Di lavoro si muore... sempre

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Di lavoro si muore... sempre
« il: 15 Set 2016, 12:09 »
Piacenza. Lavoratore della logistica ucciso durante un blocco. “Ammazzateci tutti!”



Esito drammatico di un picchetto davanti allo snodo strategico nella logistica della GLS a Piacenza. Questa notte un lavoratore, aderente alla Usb, che stava bloccando i cancelli insieme ai suoi colleghi. è stato investito e ucciso da un camion che voleva forzare il picchetto. L'operaio si chiamava Abdesselem el Danaf ed era padre di cinque figli. Qui di seguito il resoconto della Redazione Contropiano di Bologna e poi il comunicato emesso dalla Usb dopo quanto accaduto stanotte a Piacenza.

fonte


Online FatDanny

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36760
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #1 il: 15 Set 2016, 12:14 »
Di lavoro si muore perché le leggi lo tutelano sempre meno grazie a chi ci governa.
Ma i conti si pagano sempre. E questo conto un gionro lo pagheranno salatissimo.
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #2 il: 15 Set 2016, 12:16 »
Di lavoro si muore perché le leggi lo tutelano sempre meno grazie a chi ci governa.
Ma i conti si pagano sempre. E questo conto un gionro lo pagheranno salatissimo.

mai in modo sufficiente

Online Rorschach

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12777
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #3 il: 16 Set 2016, 15:20 »
Si, ma questo è omicidio eh.
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #4 il: 16 Set 2016, 15:40 »
Si, ma questo è omicidio eh.

Non lo so se è omicidio, non si sa quello che è successo veramente, quello che trovo grave è il clima di tensione, di guerra, di lavoratori contro lavoratori creato ad arte, della continua ricerca dello scontro sociale verso persone che non fanno altro che provare a difendere, in ogni modo, il proprio lavoro e con lui la propria dignità...

Morire al o per il proprio lavoro è qualcosa che mi resta insopportabile, sempre

Se è omicidio comunque il colpevole non lo andrei a cercare di certo su quel camion
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #5 il: 16 Set 2016, 16:43 »


Se è omicidio comunque il colpevole non lo andrei a cercare di certo su quel camion

e dove? Mi investe un camion e l'omicida chi è?

Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #6 il: 16 Set 2016, 17:15 »
e dove? Mi investe un camion e l'omicida chi è?

dicevo altro ma non fa niente :)

Offline Giako77

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7601
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #7 il: 16 Set 2016, 20:39 »
e dove? Mi investe un camion e l'omicida chi è?



Faccio parte dell'USB e vi garantisco che è una pratica comune quella di forzare i blocchi dei lavoratori della logistica con i camion. Era già successo altre volte, ci sono stati vari feriti in questi anni, e i padroni (insieme ad altri....immaginate chi) sono quelli che istigano...come è successo in questo caso. Ci sono numerose testimonianze!

Online Rorschach

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12777
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #8 il: 16 Set 2016, 20:54 »
Faccio parte dell'USB e vi garantisco che è una pratica comune quella di forzare i blocchi dei lavoratori della logistica con i camion. Era già successo altre volte, ci sono stati vari feriti in questi anni, e i padroni (insieme ad altri....immaginate chi) sono quelli che istigano...come è successo in questo caso. Ci sono numerose testimonianze!

Quindi doppia responsabilità, ma il guidatore si assuma la sua.
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #9 il: 16 Set 2016, 21:21 »
stranamente non si trovano immagini dell'accaduto, pare

Offline Giako77

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7601
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #10 il: 17 Set 2016, 00:29 »
stranamente non si trovano immagini dell'accaduto, pare

No, ne stanno girando tante
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #11 il: 17 Set 2016, 08:39 »
No, ne stanno girando tante

parlo del video dell'accaduto, dell'istante dell'impatto, ieri al tg hanno detto che non c'è

Offline Daniela

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26049
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #12 il: 17 Set 2016, 11:43 »
Incidente sul lavoro nell'Altoforno 4: Giacomo Campo, addetto alle pulizie di una ditta dell'Appalto stava lavorando su un nastro trasportatore che avrebbe dovuto essere disattivato. Sciopero immediato
di VITTORIO RICAPITO


17 settembre 2016

TARANTO -  Incidente mortale nell'Ilva di Taranto dove intorno alle sette del mattino un giovane lavoratore di 27 anni, Giacomo Campo, originario di Roccaforzata (Ta), è rimasto schiacciato da un rullo mentre faceva manutenzione a un nastro trasportatore ed è morto sul colpo. L'operaio lavorava per una ditta esterna, la Steel service. L'incidente si è verificato negli impianti che servono l'altoforno 4.

