Io penso che Lenin non sia OT nella misura in cui si discute di quell'articolo, riferito alla guerra attuale e non ai massimi sistemi.
La tradizione operaista si rifà a Lenin pur avendo, ad esempio, una visione del partito con differenze sostanziali.
Tuttavia Lenin è tante cose, tra queste appunto la capacità di leggere la storia senza schematismi e di intendere la politica proprio come capacità di cogliere le "finestre di opportunita" che offre (da cui la citazione).
Vale la pena ricordare che all'epoca il partito comunista immaginava che la rivoluzione dovesse portare ad uno stato borghese per arrivare poi ad una successiva rivoluzione proletaria. Ossia una visione della storia rigidamente stadiale, un'evoluzione segnata di un percorso storico praticamente automatico nella sua oggettività.
Lenin sovverte questa posizione politica attraverso l'azione soggettiva, che coglie la finestra e impone una traiettoria diversa.
Ha a che fare con questa discussione? Io credo di sì, a meno di non volerci rassegnare all'Apocalisse e allora si salvi chi può.
PS. RGLazio temo che quanto dice ING sia, se non del tutto giusto, manco del tutto sbagliato. Basti pensare alla concezione di coscienza del Lenin del "che fare?". Ossia l'idea che la coscienza politica è esterna al soggetto sociale e viene portata DAL partito, da cui consegue facilmente che ci sia un partito che detenga la verità di classe.
C'è poi un Lenin più democratico (come c'è un Marx determinista e uno antideterminista) perché in questi autori che hanno scritto moltissimo è facile valorizzare quel che più ci convince nella loro grande mole di lavoro.
È una tensione e un esito finale che dovremmo porre all'interno del contesto storico concreto del 1917/20.
Perché, e qui sono d'accordo con te, molti fanno i democratici ma poi per la sola invasione ucraina della Russia scatenerebbero l'inferno e giustificano qualsiasi torsione autoritaria di zelensky.
All'epoca Lenin si trovò attaccato da tutte, TUTTE, le potenze europee nello stesso momento a supporto delle truppe bianche ma doveva restare un sincero democratico perché sennò dimostra che il comunismo è tirannia e lui il padre dei despoti.
Il discorso è dunque complesso: c'erano delle precondizioni teoriche in Lenin, che sono proliferate a causa degli eventi storici, come secondo me sarebbero proliferate anche in un'ipotetica Russia liberale attaccata all'unisono da Francia, Germania, Inghilterra, USA, Cina, Polonia, Italia,
giappone, Romania, Serbia. Unico caso in tutta la storia dell'umanità, guarda caso laddove la classe degli ultimi decide e riesce a prendere il potere.
Sono assolutamente convinto che tutti quelli che commentano scandalizzati Lenin avrebbero fatto ben peggio di lui al suo posto in quelle condizioni date che, purtroppo, hanno segnato l'intera storia del comunismo e dell'Unione sovietica rendendo infine stabili quegli aspetti peggiori valorizzati allora e ancora piu sotto stalin.