coronavirus

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Offline olympia

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Re:coronavirus
« Risposta #11820 il: 17 Ott 2020, 22:56 »

Offline Laziolubov

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Re:coronavirus
« Risposta #11821 il: 18 Ott 2020, 00:52 »
Questo evidenzia l'importanza dei comportamenti anche di singole persone e del dover limitare l'afflusso in luoghi di per sé pericolosi https://oggiscienza.it/2020/10/13/come-si-trasmette-davvero-il-coronavirus-della-covid-19/?fbclid=IwAR1PLjDfOfhMkRaX4KTkvuPAi6KjAGBqzXTwVfgnJEfccq-z9VaZ3xtgblM

Offline Emfio

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Re:coronavirus
« Risposta #11822 il: 18 Ott 2020, 08:37 »
Ma quali dati???

Chiudi l'unico posto controllato in cui i ragazzi passano del tempo e li mandi in giro per strada. Certo che la logica ve fa un baffo.

Sale Sale Sale

ma quale logica, secondo me  tu non conosci la situazione attuale della scuola

le condizioni in cui si sta facendo lezione in presenza, per insegnanti e alunni, la pressione che stanno subendo i presidi dai genitori dal ministero dai ragazxi

l'impossibilità di mantenere il distanziamento, banchi tropo grandi, aule troppo piccole

il numero di contagi effettivi riscontrati? a scuola di mia figlia, dove ci sono già una decina di casi positivi, tamponi rapidi facoltativi fatti da quasi tutti, ovviamente chi è risultato positivo non si sa

parli con cognizione di causa?

Online phenix

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1838
Re:coronavirus
« Risposta #11823 il: 18 Ott 2020, 09:20 »
ma quale logica, secondo me  tu non conosci la situazione attuale della scuola

le condizioni in cui si sta facendo lezione in presenza, per insegnanti e alunni, la pressione che stanno subendo i presidi dai genitori dal ministero dai ragazxi

l'impossibilità di mantenere il distanziamento, banchi tropo grandi, aule troppo piccole

il numero di contagi effettivi riscontrati? a scuola di mia figlia, dove ci sono già una decina di casi positivi, tamponi rapidi facoltativi fatti da quasi tutti, ovviamente chi è risultato positivo non si sa

parli con cognizione di causa?

Mia moglie è insegnante e referente covid di una scuola media di Roma con sette sezioni e nessuna chiusa per quarantena finora. Mia figlia è in una scuola dell'infanzia e già  siamo al secondo giro di tamponi per positivita di un bambino della sua classe, senza che ci sia mai stato una trasmissione da un bambino positivo ad un altro bambino.

Non è una base statistica sufficiente per trarre conclusioni su base nazionale, ma direi che qualcosa la so su come vanno le cose. Le condizioni in cui si insegna sono le mascherine per tutti (alle medie) e orario ridotto. Vanno avanti senza drammi e con tanta fatica, per ora. Ma fanno scuola. E piano piano recuperano i guasti del lockdown.

Tanti casi positivi, dici. Sei sicuro lo abbiano preso a scuola? E sei sicuro lo abbiano trasmesso ad altri? Quali dati che parlano chiaro hai? Quando una classe viene chiusa per un caso covid fanno tamponi a tutti gli alunni delle classi e ai professori. Come fai a non sapere se ci sono stati altri positivi e quindi un focolaio? A scuola di mia moglie e di mia figlia funziona così. Credo in tutta Italia, è  la ASL a disporli, si recano a scuola e fanno i tamponi rapidi o quelli molecolari. E si rientra in classe col risultato negativo del tampone. Questo al pigneto e a tor pignattara. Se altrove non lo fanno, chiedessero alla ASL. E poi scusa, sulle chat non si dice chi è  positivo e chi no? Se le persone sono stronze,  in caso, la colpa è  della scuola?

