Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
In generale a me sembra giusto che tra due cure, purché siano entrambe approvate dagli organismi competenti, no cure faidate, io possa scegliere quella che mi convince di più.
Per quanto riguarda invece il prezzo, se lo Stato mi mette a disposizione una cura x che costa 1, ed io invece voglio (per mia preferenza, non perché costretto da particolari mie condizioni di salute che mi costringono a fare diversamente) fare la cura y che costa 10, può essere legittimo prevedere un ticket che copra la differenza.
Amen. Il principio di libertà di cura e consenso alle cure stesse è sacrosanto. Ho visto medici disquisire ore su persone in pieno delirio, pericolose per sè e chi avevano attorno, per decidere se era il caso di attivare o meno il TSO. E intanto noi e le forze dell'ordine a cercare di evitare che facessero del male ad altri (bambini NB). Non trovo giusto che questo diritto adesso lo si accantoni con un lapidario "troppa libertà" perchè c'è il covid. O vale sempre o non vale mai.
Anche perchè come hanno osservato altri, non c'è certezza assoluta sull'efficacia di sti vaccini (io immaginavo che sarebbe durata poco e volevo aspettare a vaccinarmi poi arriva l'ultimatum "o adesso o aspetti la chiamata della tua età" quindi mi troverò al picco della copertura in estate quando non serve, e scoperta quest'autunno. Oh giubilo) nè sugli effetti a lungo termine o su persone con questo o quel problema pregresso o situazione concomitante (es. gravidanza ecc.).
Un conto se fossero prodotti stratestati e in uso da anni. Ma con il casino che c'è e con i governi che dicono tutto e il contrario di tutto, no. Prima si mettessero d'accordo globalmente -su AZ- se è approvato o no (Svizzera dice no, perchè?) sulla fascia di persone per cui è sconsigliato (assurdo che qui oltre una certa età non lo fai, in Francia un'età diversa ecc.), e tengano il punto (che non è possibile che oggi lo sospendo domani si riparte dopodomani è sotto esame poi non si sa). Fatto questo, si possono criticare i cittadini iperprudenti e mettere a loro carico le differenze di costo.
Confermo che in Emilia, in ospedale ti propongono il medicinale X, solitamente il generico, e se non lo vuoi ti procuri da solo quello equivalente di tua scelta, e te lo paghi. E conosco molti medici (anche primari) che apertamente sconsigliano il farmaco generico ai loro pazienti, mica li obbligano a usare quello proposto dal SSN. E' pur vero che lì ci va di mezzo solo la salute del singolo, però il principio rimane.