Ma guarda proprio no, no, no. Stai dicendo una compiuta falsità storica basata o sul nulla o su fonti propagandistiche assolutamente non attendibili, visto che quanto affermi può essere smentito in molteplici modi.
Ecco perché nonostante io sia fondamentalmente critico dell'esperienza sovietica non tollero la propaganda antisovietica (e mi rammarico che la "sinistra" di James l'abbia sposata acriticamente, solo per seguire la corrente che li ha portati ideologicamente nel centro-destra).
1) a differenza delle istituzioni occidentali in cui diritto di veto e predominanza degli stati maggiormente sviluppati in senso capitalistico imperano (FMI, BM, UE, etc) nel Comecon si attribuivano pari poteri decisionali FORMALI a tutti gli stati membri.
Ciò venne utilizzato a più riprese da parte degli stati "minori" nei suoi quarant'anni di vita andando proprio a bloccare le volontà soggettive sovietiche. E questi sono fatti storici, dimostrabili.
Se si può fare una critica al Comecon è esattamente l'opposto a quanto dici: l'eccessiva parità formale, a prescindere dalle differenze economiche, fu motivo di empasse.
2) Sulla rapina di risorse è esattamente il CONTRARIO: l'Urss pagò le produzioni mediamente a prezzo più elevato, fornì i macchinari e soprattutto acquistò anche merci superflue (vedi la quantità di zucchero acquistata da Cuba) pur di sostenere i paesi membri.
L'esatto OPPOSTO dell'imperialismo occidentale.
Certo non lo faceva per filantropia, la geopolitica pesava parecchio per questo parlo di imperialismo politico. Gli accordi bilaterali prevedevano anche clausole sulla presenza militare.
Ma dire che la rapina di risorse fosse addirittura maggiore di quella occidentale è veramente mistificare la realtà, brandendo il classico fantasma dell'URSS mentre si minimizza o addirittura si rimuove quanto accadeva in occidente.
Accadeva a volte solo ed unicamente quando l'URSS non buttava sul tavolo tutto il peso del suo apparato militare e repressivo.
E si, Cuba era perlopiù indipendente e godeva di rapporti di favore di cui non godevano, ad esempio Bulgaria o Albania.
Ed il caso cinese dimostra quello che dico io, altrochè:
Pressioni e minacce, aggressioni e crisi scatenate contro un potenziale membro che di diventarlo de facto ne aveva per il caxxo, e mi dici che non era un'iniziativa predatoria?
Di nuovo, confronta i volumi commerciali russi 80-90, apice della potenza e della supposta crescita economica sovietica e quelli dell'ultimo decennio (così ti tengo anche fuori il boom energetico di cui ha giovato anche la federazione russa.
Poi fai lo stesso per i paesi SOGGETTI all'influenza e al controllo di Mosca.
I dati sono opposti, Albania e Bulgaria sono disarmanti , davvero.
Erano stati posti in totale dipendenza sovietica, la Romania se la passava poco poco meglio, il boom di questi stati avvenne specificamente per il crollo del comecon che ne aveva fino a quel punto letteralmente arato le economie, trasformando quei paesi in satelliti totalmente dipendenti da Mosca.
Di nuovo, freddi dati che mostrano come NON sia esistita alcuna eccezione e come le economie interne al comecon sarebbero comunque collassate, prima o poi.
La cina, senza la distensione con gli Usa, se la scordava la crescita.
Fosse entrata nel comecon si, sarebbe cambiata la storia a Mosca, ma sarebbe cambiata pure a Pechino.
Niente crescita cinese, niente apertura commerciale, niente "arricchimento strutturale".
3) Assurdo nel valutare i risultato non considerare le condizioni di partenza.
Il Comecon nasce nel secondo dopoguerra. In quel momento l'Occidente veniva da circa due secoli di dominio coloniale del mondo e aveva acquisito un vantaggio comparato di dimensioni assurde.
Il blocco sovietico partiva da un settore industriale appena abbozzato, riuscì incredibilmente a recuperare un parte consistente di terreno in circa 50 anni e il fatto che non abbia raggiunto e superato ricchezze consolidate pari a duecento anni di rapine in tutto il mondo, tra cui quella di esseri umani dall'Africa alle americhe che hanno costituito un blocco immenso di forza lavoro gratuita, lo consideriamo un fallimento del blocco sovietico???
Ma tojeteve le lenti ideologiche. Voi, non io.
Perché nella storia economica dei due blocchi c'è tutto tranne che la "maggiore capacità di mobilitare le risorse". Questa è la favoletta occidentale per rimuovere i propri crimini storici.
se la raccontamo così ci è più facile dire che non è mai avvenuto e i cattivi erano l'altri.
