Elezioni francesi

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Offline Tarallo

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #40 il: 12 Apr 2022, 12:05 »
Ao per una volta che si è divisa (con esito decisamente tragico per loro) pure la destra state sempre a rompe :)

Offline genesis

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #41 il: 12 Apr 2022, 13:19 »
Bastava poco porca miseria...

Un ballottaggio Macron Melanchon sarebbe stato stravinto dal primo, credo.
Piuttosto questi risultati rendono interessanti le legislative, grandi intese all'orizzonte ?

P.S: Hai modificato la risposta al mio post ? Non la trovo più...

Offline pentiux

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #42 il: 12 Apr 2022, 16:25 »
Un ballottaggio Macron Melanchon sarebbe stato stravinto dal primo, credo.
Un ballottaggio Macron Mélenchon sarebbe stato stravinto dal primo, ma i sovranisti che non raggiungono il ballottaggio in Francia sarebbe stato un segnale enorme.
E' vero che in Italia abbiamo un fronte sovranista accreditato del 37,5% (FDI+Lega) contro il 30,2% certificato in Francia (Le Pen + Zammour), per cui abbiamo ben poco da sorridere, ma credo che vedere la Le Pen al terzo posto dietro Mélenchon avrebbe avuto enormi ripercussioni in tutta Europa.
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #43 il: 12 Apr 2022, 16:34 »
P.S: Hai modificato la risposta al mio post ? Non la trovo più...

No, non mi pare...
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #44 il: 12 Apr 2022, 16:36 »
Un ballottaggio Macron Mélenchon sarebbe stato stravinto dal primo, ma i sovranisti che non raggiungono il ballottaggio in Francia sarebbe stato un segnale enorme.
E' vero che in Italia abbiamo un fronte sovranista accreditato del 37,5% (FDI+Lega) contro il 30,2% certificato in Francia (Le Pen + Zammour), per cui abbiamo ben poco da sorridere, ma credo che vedere la Le Pen al terzo posto dietro Mélenchon avrebbe avuto enormi ripercussioni in tutta Europa.

Sociologicamente, ma anche politicamente, io non assocerei gli elettori della Lega con quelli di Le Pen e Zemmour.

Offline Aquila1979

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #45 il: 12 Apr 2022, 19:32 »
Sociologicamente, ma anche politicamente, io non assocerei gli elettori della Lega con quelli di Le Pen e Zemmour.

accreditavo zemmour di un risultato molto migliore. sono molto sorpreso.
tu come te lo spieghi un risultato così modesto?
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #46 il: 12 Apr 2022, 20:12 »
accreditavo zemmour di un risultato molto migliore. sono molto sorpreso.
tu come te lo spieghi un risultato così modesto?

Zemmour é stato il grimaldello per rendere Marine Le Pen più presentabile.
Sia lui che la bodrillona bionda sono pesantemente implicati in affari loschi con Putin da anni.
La guerra in Ucraina li ha messi in grossa difficoltà, lei é riuscita meglio a disinnescare la bomba.
Lui balbettava.
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #47 il: 13 Apr 2022, 18:28 »
Sociologicamente, ma anche politicamente, io non assocerei gli elettori della Lega con quelli di Le Pen e Zemmour.

Ma sopratutto i politici della Lega non c'entrano con le pen, per non parlare di zemmour.
Salvini è un leader fantoccio: lo tengono là perchè ha appeal tra i bifolchi ignoranti, ma la classe dirigente è proprio un'altra cosa: sono filoatlantici, filo-confindustria, nei fatti dei liberali, altro che sovranisti.
E infatti sono una colonna del governo Drghi.

Offline cartesio

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #48 il: 20 Apr 2022, 21:06 »
oggi più che mai ci vorrebbe un salto di qualità dei partiti verdi, non più visti come nicchia o rifugio delle persone poco interessate alla politica. l'agenda del pianeta deve cambiare, dal disarmo, l'ecologia (vera però, non di facciata), un mondo concepito in maniera diversa e con approcci diversi. e chi se non gente con questi ideali, potrebbe portare avanti il cambiamento? un tempo considerati inutili, con grinta e più spessore politico potrebbero attuare una svolta.

