🥲❤️

Offline Fiammetta

*****
10270
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #75 il: 23 Ago 2023, 11:54 »
Questo probabilmente me lo avrebbe detto mia mamma 🥲🥲❤️
E' un grande privilegio per me poterti dire qualcosa che ti avrebbe detto tua madre. Grazie.  :luv:

Offline FatDanny

*****
39035
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #76 il: 23 Ago 2023, 12:17 »
io ho la mia compagna che è  appassionatissima di  cronaca nera, anche per questioni di lavoro.
Tuttavia non ho mai avuto una buona opinione dell'argomento, che trovo per certi versi diseducativo.

Non  è facilissimo da spiegare senza pipponi o semplificazioni,  ad ogni  modo mi  sembra il lato  oscuro (e tremendamente reale) del romanzo.
In  tutti e due i  casi parliamo del non plus ultra della narrazione "borghese".
Specifico: il termine non lo intendo come alter ego di "proletario", ma come  caratteristica culturale.
Nello sviluppo dell'individualità "isolata", tra '700  e '800, appassionano in  modo crescente le vicende individuali che si sviluppano in due modi: un genere letterario e uno giornalistico.
Romanzo e cronaca, in particolare quella nera.

Non voglio dire che la cosa sia un male di per sé, soprattutto se parliamo di romanzi.
Eppure non mi abbandona che finisce per restituirci una visione delle umane vicende che si concentra su quell'individuo isolato, facendo di tutto quel che in dialettica col suo "io" l'ha prodotto pura scenografia. Uno sfondo disegnato, più che un intreccio che va a formare la sua unicità, a volte terribile.

Questo per dire che per quanto sicuramente esiste pure la responsabilità soggettiva e non è del tutto eludibile sono due le casistiche in cui un essere umano arriva  a fare cose terribili come quelle che  qui ritroviamo: o è malato lui o è malato  il suo contesto (o entrambi).

Mentre siamo portati da questo modo di dispiegare il racconto - anche laddove non ci riguarda direttamente - a immedesimarci e a vedere in questo soggetto il Male, il Villain. Come si fa nei romanzi. Che però è un ruolo letterario e non  una persona in carne  e ossa. Una dimensione piatta e priva di storia antecedente se non quella funzionale al punto  di arrivo da una parte (come l'allineamento in D&D Chri) e un vissuto con mille sviluppi precedenti a quell'approdo dall'altra, che invece andrebbe considerato eccome.
E così facendo assumiamo quelle caratteristiche di ingiudicabilità di cui parlano  Tarallo e IB.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #77 il: 23 Ago 2023, 12:31 »
 
Ma infatti è una delle cose più complicate al mondo. Istintivamente.
Per questo, come dice giustamente Tarallo, bisogna lasciare fare a chi ragiona per mestiere.
Soprattutto quando si parla di bambini, e chi molto spesso è genitore tende subito a proiettare la cosa sui suoi figli. C'è molto spesso, nelle conversazione su questo argomento, la tendenza a mettere in mezzo le vittime, o i familiari delle vittime (lo dico in generale...). Portando la discussione su un binario che è spesso pericolosissimo. Nel suo bellissimo libro, Spostando la notte più in là, Mario Calabresi parla in maniera molto interessante di questo aspetto quando la madre veniva cercata dai giornalisti per avere una sua opinione sulla possibilità che venisse accordata la grazia a Ovidio Bompressi condannato per l'omicidio di suo padre.

Beh, per decretare la pena si deve passare per delle procedure complesse dalle quali non puoi escludere la difesa dell'imputato e il suo diritto a usufruire di ogni possibile attenuante, foss'anche minima.
Allora, cerco di razionalizzare dopo l’invito alla riflessione di Fiammetta.

