Bellissimo post.
Voglio solo bastonarti 🤗 su un aspetto: non banalizzare alcuni concetti per farne risaltare altri, le tue idee suffragate da dati (non sempre, la rivolta russa eterodiretta è un po’ Qanon) si reggono benissimo in piedi da sole.
Un paio di appunti, dunque.
La Cina è senza dubbio in un momento delicato, tra l’altro non inaspettato.
Il combinato disposto di un ritorno al dirigismo, il soffocamento di Big Tech, la denatalità e l’accumulo di debito pubblico erano sotto gli occhi di tutti.
I debiti privati sono enormi e la disoccupazione giovanile un tema talmente grande da sparire dalle statistiche ufficiali.
Le prime due economie al mondo sono talmente legate (ad oggi) che un decoupling è stato escluso da entrambe le parti. È da vedere se, di fronte ad un eventuale successo della cosiddetta friendshoring, ci sarà una contrazione del PIL cinese.
Ma portare in India ciò che è in Cina non è facile come sembra, anzi.
Il problema dei BRICS (ed è qui che ti invito a non banalizzare) è che hanno obiettivi geostrategici diversi.
Nella storia della decolonizzazione africana il desiderio di cacciare lo straniero oppressore è stato sufficiente ad unire popoli diversi, che poi si sono scontrati non appena ottenuta l’indipendenza.
Basterà il desiderio di ribaltare il modello americano a tenere insieme Paesi così diversi e con obiettivi confliggenti?
India e Cina vogliono le stesse risorse, vogliono le stesse fabbriche, vogliono dominare il loro estero vicino. E non possono farlo entrambe nello stesso momento.
Cosa ne pensa il Sudafrica della penetrazione dell’Arabia Saudita (per non parlare di quella cinese) in Africa? Una influenza che diluisce il potere sudafricano.
Sulle magnifiche sorti e progressive delle relazioni tra il Paese sunnita per eccellenza e il Paese guida del mondo sciita sorvolo.
L’Impero americano mi ricorda sempre più l’impero vittoriano, lo Zenith prima della caduta. Ma c’è la variabile impazzita degli armamenti, che non sono quelli della regina Vittoria, e quindi non ci sarà nessun soft landing
La Russia mi pare invece troppo debole per vincere e troppo forte per perdere.
Rivolgersi a Kim, alleato riottoso e di difficile gestione anche per la Cina, è un segnale da interpretare.
Andiamo verso un mondo multipolare? Dopo 70 anni di bipolarismo e poi di America über alles?
PS la tua lettura sulla Cina mi intriga moltissimo