In Germania lo hanno fatto almeno venti anni fa.

Offline FatDanny

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #49 il: 13 Giu 2022, 14:26 »
con i programmi radicali non si vince (pluri-cit.)
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #50 il: 19 Giu 2022, 21:56 »
Macron ha preso una sveglia epocale.
Melenchon è riuscito a coalizzare l'intera sinistra e ha fatto il botto.
Anche i lepenisti avanzano di tanto.
Ingovernabilità?

Offline FatDanny

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #51 il: 20 Giu 2022, 07:21 »
La cosa “bella” è che i principali quotidiani italiani titolano con la mancata maggioranza di Macron e l’aumento di voti di Le Pen.
Il fatto che Melenchon sia al secondo posto e che questo è un risultato straordinario per la sinistra francese trova posto nettamente più in basso, dentro i ragionamenti sulla Francia “populista e arrabbiata”.

Quanto si cacano sotto che possa accadere anche in Italia…

Offline genesis

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #52 il: 20 Giu 2022, 08:19 »
Macron ha preso una sveglia epocale.
Melenchon è riuscito a coalizzare l'intera sinistra e ha fatto il botto.
Anche i lepenisti avanzano di tanto.
Ingovernabilità?

Sentiamo il parere di IB, fossimo in Italia farebbe un governo di coalizione con i gollisti/repubblicani.

La cosa “bella” è che i principali quotidiani italiani titolano con la mancata maggioranza di Macron e l’aumento di voti di Le Pen.
Il fatto che Melenchon sia al secondo posto e che questo è un risultato straordinario per la sinistra francese trova posto nettamente più in basso, dentro i ragionamenti sulla Francia “populista e arrabbiata”.

Quanto si cacano sotto che possa accadere anche in Italia…

Melenchon lo considerano un populista.

La cosa grave è che la Le Pen ha ottenuto i deputati ai ballottaggi.
Ho letto che in 52 casi su 55 i candidati macronisti non hanno dato indicazioni di voto per il ballottaggio tra i rappresentanti di Le Pen e Melenchon.
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #53 il: 20 Giu 2022, 09:42 »
Tra i due turni il pericolo percepito più importante, per la Macronia, era Nupes.
Macron ha imposto che ogni ministro, appena nominato, in caso di sconfitta nella propria circoscrizione avrebbe dovuto dimettersi. Alcuni, sentendosi in bilico, hanno battuto pesantemente il tasto del pericolo rosso. Nella quasi totalità degli interventi il vero pericolo era la sinistra a cui hanno affibbiato la definizione di "estrema" per provare a ribaltare la tendenza. La più feroce è stata Amélie de Montchalin, ignobile ministro della transizione ecologica appena nominata, che stava ovunque, anche nei canali dedicati ai cartoni animati a ululare che c'era un pericolo rosso. Per dire, sta [...], nel 2018 aveva votato contro il divieto di uso del glifosato e si è ritrovata 4 anni dopo ministro dell'ecologia. E' stata fortunatamente spianata dal suo avversario Nupes e tornerà a fare la [...] in qualche festicciola tra notabili reazionari di paese.
Questo ha fatto si che nessuno si è occupato dei candidati di Marine Le Pen che, nelle loro campagne retrograde hanno potuto fare una campagna tranquilla senza essere toccati. Va detto che dopo una campagna presidenziale piuttosto opaca, il Rassemblement National della bodrillona ha messo avanti argomenti che, sulla carta, coincidono con quelli della sinistra, ovvero l'opposizione al rialzo dell'età pensionabile e la difesa del potere d'acquisto dei francesi. I suoi stendardi tradizionali, il rifiuto dell'immigrazione, l'intolleranza e l'uscita dall'Europa sono stati strategicamente messi in sordina.
Questo ha fatto si che sono riusciti a fare un risultato storico.
La sinistra unita ne esce bene, non benissimo come si poteva sperare, ma ne esce bene. L'attacco mediatico, a tutti i livelli, è stato veramente pesante. E ingiustificato. Anche stupido.
Ora la situazione è tutta da verificare, se non altro c'è la possibilità per la Francia di riscoprire che esiste un parlamento che, da vent'anni, fungeva più da studio notarile dove vidimare decisioni già prese dall'esecutivo grazie a maggioranze solide. Macron non potrà governare da solo. Puo', ipoteticamente, disciogliere il parlamento anche domani se lo vuole. Ma rischia di ottenere un risultato peggiore. L'ipotesi che sembra la più accreditata, è quella di un'alleanza programmatica con i residui del vecchio partito gollista (un bel branco di cariatidi che la metà basta), con cui condividono alcuni punti programmatici come, appunto, l'età pensionabile a 65 anni. Via detto, pero', che non tutti i residuati gollisti sono convinti di appoggiare questa possibilità. Per loro c'è anche il rischio di affogare con la Macronia nel caso non riuscissero a risollevare il paese e si andasse incontro a un periodo di scontri sociali.
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #54 il: 20 Giu 2022, 12:25 »
La cosa “bella” è che i principali quotidiani italiani titolano con la mancata maggioranza di Macron e l’aumento di voti di Le Pen.
Il fatto che Melenchon sia al secondo posto e che questo è un risultato straordinario per la sinistra francese trova posto nettamente più in basso, dentro i ragionamenti sulla Francia “populista e arrabbiata”.

