Gli insulti li vedi solo tu, hai la coda di paglia?
Ho riletto il mio post tre volte e non ravvedo insulti di nessun tipo.
Che io sia spigoloso lo accetto, non mi pare di insultare.
l'economia è COMPORTAMENTO UMANO. Di matematico ha ben poco.
Tanto che marx chiama questa concezione "merda economica" o "economia volgare", distinta da quella classica.
Per capire l'economia tutto serve fuorché il "pensiero matematico", tale visione dell'economia "oggettivista" ha GIA' un portato ideologico chiaro.
Dovresti specificare quindi cosa intendi per "tecnica economica" perché se si tratta della matematica applicata all'economia stiamo parlando di un'altra materia proprio che, sinceramente, manco mi interessa. Sarebbe come confondere la sociologia con le statistiche sociali.
Marx, non a caso, pur conoscendo la matematica avendola studiata approfonditamente (in particolare si appassionò al calcolo infinitesimale) la usa POCHISSIMO nelle sue opere, limitandola al massimo.
Le formule di Marx sono pressoché tutte equazioni elementari.
Non mi pare di aver citato nel mio post le cooperative di produzione, perché su di esse il discorso è più complesso e volevo evitarti proprio la lezioncina.
Visto che le hai citate non rientrano DI PER SE in un'economia marxista manco le cooperative*. Tu mi parli del III libro del Capitale (letto e riletto, grazie) ma l'esempio lì riportato serve solo a dire che l'esperienza delle cooperative dimostra che si può produrre valore senza padroni, i quali sono dunque non necessari, non come viatico per il socialismo.
io ti rispondo infatti con una citazione diretta dal documento di Indirizzo della I internazionale (1864), che forse è un tantino più rilevante rispetto all'oggetto del discorso visto che tratta della traduzione politica che Marx faceva delle sue teorie:
l'esperienza del periodo dal 1848 al 1864 ha provato, al di sopra di ogni dubbio, che il lavoro cooperativo, per quanto eccellente sia in pratica, limitato in una stretta cerchia di sforzi parziali di operai isolati, non è in grado di arrestare il progresso geometrico del monopolio, non è in grado di emancipare le masse e neppure è capace di alleviare in modo sensibile il fardello della loro miseria
Mai negato di essere supponente in questo argomento.
Direi anche peggio, sono ipersensibile, fastidioso, rancoroso.
Capita quando il pensiero di quello che forse è il più grande pensatore della storia contemporanea (visto che, a prescindere dal giudizio di valore, è quello che l'ha maggiormente condizionata) venga trattato in questo modo.
Ah, tra parentesi, "isterico" è un insulto sessista quindi ti prego di non usarlo.
* la forma cooperativa è la forma socialista per eccellenza ma devi considerarla all'interno di un quadro politico economico e dei rapporti di forza prerivoluzionari.
Nel bolivarismo venezuelano non sono la forma che sostituisce la produzione capitalista, ma una forma di sostegno, in particolare della produzione alimentare.
Allora, Fat, non sei nel giusto: "
Già che parli di "dogmi" marxiani significa che tu l'economia marxista non solo non la conosci, ma non l'hai mai letta manco di sfuggita su un compendio riassuntivo della Bignami".
Non critichi la mia "idea" (che leggi superficialmente), molto più semplicemente mi dai del co.glio.ne, lo capisci no? E perché mi dai del [...]? Perchè sono ignorante? Se lo fossi, ignorante, dovresti evitare comunque di trattarmi da sub umano per correggermi. Manco ti sto a dire quale connotazione abbia questa modalità di relazione e di dibattito.
Dopodichè, il (vero) problema per me è il seguente: la tua - legittima - "visione arcadica" delle teorie di Marx determina il tuo - criticabile - rifiuto di ogni accostamento dell'astratto modello ideale con i (fallimenti) del concreto storico. Al punto di negare, bollandola come diceria ignorante, l'opione comune in merito all'azione politica e sociale di Chavez. Azione sicuramente incoerente e inclassificabile, ma di certo anti liberista; di certo anti capitalista; di certo fortemente ispirata a "pezzi" di visione marxista. Ma che davvero la pensa così solo il sottoscritto e altri 3/4 analfabeti funzionali?
Il che NON significa istituire un nesso di identità tra Chavez, la sua azione politica storica, le sue idee e le idee di M.
NE' SIGNIFICA voler utilizzare l'esempio (fallimentare) del bolivarismo di Chavez per inferirne l'inconsistenza delle tesi di M.
Giungo alle conclusioni.
Sul rapporto tra matematica e elaborazione economica si discute dai tempi dell'emersione della specificità tecnica della disciplina. Anche qui, a beneficio di chi ci legge (tu lo sai benissimo, ovviamente), non è raro che i pensatori filo-marxiani relativizzino l'apporto della componente tecnico-matematica ai fini dell'enucleazione delle teorie economiche, ciò in quanto il loro "maestro" su quel terreno non è mai sceso (non gli interessava, secondo me; secondo molti, non ne aveva la capacità).
Mentre una teoria economica che non si "misura" e non si dimostra proiettandola in un modello matematico resta un'ipotesi (magari giusta, ma sempre ipotesi) di lavoro.
Infine, "isterico" secondo il metro comune, non è un certo complimento, ma neppure un insulto. E' un modo forte per criticare, che si ferma prima dell'insulto (si insulta dando del co.glio.ne. all'interlocutore, non dell'isterico). Poi se hai voglia e tempo mi spieghi (anche per mail o in pvt) la componente "sessista" dell'aggettivo, che io non vedo e che, comunque, mai ho pensato di assegnare all'epiteto. Per me, isterico è uno che ha reazioni eccessive e sproporzionate rispetto alle sollecitazioni che riceve. Come te, quando un ignorante, come me, si permette di nominare invano il nome di M.
Dopodiché, sappi che anche se mi stai molto sul cazzo quando fai così, io ti voglio bene lo stesso. Ciao caro, stammi bene, abbasso Togliatti e viva Gesù (il vero gigante della storia)!