No scusa ma in questo caso mi sembra che sia tu a peccare di ragionamento ideologico separato dalla realtà storica almeno tanto quanto il mio non ha trovato ancora applicazione.
Un accordo bilaterale non è automaticamente prova di libera scelta come non lo è la firma di un contratto individuale ipersfruttante.
Il problema dell'ideologia liberista è che si basa su un modello totalmente astratto che rimuove importanti elementi storici, ossia i rapporti di forza.
Finge che ci sia parità in un rapporto contrattuale (tra salariato e imprenditore o tra paese ex colonialista e colonizzato) laddove invece è proprio il rapporto di forza a costringere a quelle condizioni totalmente svantaggiose per la parte debole.
In tal senso la vulgata liberista è totalmente ipocrita.
Non è assolutamente vero che ci sia libertà di scelta concreta perché nella concretezza io devo mangiare e quindi devo piegarmi alle forme sociali che me lo permettono anche se oppressive.
Così come uno stato ex coloniale è costretto ai rapporti di forza internazionali se non vuole collassare.
PerimetraRe i rapporti di proprietà sulla base dei rapporti di forza è una bella paraculata.
A questo punto se vogliamo essere individualisti fino in fondo preferisco la giungla, quella si che è equa. Tu vuoi costringermi a lavorare per te a condizioni svantaggiose, io ti sparo e mi prendo direttamente tutto.
Tu proverai a fare lo stesso e vediamo chi ne esce vivo.
Lo stato sociale serve a compensare quei rapporti di forza. Non sarò certo io a difenderli visto che ritengo vadano sovvertiti, ma negarli proprio non si può.
Ed è invece quel che l'ideologia liberista fa.
Quanto dici è verissimo, come è vero che conoscendo le distorsioni di cui lo stato è espressione, non mi è minimamente difficile pensare che possano sorgere fattori come la corruzione o la coercizione nell'ambito di un'accordo bilaterale o altro.
Questo per ribadire che non siamo io, te e l'average joe a depredare le risorse naturali africane, e non sono i locali a lasciarsi depredare passivamente, ma è l'azione dei governi che pretendono di rappresentare, nessuna novità in questo eh, però vedi che anche così la narrativa cambia nettamente e vedi come poi metti in crisi anche chi, più o meno velatamente, veicola messaggi razzisti.
Sui contratti di lavoro, again, vero, spesso impongono condizioni di sfruttamento e credimi, ricordo giornate con 12 ore spese in uno sgabuzzino del cazzo a riparare pc per star dentro alle tempistiche che ci sono imposte e al fatto che siamo in 2, con la qualifica di tecnico.
Ah, sai, dopo 5 anni di lavoro per questa compagnia, mi hanno proposto di aprirmi un mio negozio convenzionato come se fosse una gran cosa, la svolta della mia vita, insomma, sticazzi.
E li poi a spendere le notti, a pensare a formule e ipotesi che mi permettessero un'alternativa al dover replicare contratti di palese sfruttamento che vedo io nel quotidiano soprattutto per le mansioni come magazziniere o cassiere, o a dovermi scontrare quotidianamente con regolamenti assurdi e imposizioni tali, da una parte e dall'altra, che ti rallentano il lavoro per poi dirti "dovete velocizzare", e tutto perchè lo stato pretende di mangiare sui compensi che spettano legittimamente al lavoratore ma vengono invece mangiati da oscuri burocrati, le cosidette "tasse sul lavoro", quelle che veramente alzano punti come un flipper quando si tratta di andare a calcolare le quote di disoccupazione e la ragione percui, certi analfabeti politici, stanno pensando al "reddito di cittadinanza" come panacea di tutti i mali... imbecilli.
Ehh, si, la pressione fiscale attualmente mena sui dipendenti, no sui "padroni" Danny, sui dipendenti, è la più grossa presa per il culo e la prova sistemica che il welfare e l'intromissione dello stato nel mercato del lavoro e nell'economia è una lama avvelenata.
Poi ho deciso, non aprirò un cazzo in questo paese, che tanto è destinato a fallire come conseguenza per la sua stessa voracità, mi licenzio a fine ottobre e me ne vado all'estero, finalmente, dove potrò riprendere le mie competenze originali e non essere taglieggiato sui frutti del mio lavoro mentre in cima alla piramide soci e dirigenti nazionali e non si arricchiscono con i loro cazzo di conti off shore.
Non so se segui C4SS ma sicuramente troverai
spunti interessanti, è, per sua stessa definizione, "left market anarchist".
p.s. però BASTA coi riferimenti alla giungla, è proprio quello che viene ricercato come critica di fondo per indebolire ogni visione alternativa che invochi una riduzione dello stato, o la sua eliminazione.
Insomma, un'autogol pazzesco.