Posto che non tutti quelli che svolgono questo mestiere sono all’altezza, penso che se mediaticamente  è sbagliato tirare in mezzo i parenti delle vittime alimentando gogne pubbliche e quant’altro, troppo spesso non vengono tenuti in considerazione nella formulazione della pena in termini “pratici”: spesso non si tiene conto del trauma, della sofferenza, dello sconvolgimento della vita. Intendo che proprio nei comma del codice penale dovrebbe essere considerato come fattore rilevante.
Aldilà del risarcimento, che ti posso assicurare te lo sbatti dove non batte il Sole, anche perché spesso l’imputato non è in grado di risarcire certe somme e diventa tutto simbolico o quasi. Ma anche mi avessero dato un milione … niente è più come prima. E mai lo sarà.
E magari quello è uscito (io non lo voglio sapere onestamente)  e Natale lo festeggia con mamma e papà.  E famo sto sforzo…

O.a. Il libro lo leggerò ;)

E' un grande privilegio per me poterti dire qualcosa che ti avrebbe detto tua madre. Grazie.  :luv:

No, grazie a te ❤️

Offline pan

*
4585
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #78 il: 23 Ago 2023, 12:51 »
e tra l'altro non è "solo" perché è necessario ci siano persone preposte alle procedure della macchina giustizia, perché il nostro ordinamento è questo, le regole civili al momento impongono questo (o dovrebbero). è anche per evitare le discrepanze da giudizio personale e fulmineo: nel caso di Palermo... che ve farei, la castrazione chimica, nessun recupero, crepate, all'Ucciardone violentati da un branco di mafiosi coi bastoni ecc ecc. perché ovviamente ci si immedesima e si empatizza con la vittima, e vorrei ben dire!, se si è adulti pensiamo possa essere nostra figlia e l'odio ribolle ancor di più. le analisi vanno avanti su social e tv, e si da la colpa alla famiglia, a come i mostri siano stati educati di merda, anzi non tanto alla famiglia ma a un unico soggetto "la Madre", lei ha sbagliato , lei ha generato il mostro, eh no, mio figlio non verrà mai così, mio figlio non farà mai una cosa del genere, ecco l'esercito di mamme pancine e ignoranti cosa ha prodotto, il branco di Palermo ovviamente è una cosa che a casa mia non si vedrebbe, castrazione chimica, sciogliere nell'acido, a morte...!
queste stesse persone dovrebbe avere il terrore, l'umiltà, di considerare come non solo quella ragazza potrebbe essere loro figlia, ma anche uno del branco che ha fatto cose indicibili. che una mattina potrebbero svegliarsi e il proprio figlio è quello che ha ucciso, stuprato. dopo lo sgomento e l'incredulità penso che non direbbero di uccidere, castrazione chimica, linciarli, bastoni nell'ano. in questo caso vorrebbero affidarsi a una giustizia equa e senza violenze per le sorti del loro figlio. a un carcere magari rieducativo, invece di una evirazione.
forse si dovrebbe pensare di più che i propri figli non necessariamente debbano essere le vittime di una situazione e così facendo appiattire le proprie presunzioni, specchiarsi di meno in un delirio di onnipotenza, vivere una vita di giusti timori e non di assolutismi narcisistici. chissà... il dubbio forse creerebbe le basi di una vita più civile in tutti i sensi.
Re:Casi di cronaca nera
« Risposta #79 il: 23 Ago 2023, 12:57 »
[...]… niente è più come prima. E mai lo sarà.

Qui entriamo in una questione, secondo me, ancora più complessa.
Nessuna legge, nessun comma, nessun esperto, nessun risarcimento potrà mai riuscire a rendere un dopo come il prima. E non vedo come possa essere altrimenti.

Ma il tema della protezione e della tutela della vittima è un tema molto complesso che non può, per limiti anche strutturali, risolversi nel processo penale.

Negli ultimi anni, qui in Francia si è cominciato a parlare di Giustizia riparativa".
https://www.justice.fr/themes/justice-restaurative#:~:text=Elle%20vise%20la%20reconstruction%20de,autonome%20de%20la%20procédure%20pénale.
Aldifuori (Non in contrasto pero') dello strumento del processo penale.
La definizione che le si da nel sito del governo è che mira alla ricostruzione della vittima, la responsabilizzazione del colpevole in vista della sua reintegrazione nella società (che resta l'altro obiettivo). Uno strumento che mira a rimettere al centro la vittima e la sua ricostruzione.

Qualche mese fa è uscito un film di una bellezza assoluta (Era andato al cinema molto a ritroso convinto da mia moglie) che racconta appunto di questo argomento.
Je verrai toujours vos visages
Interpretato da grandi attori che lo hanno fatto quasi gratuitamente.

Sono uscito dal cinema con le lacrime e ho cominciato ad interessarmi alla questione.

 

Powered by SMFPacks Alerts Pro Mod