Le pressioni che subiscono professori e presidi sono enormi, specialmente da genitori che non hanno capito chi è che sta difendendo l'istruzione pubblica e chi invece vuole accollargli il ruolo di grande untore per evitare di chiudere il negozio o la fabbrica. Sarà un caso che i presidenti delle regioni che hanno aperto le discoteche ad agosto ora sono quelli che dicono che la scuola è insostenibile?

Offline Baldrick

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Re:coronavirus
« Risposta #11824 il: 18 Ott 2020, 09:21 »
parli con cognizione di causa?
ovviamente no, è chiaro gli ultimi tre interventi sono frutto di una crisi isterica.

Offline ES

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Re:coronavirus
« Risposta #11825 il: 18 Ott 2020, 09:56 »
Il problema di questo virus è che i infetta quando ancora non hai sintomi.
E infetta anche se questi sintomi non li presenti.

Quindi bisogna evitare assembramenti.

Tutto il resto non conta, ora.
È molto semplice.

Davanti le scuole si possono creare assembramenti.
Dentro le classi possono verificarsi condizioni di non sicurezza.
Nei mezzi di trasporto, e movide, ristoranti, uffici,  fabbriche.

Ovunque ci sia il rischio, e tu Stato non riesci a controllare, devi chiudere.


P.s. "sabato campo dei fiori strapiena. Una ventina al massimo con mascherina.
Macchina della polizia via adiacente, non interviene.
Ma facevano le multe alle macchine."

Racconto di un ragazzo, ieri.

Offline trax_2400

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Re:coronavirus
« Risposta #11826 il: 18 Ott 2020, 10:09 »
Ma quali dati???

Chiudi l'unico posto controllato in cui i ragazzi passano del tempo e li mandi in giro per strada. Certo che la logica ve fa un baffo.

Sale Sale Sale
Vorrei smitizzare questo fatto dei ragazzi che se non vanno a scuola vanno a spasso e si assembrano.
Non è così.
La scuola va sostituita con la didattica a distanza per cui le stesse ora che passerebbero a scuola le devono passare a cada davanti al pc.
Poi il pomeriggio usciranno ma lo avrebbero fatto anche se fossero andati a scuola no?

Offline Laziolubov

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Re:coronavirus
« Risposta #11827 il: 18 Ott 2020, 10:17 »

Offline vaz

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Re:coronavirus
« Risposta #11828 il: 18 Ott 2020, 10:56 »
La didattica è solo una delle sfaccettature della scuola dell’obbligo. I bambini devono stare insieme. Già sta crescendo una generazione di zombie non in grado di interagire tra loro se non tramite smartphone, dargli il colpo di grazia perché lo stato non è in grado di fornire un piano decente mi sembra troppo.

Perché poi lo sapete come finisce no? ‘Avete visto la dad funziona no? Continuiamo così’

Offline Emfio

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Re:coronavirus
« Risposta #11829 il: 18 Ott 2020, 11:26 »
Mia moglie è insegnante e referente covid di una scuola media di Roma con sette sezioni e nessuna chiusa per quarantena finora. Mia figlia è in una scuola dell'infanzia e già  siamo al secondo giro di tamponi per positivita di un bambino della sua classe, senza che ci sia mai stato una trasmissione da un bambino positivo ad un altro bambino.

Non è una base statistica sufficiente per trarre conclusioni su base nazionale, ma direi che qualcosa la so su come vanno le cose. Le condizioni in cui si insegna sono le mascherine per tutti (alle medie) e orario ridotto. Vanno avanti senza drammi e con tanta fatica, per ora. Ma fanno scuola. E piano piano recuperano i guasti del lockdown.