Quanto si cacano sotto che possa accadere anche in Italia…

Si che poi ma di che si devono cacare sotto che qua abbiamo la sinistra più inetta de tutta Europa.
Paura di vendola, rizzo, speranza e bersani. Fratoianni?

Cmq si, notato anche io già da ieri sera: i titoli tutti su macron che perde e pericolo le pen...

Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #55 il: 20 Giu 2022, 12:28 »
L'ipotesi che sembra la più accreditata, è quella di un'alleanza programmatica con i residui del vecchio partito gollista (un bel branco di cariatidi che la metà basta), con cui condividono alcuni punti programmatici come, appunto, l'età pensionabile a 65 anni. Via detto, pero', che non tutti i residuati gollisti sono convinti di appoggiare questa possibilità. Per loro c'è anche il rischio di affogare con la Macronia nel caso non riuscissero a risollevare il paese e si andasse incontro a un periodo di scontri sociali.

Sarebbero i Republicains?
Leggevo che anche loro hanno attaccato pesantemente Macron in campagna elettorale.
E cmq non hanno pochissimi seggi...
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #56 il: 20 Giu 2022, 19:16 »
Si, loro. In teoria potrebbero appoggiare Macron, ma sembra che ci sia molta resistenza.
Per ora tutti si guardano intorno. In fondo nessuno ha vinto veramente, anche Marine Le Pen.
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #57 il: 21 Giu 2022, 10:32 »
Sarebbero i Republicains?
Leggevo che anche loro hanno attaccato pesantemente Macron in campagna elettorale.
E cmq non hanno pochissimi seggi...

