Barbero è lo stesso che deride la tesi di Stalin alleato di Hitler. Ma proprio ci si fa grosse risate e spiega perché è una cazzata.
O, esattamente a conferma di quanto dico, ti interessano solo le spiegazioni a te politicamente funzionali (no storiografia Ma storia funzione della politica)?
Su holodomor ho già detto che la storiografia non ha una lettura univoca, sennò avrei detto che chi parla di atto deliberato dice fregnacce. Ci sono letture diverse che portano un'interpretazione dei fatti che non consente ad oggi di mettere il punto con una versione definitiva.
Se vuoi metterlo tu fai pure, ma è la forzatura di una persona non addentro alla materia, guidata dalla volontà politica più che dal rigore storiografico.
Per altro hai letto anche piuttosto male quanto da me scritto (e non è la prima volta, ti capita fin dall'inizio su questo topic, perché non essendo il tuo tendi a semplificare per dividere il campo in pro e contro, nemici e alleati e a perderti importanti sfumature) :
Ci sono prove e testimonianze che fanno propendere per una tesi di rappresaglia deliberata e tesi che invece parlano di politica economica palesemente errata (vedi grande salto in Cina), a cui Stalin provò anche a porre rimedio ma tardi e male.
Probabilmente c'è una commistione dei due elementi, ossia iniziò come rovinosa politica errata, una volta che i kulaki reagirono all'emergenza in termini di interessi soggettivi furono repressi anche con rappresaglie per fame.
Crimine atroce? si. Genocidio etnico? No. Casi di rappresaglia genocida in un quadro generale di altro tipo. Probabile.
Quanto dico qui è del tutto analogo a quel che dice barbero.
Che parla di rappresaglia deliberata, NON di genocidio.
Se la repressione è rivolta ai kulaki non è genocidio perché l'obiettivo non è un gruppo etnico ma un segmento sociale proprietario. La repressione è politica.
Non significa che i morti hanno sofferto meno, semplicemente rientra in una casistica diversa.
Dunque o non hai letto quanto scritto da me. O hai letto tre righe e il resto l'hai dedotto per preconcetto. O non hai ben inteso cosa intende barbero. O pensi che negare sia un genocidio serva a sminuire e non a inquadrare diversamente un fenomeno che potrebbe avere gli stessi numeri di morti (o addirittura di più, perché è una differenza qualitativa e non quantitativa). O non maneggiando la materia non cogli, come gia supposto, le sfumature.
Ma è proprio il tono che usi, da tifoso più che da analista, che Mal si addice al tema affrontato in questo modo.
Non c'è nulla di male a tifare Ucraina, ma è una postura che mal si addice ad un'analisi rigorosa Della storia di circa 100 anni fa. Un po come non fai giudicare un delitto Ai parenti della vittima. La ratio più o meno è quella.