Tanti casi positivi, dici. Sei sicuro lo abbiano preso a scuola? E sei sicuro lo abbiano trasmesso ad altri? Quali dati che parlano chiaro hai? Quando una classe viene chiusa per un caso covid fanno tamponi a tutti gli alunni delle classi e ai professori. Come fai a non sapere se ci sono stati altri positivi e quindi un focolaio? A scuola di mia moglie e di mia figlia funziona così. Credo in tutta Italia, è  la ASL a disporli, si recano a scuola e fanno i tamponi rapidi o quelli molecolari. E si rientra in classe col risultato negativo del tampone. Questo al pigneto e a tor pignattara. Se altrove non lo fanno, chiedessero alla ASL. E poi scusa, sulle chat non si dice chi è  positivo e chi no? Se le persone sono stronze,  in caso, la colpa è  della scuola?

Le pressioni che subiscono professori e presidi sono enormi, specialmente da genitori che non hanno capito chi è che sta difendendo l'istruzione pubblica e chi invece vuole accollargli il ruolo di grande untore per evitare di chiudere il negozio o la fabbrica. Sarà un caso che i presidenti delle regioni che hanno aperto le discoteche ad agosto ora sono quelli che dicono che la scuola è insostenibile?

chiariamo, io sono dalla parte dei presidi e degli insegnanti, anche da genitore lo sono sempre stato

siete fortunati di frequentare o lavorare in scuole in cui va tutto bene

qui di settimana in settimana ti dicono se fare orario ridotto, se andare a scuola o restare a casa, ci sono genitori che mandano i figli a scuola anche se hanno avuto contatti con altri in quarantena, altri che non li mandano più a scuola per evitare contagi, insegnanti che farebbero di tutto per non scontentare e farsi belli con i genitori

un esempio: la preside del liceo di mia figlia, che stimo, si è fatta intervistare dal tg5 per lamentarsi dell'assenza dei banchi, perché i ragazzi erano costretti a fare lezione solo sulle sedie, tenendo i libri e vocabolari sulle gambe. I banchi alla fine sono arrivati ma sono troppo grandi. Adesso dovranno essere sostituiti...

la.didattica ?  è totalmente squilibrata, si insegna o apprende poco, spesso si tratta solo di presenziare a scuola

mi chiedo che valore abbia tenere aperte le scuole in queste condizioni

sulla Scuola dell'infanzia sorvoliamo...ovviamente tenere un bambino a casa non è facile per chi lavora, si capisce, ma ci sono insegnanti che ancora propongono i laboratori teatrali per i bambini, in questo periodo!!!

per me medie e superiori a distanza,

infanzia, che non è una scuola obbligatoria chiusa con un contributo economico alle famiglie

a gennaio si riparte

Offline ES

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Re:coronavirus
« Risposta #11830 il: 18 Ott 2020, 11:34 »
La didattica è solo una delle sfaccettature della scuola dell’obbligo. I bambini devono stare insieme. Già sta crescendo una generazione di zombie non in grado di interagire tra loro se non tramite smartphone, dargli il colpo di grazia perché lo stato non è in grado di fornire un piano decente mi sembra troppo.

Perché poi lo sapete come finisce no? ‘Avete visto la dad funziona no? Continuiamo così’

Per me la scuola pubblica è la prima cosa.
In presenza, i ragazzi devono socializzare.

Questa è solo una parentesi dovuta a una situazione straordinaria, la gestione di una pandemia che in estate era sotto controllo, e che è sfuggita di mano.

Il problema sono anche "i banchi con le rotelle".
Il governo ci si gioca la faccia.
La dad un paio di mesi significherebbe una sconfitta politica, una tavola apparecchiata per le opposizioni.
Per questo Conte è (era?) refrattario.

Offline orchetto

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Re:coronavirus
« Risposta #11831 il: 18 Ott 2020, 11:45 »
Alle elementari la dad del trimestre marzo-aprile-maggio ha nella migliore delle ipotesi e in una percentuale molto bassa, arenato gli studenti, nella stragrande maggioranza dei casi gli studenti sono tornati indietro sia a livello didattico, che come maturazione complessiva dell'individuo. In questo mese piano piano stanno faticosamente, chi più chi meno, nella maggioranza dei casi, recuperando terreno. Richiudere ora sarebbe un colpo micidiale che rischierebbe di innescare un corto circuito: la scuola, quella dell'obbligo con aggiunta di ultimo anno di materna (forse l'anno di scuola più importante in assoluto nella vita di un individuo, lo metto tra parentesi) e i primi due delle superiori, sono le ultime cose che dovrebbero chiudere e le prime da riaprire.

