OT
ti dico solo che la tesi di laurea in filosofia di Marx verte sulla differenza tra l'atomismo di Democrito e quello di Epicuro, con Marx schierato col secondo perché attraverso la deviazione (da cui derivava l'incontro tra atomi e la costituzione della realtà concreta) poneva le basi per il concetto di Libertà a differenza del meccaniscista Democrito.
Marx non è stato del tutto determinista manco in gioventù, nonostante vivesse in un periodo storico di determinismo estremo dato dagli enormi traguardi raggiunti dalla fisica meccanica e dalla biologia (Darwin). Ci sono dei passaggi che possono essere letti in modo deterministico in alcuni scritti giovanili (manoscritti '44, ideologia tedesca), di sicuro non in quelli del Marx maturo.
Invece sicuramente il marxismo ha avuto una fase determinista (fine '800 - inizi '900) in cui ha assimilato il positivismo (da cui l'idea che il socialismo fosse una fase a cui l'umanità era predestinata), ma fu una fase contingente e, per dirla con Gramsci altrettanto critico del determinismo, emerge per la debolezza politica in quella congiuntura:
"Io sono sconfitto, ma la forza delle cose lavora per me a lungo andare" (Quaderno VIII)
Non a caso Marx nel Capitale non parla di leggi economiche ma di tendenze e controtendenze e distingue un piano logico e uno storico di sviluppo dell'opera (e dei concetti).
Esempio:I profitti unitari calano (tendenza), il capitale aumenta l'intensità di lavoro (controtendenza), ma uno sciopero lo costringe ad aumentare i salari (storia che prevale sulla logica)
Altro esempio: una delle più grandi baggianate attribuite a Marx è quella dell'impoverimento dei "proletari" usato come prova che si fosse sbagliato.
Marx ha sempre parlato di tendenziale impoverimento relativo per spiegare il progressivo movimento di concentrazione del valore. E io vi dico: andate a prendere la differenza patrimoniale tra padrone e suo dipendente nel 1905 (Marx già morto) e oggi. E vediamo se il secondo si è impoverito relativamente o no.
Qui mi fermo perché potrei parlarne infinitamente, soprattutto perché mi piace raccontare un autore tanto sconosciuto quanto sulla bocca di tutti, ma siamo OT
EOT