Si potrebbe chiedere all'amico di phenix se, come immagino, prima di pubblicare l'articolo su un giornale che a due degli autori nell'editorial board lo abbiamo mandato ad altri giornali più qualificati e quale sia stata la risposta.
Non è un mio amico. Ho solo riportato la risposta che è apparsa su una discussione di un gruppo di ricercatori (AIRI associazione internazionale ricercatori italiani).
Eviterei di intervenire visto che la discussione lì si sta facendo bella rovente, con parecchie critiche alla politica comunicativa del gruppo di ricerca, come puoi immaginare.
Sulla pubblicazione, deduco dalla risposta qua sotto che non lo abbiano ancora mandato in review, ma non ho letto nemmeno il comunicato. C'è anche da dire che i meccanismi di funzionamento dei grant di ricerca ti spinge a vendere successi, usando magari la zona d'ombra tra detto e non detto. Ma sarebbe un altro topic.
Q: "(...) a che punto siete con il trial? Potresti postare il link al paper? Da virologo sono molto interessato al lavoro e mi piacerebbe avere info su campione, dosi, side effects etc
Grazie davvero"
A: "(...) purtroppo il preprint caricato su biorxiv ha degli errori. Lo stiamo sistemando prima di ricaricarlo e mandarlo in review."
Alcuni commenti critici:
"(...)non leggo “cura miracolosa” nemmeno nell’articolo (e io non sono tenera con i giornalisti, come sa chi mi conosce). Si riferiscono virgolettati presenti anche nel comunicato stampa (“effetti significativi” l’ha detto la ricercatrice, che ha sorvolato sul fatto che il paper di luglio è una review e non un trial). Per il resto riporta un fenomeno promosso in primo luogo dai medici, a quel che mi dicono. Traduzione: io un comunicato stampa su una ipotesi teorica di funzionamento me lo sarei risparmiato, se vogliamo davvero essere seri."
"Per tirare le fila dell'incidente, visto che qui si parla tra ricercatori. La morale per lo scienziato (e questo indipedentemente dal valore del giornalista) è: 1. non si emette un comunicato stampa per aver pubblicato una revisione che fa da preambolo teorico a una sperimentazione clinica (vedi comunicato di luglio). Si sta zitti e si aspetta il trial. 2. Non si chiama la stampa per comunicare i risultati preliminari di un trial su 50 soggetti pubblicato come preprint su bioArxiv. Si aspetta almeno la peer-review e l'accettazione 3. Si evita di andare ripetutamente in TV a dire che la somministrazione di un integratore può ridurre gli effetti del Covid quando si è in piena pandemia, per poi stupirsi che la cosa scateni il finimondo. Si aspettano i risultati dei molti trial (non solo del proprio, piuttosto piccolino rispetto ad altri in corso, e che tutti speriamo siano positivi) e poi ci si pronuncia."
Posto anche il link all'articolo di debunking scritto da Facta due giorni fa
https://facta.news/storie/2020/10/27/perche-si-parla-della-ricerca-italiana-sulla-lattoferrina-e-che-cosa-centra-con-la-covid-19/?fbclid=IwAR08sizf0ivHqX91qcWHtWUuSFWAbHpiZ-vhSC8sySUvhju2YS20JNhyP7MPS: concordo con l'ultimo virgolettato