Online phenix

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Re:coronavirus
« Risposta #11832 il: 18 Ott 2020, 11:58 »
chiariamo, io sono dalla parte dei presidi e degli insegnanti, anche da genitore lo sono sempre stato

siete fortunati di frequentare o lavorare in scuole in cui va tutto bene

qui di settimana in settimana ti dicono se fare orario ridotto, se andare a scuola o restare a casa, ci sono genitori che mandano i figli a scuola anche se hanno avuto contatti con altri in quarantena, altri che non li mandano più a scuola per evitare contagi, insegnanti che farebbero di tutto per non scontentare e farsi belli con i genitori

un esempio: la preside del liceo di mia figlia, che stimo, si è fatta intervistare dal tg5 per lamentarsi dell'assenza dei banchi, perché i ragazzi erano costretti a fare lezione solo sulle sedie, tenendo i libri e vocabolari sulle gambe. I banchi alla fine sono arrivati ma sono troppo grandi. Adesso dovranno essere sostituiti...

la.didattica ?  è totalmente squilibrata, si insegna o apprende poco, spesso si tratta solo di presenziare a scuola

mi chiedo che valore abbia tenere aperte le scuole in queste condizioni

sulla Scuola dell'infanzia sorvoliamo...ovviamente tenere un bambino a casa non è facile per chi lavora, si capisce, ma ci sono insegnanti che ancora propongono i laboratori teatrali per i bambini, in questo periodo!!!

per me medie e superiori a distanza,

infanzia, che non è una scuola obbligatoria chiusa con un contributo economico alle famiglie

a gennaio si riparte

I problemi ci sono. Si prova a risolverli e si combatte. E ci vuole tanta flessibilità (su orari ridotti, mascherine etc) che purtroppo la maggior parte dei genitori, specie quelli di sinistra, non sta mostrando. Le denunce al tg5 le eviterei, l'unico risultato è dare la sponda a chi le scuole le vuole chiudere perchè inutili. E molti non si rendono conto che fanno proprio quel gioco lì.

La soluzione che proponi (a pub, ristoranti e centri commerciali aperti) è molto peggiore del male. Perchè avrebbe un impatto minimo sui contagi (gli studenti non si contagiano tanto a scuola dove sono controllati, ma fuori, dove fanno il cavolo che gli pare), e per l'ennesimo messaggio devastante. Spero tanto che il governo continui a tenere il punto, resistendo a chi dal pd continua a spingere per chiudere le scuole e tenere aperti i ristoranti e i pub. Perfetta raffigurazione dello schifo che è diventato quel partito là. Il partito delle poltrone e delle partite iva. E non sono certo un elettore 5stelle.

Taccio sulla proposta di chiudere le scuole dell'infanzia - tanto non sono obbligatorie - dando i contributi alle famiglie. Come se il problema fosse solo economico. Sempre i soldi, solo i soldi. Come se bastassero. Poi chiedetevi perchè le terapie intensive non si riescono ad aumentare. Sti cavolo de medici che non si fanno trovare sul mepa, sbrigatevi chiamate arcuri.