Sotto shock lo zio dell'operaio, collega di lavoro nella stessa ditta, che ha assistito all'incidente e dato l'allarme insieme ad altri colleghi. Sul posto sono intervenuti ispettori del Lavoro, vigili del fuoco e carabinieri per stabilire insieme al pubblico ministero di turno la dinamica dell'incidente. I sindacati dei metalmeccanici hanno convocato uno sciopero immediato e chiesto un incontro col prefetto di Taranto. In una nota l'Ilva esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore.
 
Secondo quanto riferito dalla stessa Ilva, il nastro trasportatore dello stock house che trasporta materiale nell'altoforno 4, danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato durante la notte per consentire l'intervento di riparazione. "Come da procedura - informa l'azienda - il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l'applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dal giovane operaio con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha trascinato".

Fonti sindacali riferiscono che l'incidente probabilmente si è verificato per la perdita di equilibrio meccanico tra il nastro e il gigantesco rullo, grande più di due metri, dal quale il giovane è stato schiacciato.  "Non si tratta di una fatalità ma di una vera e propria mancanza di rispetto delle regole di sicurezza" attacca Francesco Rizzo dell'Usb Taranto.

"L'incidente  - scrive il sindacalista in una nota - è successo sotto gli occhi dei responsabili che non hanno voluto aspettare l'arrivo dei mezzi per la messa in sicurezza del tamburo. Tutto era fermo e spento ma si è deciso di iniziare con mezz'ora di anticipo. Questo per sottolineare ancora una volta come nell'Ilva di Taranto manchino ormai regole e rispetto sulla sicurezza".
 
Si tratta del quarto incidente mortale nel siderurgico da quando lo stabilimento è commissariato. Il 17 novembre 2015 Cosimo Martucci, 49 anni di Massafra, anch'egli dipendente di una ditta appaltatrice ha perso la vita schiacciato da un grosso tubo mentre lavorava all'interno dello stabilimento nell'area di agglomerazione dell'acciaieria.

Qualche mese prima, il 12 giugno morì
dopo 4 giorni di agonia Alessandro Morricella, 35 anni, travolto dalla ghisa fusa e vapore mentre lavorava alla base dell'altoforno numero 2. L'impianto fu sequestrato dalla magistratura perché ritenuto pericoloso. A settembre del 2014 un altro incidente riguardò una ditta dell'appalto. Angelo Iodice, 54 anni di Caserta, responsabile della sicurezza di una ditta dell'appalto, fu investito ed ucciso da un mezzo che si spostava a marcia indietro.
 


 :( :( :(
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #13 il: 17 Set 2016, 12:19 »
Incidente sul lavoro nell'Altoforno 4: Giacomo Campo, addetto alle pulizie di una ditta dell'Appalto stava lavorando su un nastro trasportatore che avrebbe dovuto essere disattivato. Sciopero immediato
di VITTORIO RICAPITO


17 settembre 2016

TARANTO -  Incidente mortale nell'Ilva di Taranto dove intorno alle sette del mattino un giovane lavoratore di 27 anni, Giacomo Campo, originario di Roccaforzata (Ta), è rimasto schiacciato da un rullo mentre faceva manutenzione a un nastro trasportatore ed è morto sul colpo. L'operaio lavorava per una ditta esterna, la Steel service. L'incidente si è verificato negli impianti che servono l'altoforno 4.

Sotto shock lo zio dell'operaio, collega di lavoro nella stessa ditta, che ha assistito all'incidente e dato l'allarme insieme ad altri colleghi. Sul posto sono intervenuti ispettori del Lavoro, vigili del fuoco e carabinieri per stabilire insieme al pubblico ministero di turno la dinamica dell'incidente. I sindacati dei metalmeccanici hanno convocato uno sciopero immediato e chiesto un incontro col prefetto di Taranto. In una nota l'Ilva esprime profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia del lavoratore.
 
