Danny, poi chiudo senno' diventa flame: Damiano dice che sono troppi perché Damiano, come Landini, NON ESCE dallo schema dei diritti dei lavoratori per cui se dai 1200 di netto devi avere 2400 di costo aziendale.
Ora dire che 2400 di costo aziendale minimo per ogni assunzione, lo capisce anche un bambino, ammazzerebbe il mercato del lavoro.
Sei cosciente, vero, che non esiste ALCUNA correlazione tra il costo aziendale del lavoratore e "il mercato"?
Il mercato, anzi, funzionerebbe molto meglio potendo dare questi 2400 in mano al lavoratore senza bisogno che si intrometta un intermediario a caso, solitamente analfabeta, incompetente e digiuno di anche un singolo giorno di lavoro vero, per capire che la metà di quel valore sarà irrimediabilmente distrutto la volta che uscirà dalla porta dell'azienda che stipendia detto lavoratore.
Il mercato del lavoro italiano ristagna proprio per questo (e per l'assurdo impatto di clientelismo e nepotismo intrinseco della società italiana in quanto tale) costo che è, questo si, fuori mercato.
Ma mica perchè "i lavoratori costano troppo", ma perchè lo stato mangia troppo sia sui lavoratori che sulle aziende che li stipendiano.
E questo non ha nuovamente nulla a che vedere con "ferie, tredicesima, tfr etc,etc".
Quelli appartengono alla sfera del rapporto lavorativo datore-dipendente.
Ciò di cui parli tu, invece, attiene all'ambito stato-datore e stato-lavoratore.
Tale costo è dato dalla voracità del sistema-italia, dello statalismo e del politichese affetto da cleptocrazia acuta.
NON dal mercato.
NON DAL MERCATO.
Dalla politica.
Quindi la restituzione logica non è "usciamo dal mercato", ma "usciamo dalla follia statalista che massacra aziende e lavoratori per....".
I sistemi lavorativi più in salute, peraltro, hanno stipendi medi più alti e costi amministrativi MOLTO più bassi.
Usa, Uk, Germania, Olanda, Irlanda, Australia, Giappone...
Il problema NON è dato dal costo del lavoro, infine, poichè questo è dimostrabilmente arbitrario e non omogeneo globalmente, ma il costo del sistema-statale che ha creato e favorito questa situazione attuale.