Offline mr_steed

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Re:coronavirus
« Risposta #11833 il: 18 Ott 2020, 12:11 »
fuuuurbi gli i taliani

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/18/serrande-giu-e-poi-subito-su-i-locali-hanno-il-trucco/5970290/

Hanno trovato il trucco pure per le partite di calcetto...

https://video.repubblica.it/edizione/roma/covid-i-furbetti-del-calcetto-amatoriale-cosi-si-aggira-il-blocco-del-dpcm/369284/369866

Covid, i furbetti del calcetto amatoriale: così si aggira il blocco del Dpcm

Un certificato medico di "sana e robusta costituzione", l'iscrizione a un ente sportivo dilettantistico affiliato al Coni dal costo di pochi euro e la partita settimanale di calcetto o calciotto è salva. E' la soluzione che alcuni circoli sportivi di Roma propongono ai clienti per aggirare il blocco alle attività sportive amatoriali di contatto stabilito dall'ultimo Dpcm del governo Conte. Alcune società hanno già iniziato a raccogliere i tesseramenti. Altre sono coscienti dei pericoli insiti in questa "scappatoia": "Così mettono le persone in mezzo a un mare di guai", afferma un gestore. L'escamotage ha attirato l'attenzione del ministero dello Sport che ha diramato una circolare dai toni molto duri. "Il mancato rispetto del Dpcm mette a rischio l'intero sistema sportivo. Per tale motivo non si esclude l'avvio di controlli da parte delle competenti autorità".

Offline zorba

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Re:coronavirus
« Risposta #11834 il: 18 Ott 2020, 14:52 »
Un ragazzo di 30 anni di Ostia , sano, in gravissime condizioni con una carica virale altissima. Innanzitutto speriamo se la cavi senza ulteriori danni. Quello che mi colpisce è anche la descrizione della notizia sul giornale:
Ma quello che ha lasciato stupiti è la carica virale che aveva attaccato le vie aeree del 31enne. Una volta avuto l’esito positivo del tampone, Diego è stato trasferito d’urgenza all’ospedale Spallanzani. Dove è ancora sedato e intubato...
...nessuno si spiega come sia possibile. Diego non ha patologie né presenti né pregresse, è in forma e allenato, gioca a calcetto regolarmente, viaggia, ama la fotografia...
...gli amici e i residenti che non si spiegano i motivi per cui un 31enne in forza è stato attaccato in maniera così forte dal Covid e chiedono che non si crei un focolaio a Ostia, visto che il pub gestito da Diego, il “Casa Clandestina” è uno dei luoghi simbolo della movida ed è fra i più frequentati sul litorale

...purtroppo forse invece si spiega: movida, alta frequentazione, alta carica virale...
in bocca al lupo...

https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/18/news/morto-a-33-anni-l-influencer-ucraino-negazionista-il-covid-e-una-bufala-diceva-1.39431925/amp/?__twitter_impression=true

Offline Tarallo

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Re:coronavirus
« Risposta #11835 il: 18 Ott 2020, 15:01 »
Sto co.io.ne.

Offline orchetto

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Re:coronavirus
« Risposta #11836 il: 18 Ott 2020, 15:05 »
E ci vuole tanta flessibilità (su orari ridotti, mascherine etc) che purtroppo la maggior parte dei genitori, specie quelli di sinistra, non sta mostrando. Le denunce al tg5 le eviterei, l'unico risultato è dare la sponda a chi le scuole le vuole chiudere perchè inutili. E molti non si rendono conto che fanno proprio quel gioco lì.

La soluzione che proponi (a pub, ristoranti e centri commerciali aperti) è molto peggiore del male. Perchè avrebbe un impatto minimo sui contagi (gli studenti non si contagiano tanto a scuola dove sono controllati, ma fuori, dove fanno il cavolo che gli pare), e per l'ennesimo messaggio devastante. Spero tanto che il governo continui a tenere il punto, resistendo a chi dal pd continua a spingere per chiudere le scuole e tenere aperti i ristoranti e i pub. Perfetta raffigurazione dello schifo che è diventato quel partito là. Il partito delle poltrone e delle partite iva. E non sono certo un elettore 5stelle.