Secondo quanto riferito dalla stessa Ilva, il nastro trasportatore dello stock house che trasporta materiale nell'altoforno 4, danneggiato a seguito di un taglio longitudinale, era stato fermato durante la notte per consentire l'intervento di riparazione. "Come da procedura - informa l'azienda - il nastro è stato preventivamente messo in sicurezza ed è stato privato di alimentazione elettrica. Nonostante l'applicazione di tutte le misure di sicurezza, durante le attività di rimozione del materiale ferroso che si era depositato sul rullo di invio, effettuate dal giovane operaio con un tubo aspirante, il nastro si è attivato e lo ha trascinato".

Fonti sindacali riferiscono che l'incidente probabilmente si è verificato per la perdita di equilibrio meccanico tra il nastro e il gigantesco rullo, grande più di due metri, dal quale il giovane è stato schiacciato.  "Non si tratta di una fatalità ma di una vera e propria mancanza di rispetto delle regole di sicurezza" attacca Francesco Rizzo dell'Usb Taranto.

"L'incidente  - scrive il sindacalista in una nota - è successo sotto gli occhi dei responsabili che non hanno voluto aspettare l'arrivo dei mezzi per la messa in sicurezza del tamburo. Tutto era fermo e spento ma si è deciso di iniziare con mezz'ora di anticipo. Questo per sottolineare ancora una volta come nell'Ilva di Taranto manchino ormai regole e rispetto sulla sicurezza".
 

Si tratta del quarto incidente mortale nel siderurgico da quando lo stabilimento è commissariato. Il 17 novembre 2015 Cosimo Martucci, 49 anni di Massafra, anch'egli dipendente di una ditta appaltatrice ha perso la vita schiacciato da un grosso tubo mentre lavorava all'interno dello stabilimento nell'area di agglomerazione dell'acciaieria.

Qualche mese prima, il 12 giugno morì
dopo 4 giorni di agonia Alessandro Morricella, 35 anni, travolto dalla ghisa fusa e vapore mentre lavorava alla base dell'altoforno numero 2. L'impianto fu sequestrato dalla magistratura perché ritenuto pericoloso. A settembre del 2014 un altro incidente riguardò una ditta dell'appalto. Angelo Iodice, 54 anni di Caserta, responsabile della sicurezza di una ditta dell'appalto, fu investito ed ucciso da un mezzo che si spostava a marcia indietro.
 


 :( :( :(

Nessuno paga mai, solo i lavoratori... con la loro vita
maledetti
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #14 il: 18 Set 2016, 20:27 »
Faccio parte dell'USB e vi garantisco che è una pratica comune quella di forzare i blocchi dei lavoratori della logistica con i camion. Era già successo altre volte, ci sono stati vari feriti in questi anni, e i padroni (insieme ad altri....immaginate chi) sono quelli che istigano...come è successo in questo caso. Ci sono numerose testimonianze!

Concordo ed aggiungo .

Nella "logistica" i camion , oggi , sono guidati in gran parte da padroncini .

Il padroncino se non consegna/ritira ci rimette .

Oramai le grandi "firme" del trasporto lavorano in questo modo .

Fosse stato un dipendente avrebbe girato le chiappe e sarebbe andato via .

Le condizioni dei padroncini sono scandalose tanto e' vero che la maggior parte sono extracomunitari (soprattutto Sudamericani) .

Conosco MOLTO bene l'ambiente . MOLTO bene .

Girate per Milano e dintorni . Se vedete un furgone bianco che va a 200 Km/ora , scansatevi , e' un padroncino con un giro consegne da gran premio di Formula 1 .

E vi faccio una domanda : uno di questi ha ucciso un compagno di scuola di mia figlia . E' uscito da una precedenza centrandolo in pieno mentre andava a scuola in motorino . DI CHI E' LA COLPA ?

Online FatDanny

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36760
Re:Di lavoro si muore... sempre
« Risposta #15 il: 19 Set 2016, 15:55 »
la cosa pazzesca è che i PM continuano ad affermare che non fosse in corso alcuna manifestazione, nonostante l'evidenza.
Di conseguenza il reato passa a omicidio stradale (le cui pene sono decisamente più lievi e non si riconosce il contesto "politico" in cui è avvenuto).

Questo per rispondere a chi cita le sentenze (o i passaggi processuali) come fossero l'affermazione della verità. Questa Legge è la loro Legge, non è di tutti.
La verità che ne uscirà non sarà quindi la Verità, ma la LORO verità. Quella che gli farà più comodo.
 

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