spero tu non ti riferisca a me, non lo penso affatto.
io ho un enorme considerazione del portato culturale, della narrazione che un popolo si porta dietro.
non è una questione di DNA, ma un (banale) sostrato che si sedimenta in secoli di pedagogia nazionale e interpersonale.
i russi non sono marionette, tutt'altro.
hanno una visione della vita diversa da quella degli attuali giapponesi o degli italiani.
pensare che tutti anelino alle stesse cose è etnocentrismo 
no, non ce l'avevo con te ma a quanto diceva laziolubov.
Marx nell'
ideologia tedesca sostiene che gli esseri umani prendono coscienza dei conflitti a livello di sovrastruttura, mai direttamente a livello di struttura. Concetto poi ripreso da Gramsci per sviluppare la sua teoria dello Stato, in cui struttura e sovrastruttura, società civile e politica, sono
distinti metodologicamente, non organicamente.
Senza farla troppo lunga, la svalorizzazione della sovrastruttura intesa come determinazione lineare della struttura è frutto della discutibilissima interpretazione del materialismo di Bukharin, tanto in voga in URSS (e dunque in tutto il movimento comunista internazionale ortodosso).
io non ho detto che i russi hanno una visione economicista. E infatti la rivoluzione si basò sulla fine della guerra, mica sulla socializzazione dei mezzi di produzione.
Quello che ho contestato è e resta nel campo della sovrastruttura: ho contestato che per "i russi" venga prima di tutto la gloria della patria.
Tanto è falso che subito dopo la rivoluzione vennero emanate una serie di leggi, lo ricordava ora samu_s che vanno in tutt'altra direzione.
è invece il fallimento di buona parte del socialismo che porta Stalin a recuperare il nazionalismo da dare in pasto al popolo.
In una dinamica non molto diversa da oggi - in sedicesimi - in cui viene dato in pasto davanti al fallimento di buona parte delle promesse sociali di benessere diffuso del liberalismo post-89.
Non c'è quindi alcuna peculiarità russa, pur restando nel piano specifico delle sovrastrutture.
Laddove il comunismo, almeno quello per come lo intendevano loro, non stava funzionando, il nazionalismo servì da stampella per "rimotivare" alla fedeltà al regime. Putin è figlio di questa roba qui, non certo del marxismo (che infatti disprezza).
Che dalla rivoluzione mondiale e la liberazione umana iniziò a promettere la prosperità a cui sono destinate le superpotenze.
Una dinamica che non mi pare affatto peculiare e che caratterizza tanti contesti geografici e politici diversi nella modernità.
Make ..... great again! nei puntini ci puoi mettere un sacco di paesi.