Taccio sulla proposta di chiudere le scuole dell'infanzia - tanto non sono obbligatorie - dando i contributi alle famiglie. Come se il problema fosse solo economico. Sempre i soldi, solo i soldi. Come se bastassero. Poi chiedetevi perchè le terapie intensive non si riescono ad aumentare. Sti cavolo de medici che non si fanno trovare sul mepa, sbrigatevi chiamate arcuri.
I problemi ci sono. Si prova a risolverli e si combatte. E ci vuole tanta flessibilità (su orari ridotti, mascherine etc) che purtroppo la maggior parte dei genitori, specie quelli di sinistra, non sta mostrando. Le denunce al tg5 le eviterei, l'unico risultato è dare la sponda a chi le scuole le vuole chiudere perchè inutili. E molti non si rendono conto che fanno proprio quel gioco lì.

vero, amaramente vero

Offline zorba

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Re:coronavirus
« Risposta #11837 il: 18 Ott 2020, 15:13 »
 https://instagram.com/stuzhuk_dmitriy?igshid=gyrkaz89u2ky

Fa impressione ora sapere che il personaggio non è più tra noi...

Offline vaz

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Re:coronavirus
« Risposta #11838 il: 18 Ott 2020, 15:20 »
spiace
Re:coronavirus
« Risposta #11839 il: 18 Ott 2020, 15:21 »
MA UN GIORNO QUESTO DOLORE CI SARÀ UTILE (La Stampa - 18-10-2020)

