Al contempo chi ci garantisce che, non ponendo dei "paletti" alla ricerca nel campo e con l'avanzare di questo tipo di tecnologia, non si arrivi, in un futuro al momento non quantificabile, ad una tipologia di IA molto più "umanizzata"? Senza con questo voler intendere lo sviluppo di una coscienza totalmente simile a quella umana: basterebbe arrivare a qualcosa di simile alla "intelligenza creativa".
Grandissimo dibattito. Io sono molto sulla lunghezza d'onda di FD.
Il che non impedisce che una minima forma di inquietudine possa esistere, ma resta che il suo esempio della forchetta è molto
parlante. Sarebbe importante già definire il concetto di
umanizzata che aprirebbe uno spin off di questo dibattito ancora più complesso. E poi si dovrebbe anche parlare sul concetto di
creativa.
Io, spesso, utilizzo l'esempio delle tele di Lucio Fontana. Quelle che, sin da quando sono apparse nei musei del mondo intero hanno suscitato, negli osservatori, soprattutto pensieri del tipo : "
vabbè ma che cazzo, questo lo potevo fare pure io".
A cui non si puo' che rispondere :"
Si, ma non l'hai fatto".
Perché l'arte (e in qualche modo la creazione) non è questione di tecnica. O solo di tecnica che comunque resta un corollario. Ecco, a oggi, nessuna AI avrebbe mai potuto fare le tele di Lucio Fontana (che sono arte pura) se Lucio Fontana non le avesse mai fatte. Perché nel processo creativo che ha portato Lucio Fontana a concepirle c'è un passaggio (semplifico ma i passaggi probabilmente sono molti di più) che nessun algoritmo potrà mai percorrere.
Ho preso l'esempio delle tele di Lucio Fontana perché nell'immaginario comune sono quelle che più suscitano certe reazioni ma l'esempio vale per qualsiasi grandissima forma d'arte. A Chat GPT puoi chiedere di realizzare un'immagine che sia assolutamente simile a un quadro di Picasso solo e soltanto perché è esistito Picasso.