Io sono stato per tenere aperte le scuole da subito perché purtroppo tanto sapevo dove si andava a finire. Se in questi ultimi decenni mi tratti la scuola come pezza da piedi fastidiosa, se l'italia è ridotta come è ridotta, se i rapporti di forza sono quelli che sono, era inevitabile che finisse così. Ciò nonostante, ci sono state le proteste, a Roma pure qualche piccolo tafferuglio a un paio di manifestazioni di studenti. Tra il maggio e settembre scorsi, con il Comitato genitori della scuola di mio figlio abbiamo proposto ogni tipo di soluzione possibile immaginabile per trovare formule alternative più sicure per insegnanti e studenti. Per ogni cosa ci è stato detto che non si poteva fare. O così in aula fermi al banco, singolo,o niente. I rapporti di forza restano quello che sono, i mesi passano. Gli alunni della scuola dell'obbligo bene o male in molte regioni (anche se non tutte in Campania tipo non ci sono mai andati) l'hanno sfangata, i ragazzi delle superiori gli ha detto peggio, in alcune regioni maledettamente peggio. Il tempo passa e i rapporti di forza restano quelli. Ogni tanto qualche protesta. Il tempo passa e la pandemia non si risolve a breve. Vedendo le differenze tra chi a scuola ci è riuscito ad andare e chi no. E le differenze sono grosse. Aspettare qualche cosa che tanto non arriva ma che è imprescndibile non ha senso. Almeno in presenza, se lo vuoi, ma se lo vuoi veramente, puoi organizzare proteste con più efficacia.
Perchè non lo fanno? Interessa veramente? In altri tempi si sarebbe protestato nelle scuole violando i divieti di lezione all'aperto autorganizzandosi. Se i rapporti di forza nella società sono quelli che sono, lontano dalla scuola peggiorano, perchè hai voglia a dire scollatevi dalla dad e uscite di casa a protestare.
Nei teatri o in altre situazioni si tratta di riuscire a campare e ti serve reddito quindi daje e daje esci a protestare, il problema scolastico è più complesso, che poi le proteste ci sono comunque state.