La situazione ormai è delineata. Nupes è andata bene, ha triplicato il numero di deputati, ma non benissimo, 131 deputati sono (molto) meno di quelli che si sperava e si pensava. L'unico vero partito che puo' esultare è il Rassemblement National di Marine Le Pen che si prende 90 seggi. Era dagli anni 80, quando fu applicato (per poco tempo) il sistema proporzionale che non erano cosi presenti.
Rispetto all'assemblea eletta nel 2017 diminuisce la percentuale di donne elette, grazie soprattutto alle liste di destra. Tra gli eletti Nupes la maggioranza è femminile.
Continua il bombardamento mediatico contro la sinistra unita, anche da esponenti socialdemocratici. Ieri grossa polemica per una frase di Melenchon che propone la creazione di un gruppo unito Nupes. Cosa che non era prevista nell'accordo tra i partiti. Grossa soffiata sul fuoco da parte dei media per cercare di spezzare questa dinamica di unione. Dopo le prime reazioni, effettivamente, stizzite di socialisti e ecologisti contro il leader della France Insoumise, le acque si stanno calmando. Anche perché la proposizione assume una vera dimensione politica. In caso di gruppi separati, il maggior gruppo d'opposizione diventerebbe quello del RN di Marine Le Pen a cui andrebbe, per consuetudine costituzionale, il ruolo di presidente della commissione finanze. Un ruolo, uno dei pochi, forse l'unico, che assegna alle opposizioni parlamentari un minimo potere di controllo efficace contro la maggioranza presindenziale. In caso di gruppo parlamentare unito quel posto sarebbe preso da un elemento della Nupes. Sembra che questa opportunità stia spengendo gli ardori di chi aveva reagito male alla proposta di Melenchon e ci si sta pensando seriamente.
Su quello che farà Macron, per ora, c'è molta nebbia. In teoria potrebbe anche sciogliere le camere se queste non gli piacciono. Una sola volta, poi dovrebbe aspettare un anno se le elezioni dovessero essergli sempre negative. Qualcuno lo suggerisce al presidente ma pochi pensano sia una cosa fattibile. Stamattina il primo ministro Borne avrebbe presentato le dimissioni ma Macron le avrebbe rifiutate. Madame Borne è un ex socialista e tutto lascia pensare che i suoi giorni sono, comunque, contati. L'unico bastone su cui fondare una minima maggioranza sembrano veramente essere gli ex gollisti che, in fondo, portando a casa 61 deputati hanno frenato quella lunga erosione di consensi che sembrava definitiva. Se è vero che, a parole, affermano la loro opposizione a Macron dall'altra parte alcuni punti del programma presidenziale sono vicini alle loro posizioni (riforma delle pensioni, tassazione, ecc...). Rachida Dati, ex ministro di Sarkozy e leader gollista a Parigi, ha detto che si, sono fermamente convinti di essere una forza di opposizione nei confronti di Macron ma, in fondo, sono anche pronti a votare con coscienza se le iniziative dell'esecutivo sono ragionevoli e corrispondono alle loro convinzioni. Se non è un'apertura poco ci manca. Pero', ovviamente, chiedono la sostituzione del primo ministro Borne (ex socialista appunto) con un elemento più vicino al centro-destra. Forse Bruno Le Maire, ministro delle finanze, uomo forte del governo e ex candidato alle primarie golliste del 2012. Tutto dipende da che parte Macron intende appoggiarsi.
La costituzione francese, alla base, è una costituzione potenzialmente autoritaria. Il Presidente, e spesso è stato fatto, puo' anche governare senza l'appoggio del parlamento e utilizzare poteri speciali che gli sono conferiti. Oppure, ed è un'altra possibilità che qualche commentatore suggerisce, andare a pesca di consensi individuali. La Macronie è un grosso cestone nel quale si puo' trovare di tutto, dall'ex ecologista e ex leader sessantottino Cohn-Bendit fino appunto agli ex Gollisti come Le Maire. Alcuni osservatori scrivono che Macron, come sua abitudine, stia in disparte per far scendere la pressione e poi andare a caccia di consensi. Vedremo cosa succederà. Potrebbe essere il caos oppure l'occasione, per la Francia, di riscoprire la politica fatta di compromessi e convergenze evitando altre tensioni sociali.

Offline Aquila1979

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Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #58 il: 21 Giu 2022, 13:44 »

https://www.repubblica.it/esteri/2022/06/20/news/elezioni_francesi_boom_di_le_pen-354794212/?ref=RHTP-VS-I270681069-P22-S2-T1

la frattura viene riportata anche in italia

Forse Bruno Le Maire, ministro delle finanze, uomo forte del governo e ex candidato alle primarie golliste del 2012.

