personalmente non c'e' mai stato un momento in cui ho sentito di vivere sotto un regime autoritario*
mi sento di sposare la frase di nihaolazio: "Questa del regime che sta con il fucile puntato pronto a vessare i cittadini e' una delle tante narrazioni (errate) che si fa della Cina"
non vero, verissimo
la mia vita quotidiana scorreva in maniera normalissima, come in qualsiasi altro posto in cui mi e' capitato di vivere
anzi, personalmente mi sentivo piu' libero li' che qui in Italia dal punto di vista delle convenzioni
io penso che questo discorso si possa dire di qualsiasi regime autoritario o quasi.
è la propaganda occidentale che costruisce un immaginario per cui si immagina che nei paesi autoritari l'uomo
laqualunque non abbia libertà di fare (non se sa poi cosa, visto che qui non è uno che faccia proprio le barricate contro il governo).
L'autoritarismo si misura
sempre dai dissidenti.
Io da dissidente in Italia posso parlare del grado di autoritarismo dei regimi liberali.
E misurarlo con quello dei dissidenti altrove e dire in cosa la repressione è maggiore o minore.
Che lo faccia, come spesso sento, la persona che non esprime attivamente dissenso e misura i gradi di libertà su se stesso, "in Italia io sono liberissimo" vale ben poco (libero de fa che? Pensi che il problema in Cina sia dire "io non sono d'accordo"? La risposta è
sticazzi lì come qui). Perché l'equivalente di quella persona potrà dirlo in Cina, nell'URSS di un tempo, nei regimi autoritari del sudamerica.
Dire "
allora andate a vivere lì" dimostra solo che si ha un immaginario macchiettistico di quella realtà, o meglio propagandistico.
Perché ovviamente la nostra realtà dice che qui c'è la libertà e lì l'oppressione. Lì viene detto il contrario.
Io consiglio sempre la visione di
Taxi Teheran in merito. è relativo all'Iran, ma fa capire esattamente questo.
Ovviamente non significa che allora è tutto uguale.
In Egitto io da dissidente sarei probabilmente morto. In Cina sarei forse ai lavori forzati.
E così via.
Ma se qualcuno pensa che invece in Italia i dissidenti siano liberi si sbagliano di grosso.
In italia sono arrestati, sono perseguiti, sono repressi. E, rivelazione delle rivelazioni, ciò avviene con il consenso dei molti. Perché quando i tg parlano dei violenti, dei sovversivi, dei black block e la gente dice "in galera, in galera" esattamente di questo si tratta.
Ovviamente ognuno rappresenta i propri dissidenti come colpevoli, a volte come traditori altre come persone pericolose. Ma attenzione, che il consenso che si costruisce attorno alla repressione è fatto della stessa pasta e se si pensa il contrario ci si illude.
Ecco, io penso che aver chiaro questi aspetti aiuta a guardare la Cina senza una buona dose di pregiudizio.