Eccomi qua a raccontarvi come promesso la chiacchierata, che è stata davvero molto interessante.
Per qualcuno dirò cose scontate (ma non credo tutte), qualcuno leggerà quel che scrivo come conferma o smentita. Io cerco di restituire quanto più possibile e cercando di riconoscere a chi ci aveva preso rispettivi elementi.
Parto dal dire che il deputato grillino medio della scorsa legislatura (sottolineo sto fatto, poi capirete) è moooolto simile a Thorin. I figli della "grande illusione" post '89, delusi dalle promesse mancate di benessere diffuso, merito, riconoscimento che vengono attribuite non al sistema ma a chi il sistema lo ha gestito (da cui le rivendicazioni di onestà, legalità, trasparenza). Fin qui niente di nuovo.
Quel che pochi sanno è che questo portava nei lavori parlamentari (soprattutto nelle commissioni) i grillini a fare sponda col PD nell'80% dei casi.
La composizione di quel movimento, al contrario della vulgata che qui dentro tanti sinistri spingevano, guardava marcatamente a sinistra. Figli dei girotondi, figli dell'antiberlusconismo, figli dell'Onda anomala. E su questo penso di aver avuto ragione assieme a Kelly fin da sette/otto anni fa insistevamo e litigavamo su questa roba qui dentro, mentre chi viene dalla tradizione PCI non perde il vizio di chiamare fascisti chiunque si ponga in competizione con essi (dal '68 non fanno altro).
Inizialmente i gruppi parlamentari grillini, completamente sprovvisti di una struttura, si erano autorganizzati alla bene e meglio, puntando su una serie di figure che fin dai primi giorni avevano mostrato capacità di gestione.
E' a quel punto che è intervenuto il Gruppo Comunicazione nei seguenti modi:
- ha imposto una linea di rottura col PD a prescindere dai contenuti e dai temi.
Occorreva costruirsi CONTRO il PD, questo era l'ORDINE, non discutibile.
- ha selezionato accuratamente 20 signorsì (tra cui qualcuno anche per i suoi agganci ufficiosi, ma non dico chi perché non ho prove da portare) e ne ha fatto il gruppo dirigente. Gli altri ai margini.
- nella trattativa sul capo dello stato i gruppi 5s-PD stavano lavorando ad una soluzione condivisa che sarebbe stata possibile se non fosse stato sempre per l'intervento autoritario di Casaleggio, che fece saltare tutto e portò a Napolitano e soprattutto, per reazione, alla rapida scalata di Renzi, più adatto a questa sfida dei dirigenti nazionali piddini di allora.
A qualcuno piacerà ad altri meno, ma parte della responsabilità del renzismo se la cuccano i 5S.
(e qui do ragione a Jimmy e a quanto diceva allora. La rottura col pd di bersani è principalmente da attribuire a casaleggio)
Negli anni della scorsa legislatura si è quindi verificata una vera e propria sostituzione dei rappresentanti del movimento a favore di figure senza spessore e che non chiamo marionette giusto per pietà.
Il gruppo dirigente selezionato si è occupato delle epurazioni interne e della chiusura dei MeetUp.
La figura di Grillo mi è stata raccontata come istrionica, proprio a livello personale, e per questo del tutto inaffidabile: tre giorni a palla, poi per quattro giorni sparisce e si fa i cazzi suoi, poi torna a bomba. Impossibile mettere uno così a capo di un'organizzazione.
I Casaleggio, che invece vicino alla Lega ci sono da tempo, hanno sfruttato il movimento di Grillo e soprattutto il blocco sociale di cui parlavo all'inizio per costruire l'organizzazione utile alla loro azienda.
(e qui si conferma quanto dicevano i pentiux, laziale, pan etc)
Uno potrebbe dire: ma cazzo sei parlamentare e ti fai mettere sotto così?
I parlamentari, a quanto mi ha detto, sono in larga parte (oggi credo tutti) terrorizzati dall'andare contro i capi, esattamente come fossero dipendenti di un'azienda.
Vi faccio l'esempio delle indennità: quando discussero la cosa, i signorsì proposero di rinunciare anche ai contributi pensionistici perché come 5S dovevano rinunciare a tutto, tutto, tutto.
Bene, alcuni deputati che avevano assolutamente bisogno di quei contributi non per privilegio ma per poter andare in pensione a tempo debito, una cosa sacrosanta, avevano timore anche solo a porre la questione. Da qui poi si è prodotta la distorsione dei contributi non versati: in larga parte non erano truffatori, ma poveri cristi che avevano acconsentito alle follie di casaleggio ben oltre il ragionevole.
Se è così sui contributi, potete immaginare come funzioni sulla linea politica.
Il mio interlocutore ci ha tenuto a sottolineare che non è che negli altri gruppi i parlamentari so' liberi. Nella maniera più assoluta, forme di controllo, pressione e comando le assumono tutti.
Ma difficilmente trovi chi viene e ti dice "Tu da oggi non puoi più parlare. Mai".
Infine sulla questione certificazione del voto. La questione è indubbiamente delicata quindi non affermo nulla, pongo un dubbio:
ma se la certificazione avviene, come casaleggio conferma, tramite SIM e fotocopia di un documento, che ci vuole a ottenere da qualsiasi centro televonico N Sim ed N fotocopie?
Secondo me poco.
Secondo me, pura valutazione personale eh, in questo modo non ci vuole niente a costruirsi "pacchetti di voti" virtuali, per altro di persone inconsapevoli. La versione 2.0 dei cammelli in DC.
Certo sarebbe un reato, ragion per cui il mio resta un dubbio basato su quanto dice Casaleggio.
Però...
Sicuramente mi sono perso qualche dettaglio, non potrebbe essere altrimenti. Ma il succo è questo.
E parla, a mio avviso, di un enorme errore fatto a sinistra ieri e di nuovo oggi.
Ha ragioni da vendere JoeStrummer: quella composizione lì, magmatica, poteva essere recuperata a sinistra con grande facilità se al posto degli insulti ci fosse stata una sfida sui contenuti.
Se non si fossero confusi l'azienda Casaleggio con il blocco sociale che grazie a Grillo aveva intercettato.
La Politica può essere vista in due modi: amministrazione e possibilità.
io non faccio amministrazione, non l'ho mai fatta. Se avessi inteso così la politica entravo nel PD e sono convinto che oggi uno straccio di posto l'avrei avuto.
Per me Politica è e sempre sarà operare per rendere reale l'improbabile. Perché QUESTO è sinonimo di cambiamento.
Altrimenti non crederei in una cosa improbabile come la rivoluzione.
Per gestire il dato non serve la Politica per come la intendo io, basta l'amministrazione.
Per dire che i grillini so' fascisti, che il debito va pagato, che i profitti sono necessari, che la ricchezza non si può distribuire non serve la politica, non serve giocare col possibile, basta gestire il probabile alla bene e meglio.
Per me questa non è politica, è burocrazia.
Per questo io resterò convinto che sul popolo dei 5 stelle la sinistra ha perso una grandissima opportunità leggendo fischio per fiasco, insultando invece che sfidando sui contenuti e finendo per regalare un pezzo di società impoverità dalla crisi alle grinfie di Casaleggio.