Bruno non è il ministro delle finanze nell'ultimo romanzo di Houellebecq?
Re:Elezioni francesi 2022
« Risposta #59 il: 22 Giu 2022, 09:52 »
La situazione ormai è delineata. Nupes è andata bene, ha triplicato il numero di deputati, ma non benissimo, 131 deputati sono (molto) meno di quelli che si sperava e si pensava. L'unico vero partito che puo' esultare è il Rassemblement National di Marine Le Pen che si prende 90 seggi. Era dagli anni 80, quando fu applicato (per poco tempo) il sistema proporzionale che non erano cosi presenti.
Rispetto all'assemblea eletta nel 2017 diminuisce la percentuale di donne elette, grazie soprattutto alle liste di destra. Tra gli eletti Nupes la maggioranza è femminile.
Continua il bombardamento mediatico contro la sinistra unita, anche da esponenti socialdemocratici. Ieri grossa polemica per una frase di Melenchon che propone la creazione di un gruppo unito Nupes. Cosa che non era prevista nell'accordo tra i partiti. Grossa soffiata sul fuoco da parte dei media per cercare di spezzare questa dinamica di unione. Dopo le prime reazioni, effettivamente, stizzite di socialisti e ecologisti contro il leader della France Insoumise, le acque si stanno calmando. Anche perché la proposizione assume una vera dimensione politica. In caso di gruppi separati, il maggior gruppo d'opposizione diventerebbe quello del RN di Marine Le Pen a cui andrebbe, per consuetudine costituzionale, il ruolo di presidente della commissione finanze. Un ruolo, uno dei pochi, forse l'unico, che assegna alle opposizioni parlamentari un minimo potere di controllo efficace contro la maggioranza presindenziale. In caso di gruppo parlamentare unito quel posto sarebbe preso da un elemento della Nupes. Sembra che questa opportunità stia spengendo gli ardori di chi aveva reagito male alla proposta di Melenchon e ci si sta pensando seriamente.
Su quello che farà Macron, per ora, c'è molta nebbia. In teoria potrebbe anche sciogliere le camere se queste non gli piacciono. Una sola volta, poi dovrebbe aspettare un anno se le elezioni dovessero essergli sempre negative. Qualcuno lo suggerisce al presidente ma pochi pensano sia una cosa fattibile. Stamattina il primo ministro Borne avrebbe presentato le dimissioni ma Macron le avrebbe rifiutate. Madame Borne è un ex socialista e tutto lascia pensare che i suoi giorni sono, comunque, contati. L'unico bastone su cui fondare una minima maggioranza sembrano veramente essere gli ex gollisti che, in fondo, portando a casa 61 deputati hanno frenato quella lunga erosione di consensi che sembrava definitiva. Se è vero che, a parole, affermano la loro opposizione a Macron dall'altra parte alcuni punti del programma presidenziale sono vicini alle loro posizioni (riforma delle pensioni, tassazione, ecc...). Rachida Dati, ex ministro di Sarkozy e leader gollista a Parigi, ha detto che si, sono fermamente convinti di essere una forza di opposizione nei confronti di Macron ma, in fondo, sono anche pronti a votare con coscienza se le iniziative dell'esecutivo sono ragionevoli e corrispondono alle loro convinzioni. Se non è un'apertura poco ci manca. Pero', ovviamente, chiedono la sostituzione del primo ministro Borne (ex socialista appunto) con un elemento più vicino al centro-destra. Forse Bruno Le Maire, ministro delle finanze, uomo forte del governo e ex candidato alle primarie golliste del 2012. Tutto dipende da che parte Macron intende appoggiarsi.
La costituzione francese, alla base, è una costituzione potenzialmente autoritaria. Il Presidente, e spesso è stato fatto, puo' anche governare senza l'appoggio del parlamento e utilizzare poteri speciali che gli sono conferiti. Oppure, ed è un'altra possibilità che qualche commentatore suggerisce, andare a pesca di consensi individuali. La Macronie è un grosso cestone nel quale si puo' trovare di tutto, dall'ex ecologista e ex leader sessantottino Cohn-Bendit fino appunto agli ex Gollisti come Le Maire. Alcuni osservatori scrivono che Macron, come sua abitudine, stia in disparte per far scendere la pressione e poi andare a caccia di consensi. Vedremo cosa succederà. Potrebbe essere il caos oppure l'occasione, per la Francia, di riscoprire la politica fatta di compromessi e convergenze evitando altre tensioni sociali.

Grazie IB, ci restituisci un quadro piú chiaro.
Ho un altra domanda, perchè col doppio turno ci capisco poco.
Quanta differenza di voti c'è tra Macronisti e nupes?
 

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