Gran parte dell'occidente e dell'europa continentale era stato totalmente polverizzato dagli sviluppi bellici, le industrie francesi, tedesche e quelle nel benelux erano fisicamente distrutte, se la passava leggermente meglio l'Uk che come la Francia avviò una profonda decolonizzazione che si sarebbe compiuta in un ventennio, l'italia era una nazione ancora pre-industriale, così come la Spagna, il Portogallo e gran parte degli stati sudamericani.
Nessuno nega i crimini dell'occidente, figurarsi, ma la differenza di risorse e capacità era molto meno marcata di come la narri, la differenza fu nel tentativo da una parte di pianificare totalmente economie convergenti contro economie non pilotate, lanciate su una linea retta e interconnesse si, ma in modo virtuoso e non politicamente pianificato.
Ricordati che nel 1945 l'URSS ha un'economia totalmente riconvertita alla produzione bellica e in proporzione, da li alla dissoluzione, questi valori rimarranno i più alti al mondo.
Come per il comecon, possiamo guardare i volumi delle economie occidentali e metterle a paragone tra allora ed oggi, partiamo dagli Usa, la loro bilancia commerciale è totalmente sbilanciata A FAVORE dei partner europei, cosa che infatti ha permesso l'ascesa di trump a margine della percepita "de-industrializzazione americana" in favore dei partner globali, di nuovo, gli Usa hanno quindi pompato molto più denaro e più risorse nei propri "soggetti" e questo continua, anche se con valori diversi, ancora oggi.
Certo, era anche pre-unificazione tedesca e pre-euro, ma questo fa parte di un'altro capitolo.
4) Chiaro che il comecon viveva un'immensa sproporzione perché l'URSS costituiva economicamente la stragrande maggioranza del suo essere. Per questo, come dicevo prima, dare pari voto a tutti (urss compresa) era in realtà uno sbilanciamento astratto e un riconoscimento di sovranità che non ha il benché minimo paragone nel mondo occidentale. Ma proprio il benché minimo.
Ovviamente questo entro i limiti dei blocchi determinati dalla guerra fredda, che non era possibile mettere in discussione. Ma ciò valeva da ambedue le parti cari miei. Esiste una primavera di praga come esistono i contras e i vari regimi sudamericani.
5) il capitalismo E' obbligato alla rapina. Tutt'oggi, non solo 50 anni fa.
E non è che lo sviluppo della corea del sud o dell'India dimostra il contrario nel modo più categorico.
Anzi tutto l'opposto. Conferma non solo il carattere predatorio incessante (cosa altro sono le ZES in estremo oriente? cos'è l'area del franco africano? E l'estrazione mineraria/fossile in centro africa?) che determina il ruolo dei paesi subalterni a seconda delle necessità.
E infatti abbiamo una divisione del lavoro a livello internazionale che ci parla proprio di questo.
OVVIO che i paesi "scelti" per produzioni ad alta intensità di capitale hanno visto anche un processo di crescita. OVVIO. E questo smentirebbe il carattere predatorio del capitalismo?
Come ho scritto sopra, NON nego ne ho intenzione di negare i crimini pregressi dell'occidente.
Dalla schiavitù al colonialismo.
Ma vanno analizzati e contestualizzati cazzo, non indicizzati fuori contesto.
La schiavitù negli Usa finisce ufficialmente nel 1865, ora sono abbastanza convinto che i vantaggi di produzione derivanti da tale pratica siano perlopiù superati e vanificati già nel decennio seguente con l'industrializzazione degli Usa.
La posizione globale degli Usa nella produzione di grano, cotone e lana viene nuovamente superata dall'Uk (che attuava politiche molto più brutali e predatorie nei suoi soggetti coloniali e non, dominion inclusi).
Il Franco CFA infatti è una politica tuttora puramente predatoria, nessun problema ad ammetterlo.
Sulle SEZ non concordo, sono intese come aree di scambio e ricezione investimenti, Cina, India, e altri stati/regioni in via di sviluppo o bisognosi di maggiori flussi economici , dove altrimenti non ci sarebbe alcuna possibilità di ricevere tali investimenti.
Non ha, come meccanica, nulla in comune con l'esempio del franco cfa, se si eccettuano eventuali clausole di esclusività come quelle cinesi in nigeria, pakistan e via dicendo.
L'india, dall'indipendenza, diventa una nazione non allineata, difficile da collocare in qualunque blocco, tanto allora quanto oggi è stata capacissima di mantenere una equidistanza quasi perfetta nonostante varie crisi e attriti.
p.s. link e dati , se vuoi, li aggiungo poi, ora non riesco.