"lo Stato/le istituzioni siamo noi" non trova alcun riscontro sul piano concreto, concordo con VVL.
Le elezioni riescono ad alimentare la vulgata ideologica su un'unità nazionale che non ha appigli in come poi le istituzioni funzionano. Lo iato tra realtà e vulgata può essere spiegato in vari modi: per me fa riferimento alla dittatura sostanziale di una classe sulle altre, per VVL è un corpo burocratico parassitario, per altri ancora sprovvisti di un pensiero forte si spiega con la corruzione (5S).
Proprio il tema del debito pubblico a mio avviso falsifica la dicotomia tra Stato e Capitale privato che VVL sostiene e dimostra parzialmente quanto affermo sullo Stato strumento del Capitale.
Qui ragioniamo dei titoli di debito, di interessi, di spread come se il modo in cui questi si determinano fosse naturale. Le leggi del mercato baby.
In realtà si è arrivati a questo attraverso scelte politiche dello Stato volte a favorire il Capitale privato, nello specifico quello bancario.
Infatti non c'è una legge naturale che impone di vendere i titoli di debito all'asta, lasciandoli in balia della speculazione. Come facevo notare qualche tempo fa la stessa Germania non lo permette, attraverso il congelamento dei titoli da parte della sua banca centrale.
L'Italia ha visto esplodere il suo debito quando lo Stato ha abbandonato la via del credito "interno" a tassi ultraconvenienti a favore di tassi di mercato assolutamente ingiustificati.
Ma cosa ha portato a questo se non l'ideologia liberista e la subalternità dello Stato al Capitale, visto che si tratta di una perdita netta?
Lo Stato, esattamente come faceva una volta (e infatti il debito era controllato), tanto per gli investimenti quanto per non far schizzare i rendimenti sul debito, poteva usare Cassa Depositi e Prestiti. Si fissa un tasso di rendimento, si vende sul mercato e l'invenduto viene coperto da CDP, la quale gode degli interessi se mantiene i titoli o li rivende sul mercato secondario.
Si deve fare un ponte, viene finanziato a tasso quasi zero tramite CDP e in questo modo il Comune X nel restituire i soldi non si trova X mld di interessi, con un enorme risparmio netto a vantaggio di stato e cittadini, a svantaggio del capitale bancario (e sti grandissimi cazzi).
Se il debito pubblico è esploso, soprattutto a livello di enti locali - e se andiamo a vedere la struttura del nostro debito è esattamente così - è perché oggi gli enti locali sono costretti a fare debito ad un tasso di interesse di mercato, mentre una volta per qualsiasi investimento o anche per la semplice manutenzione poteva contare su finanziamenti a tasso quasi zero.
Tutto il rendimento in eccesso va oggi a tutto guadagno del capitale bancario privato.
Cosa ci guadagna lo Stato? Assolutamente niente. E i cittadini? Meno che mai, visto che, come detto da altri, i maggiori costi di finanziamento pubblico ricadono su di loro in termini di minori servizi.
il vantaggio di rendere CDP un istituto di natura privata è per lo Stato o per il capitale bancario che può imporre tassi di mercato a una molteplicità di soggetti pubblici, dagli enti centrali a quelli locali?
Lo Stato quindi avrebbe modo e risorse per autofinanziare la propria spesa in termini rilevanti, ma proprio perché è subordinato al Capitale privato e non suo antagonista sceglie un modello contro i suoi interessi e quelli dei cittadini basato unicamente sull'ideologia e gli interessi di mercato.