MASSIMO GIANNINI

Scusate se riparlo di me. Oggi “festeggio” quattordici giorni consecutivi a letto, insieme all’ospite ingrato che mi abita dentro. Gli ultimi cinque giorni li ho passati in terapia intensiva, collegato ai tubicini dell’ossigeno, ai sensori dei parametri vitali, al saturimetro, con un accesso arterioso al braccio sinistro e un accesso venoso a quello destro. Il Covid è infido, è silente, ma fa il suo lavoro: non si ferma mai, si insinua negli interstizi polmonari, e ha un solo scopo, riprodursi, riprodursi, riprodursi. Meglio se in organismi giovani, freschi, dinamici. Questa premessa non suoni da bollettino medico: mi racconto solo per spiegare quelle poche cose che vedo e capisco, da questa parte del fronte, dove la guerra si combatte sul serio. Perché la guerra c’è, se ne convincano i “panciafichisti di piazza e di tastiera”, e si combatte nei letti di ospedale e non nei talk show. Quando sono entrato in questa terapia intensiva, cinque giorni fa, eravamo 16, per lo più ultrasessantenni. Oggi siamo 54, in prevalenza 50/55enni. A parte me, e un’altra decina di più fortunati, sono tutti in condizioni assai gravi: sedati, intubati, pronati. Bisognerebbe vedere, per capire cosa significa tutto questo. Ma la gente non vuole vedere, e spesso si rifiuta di capire. Così te lo fai raccontare dai medici, dagli anestesisti, dai rianimatori, dagli infermieri, che già ricominciano a fare i doppi turni perché sono in superlavoro, bardati come sappiamo dentro tute, guanti, maschere e occhiali. Non so come fanno. Ma lo fanno, con un sorriso amaro e gli occhi: «A marzo ci chiamavano eroi, oggi non ci si fila più nessuno. Si sono già dimenticati tutto...». Ecco il punto: ci siamo dimenticati tutto.
Le bare di Bergamo, i vecchi morenti e soli nelle Rsa, le foto simbolo di quei guerrieri in corsia stravolti dal sacrificio, i murales con la dottoressa che tiene in braccio l’Italia ammalata, l’inno dai balconi. Possibile? Possibile. La vita continua, persino oltre il virus. E allora rieccoci qui, nella prima come nella seconda ondata, a litigare sulle colpe, a contestarci i ritardi. Come se la tragedia già vissuta non ci fosse servita. L’ho scritto da sano e lo ripeto da malato: le cose non stanno andando come avrebbero dovuto. Ripetiamo gli errori già fatti. Domenica, dopo il mio editoriale in cui lo ribadivo, mi ha chiamato il ministro Speranza per dirmi che è vero, «però guarda i numeri dei contagi negli altri Paesi». Mi ha chiamato il governatore De Luca per protestare e dire che quelle sui disastri dei pronto soccorsi in Campania sono tutte “fake news”. E poi mi hanno chiamato da altre regioni per il caos tamponi, e dai medici di famiglia per dire che loro sono vittime, e poi dai Trasporti per obiettare che sugli affollamenti loro non c’entrano. E poi, e poi, e poi.
E poi il solito scaricabarile italiano. Dove tutti ci crediamo assolti, e invece siamo tutti coinvolti. Dopo il disastro di marzo-aprile dovevamo fare 3.443 nuovi posti letto di terapia intensiva e 4.200 di sub-intensiva, ma ne abbiamo fatti solo 1.300: di chi è la colpa? Mancano all’appello 1.600 ventilatori polmonari, dice il ministro Boccia: di chi è la colpa? Dovevamo assumere 81 mila tra medici infermieri e operatori sanitari, ma al 9 ottobre ne risultano 33.857, tutti contratti a termine: di chi è la colpa? L’odissea tamponi al drive in è una vergogna nazionale, in una regione come il Lazio dura da mesi e ancora non è chiaro quali strutture private siano abilitate a fare che cosa, tra test antigenici e molecolari, e mentre famiglie con bambini fanno le file di notte in automobile, un assessore che Zingaretti farebbe bene a cacciare domattina stessa vaneggia di “psicosi”: di chi è la colpa? E scusate se vi riparlo di me: ho infettato anche mia madre, novantenne, malata oncologica, vive sola, come migliaia di anziani, eppure non c’è servizio domiciliare che possa supportarla né medico di base che vada a visitarla, «sa com’è, non abbiamo presidi, ci danno cinque mascherine chirurgiche a settimana»: di chi è la colpa? Ne parlo con i dottori dell’ospedale. La risposta è durissima: noi siamo qui in trincea, ogni giorno, in questi mesi ci hanno dato l’una tantum Covid da 500 euro lordi e cari saluti, i nostri colleghi “sul territorio” chi li ha visti? Non recrimino, non piango. Vorrei solo un po’ di serietà. Vorrei solo ricordare a tutti che anche la retorica del «non possiamo chiudere tutto» cozza contro il principio di realtà, se la realtà dice che i contagi esplodono. Se vogliamo contenere il virus, dobbiamo cedere quote di libertà. Non c’è altra soluzione. Chiudi i locali notturni? Fai il coprifuoco? Aumenti lo smartworking?
Ci sarà un conto da pagare, è evidente. Il lockdown totale di inizio 2020 ci costò 47 miliardi al mese e un dimezzamento di fatturato, valore aggiunto e occupazione nazionale. Oggi non dobbiamo e non vogliamo arrivare fino a quel punto. Ma qualcosa in più di quanto abbiamo fatto con l’ultimo Dpcm è doveroso. Chi subisce perdite ulteriori dovrà essere risarcito. Il governo ha risorse da reperire, se solo la piantasse di tergiversare sul Mes o non Mes.
Aziende e sindacati hanno interessi da condividere, se solo la finissero di inseguire un assurdo conflitto sociale a bassa intensità. La pandemia sta accorciando ancora una volta il respiro della nostra democrazia. Provare a impedirglielo tocca solo a noi. Scambiando la rinuncia di oggi con il riscatto di domani. Ma per poterci riuscire abbiamo bisogno che governo, regioni, autorità sanitarie e scientifiche si muovano come un “corpo” unico e visibile, un dispositivo coerente e credibile di atti, norme, parole. Non lo stanno facendo. Anche per questo siamo confusi e impauriti. «Andrà tutto bene» non può essere solo speranza. Deve essere soprattutto volontà.
 

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