Ciao, sono nuovo qui (mi sono già presentato in altro topic). Prima di dirvi qualcosa in merito, devo davvero complimentarvi con voi: molte delle vostre discussioni sono di grande interesse e leggerle è un piacere per la mente.
Ciò detto, ho quasi 70 anni e ho attraversato in prima persona uno dei periodi storici di cui state parlando. Lo so, probabilmente andrò off topic, ma le cose lette mi hanno stimolato non poco, anche perché à quasi impossibile leggere e poter parlare di questi temi altrove, al riparo da retorica, celebrazione, autocelebrazione, utilizzo degli elementi storici in modo distorto e arbitrario.
Scrisse Bloch “Dietro i tratti concreti del paesaggio, dietro gli scritti che sembrano più freddi, dietro le istituzioni in apparenza più distaccate da coloro che le hanno create e le fanno vivere, sono gli uomini che la storia vuole afferrare.” Parlo, quindi, da “uomo afferrato dalla storia” cosa che, probabilmente, non rispetta la presunta imparzialità dello storico. Da appassionato di storia quale sono, la pretesa dell’imparzialità (concetto che nasce con Polibio, se non ricordo male) mi ha sempre fatto incazzare perché è una falsità concettuale: nessun umano potrà mai essere imparziale nel raccontare umane vicende poiché il suo racconto sarà sempre e comunque condizionato da ciò in cui crede, dalla sua formazione, dall’educazione ricevuta, dal suo vissuto.
In molti degli interventi (FatDanny, Orchetto, Kobra, SuburraBiancoblù e altri) vengono espressi giudizi di fatto piuttosto che di valore, come è giusto, a mio parere, che sia. Succede, invece, che nelle risposte si prenda per giudizio di valore ciò, che alla mia lettura almeno, non era: da qui nascono gli equivoci e le incomprensioni. Personalmente ho sempre pensato che la terza legge della dinamica sia applicabile agli eventi storici dove spesso la “reazione” non è “uguale e contraria” ma spropositata ed insensata. Però, nasce da una “azione” e questo non va mai dimenticato, altrimenti (vedi sopra) torniamo ai giudizi di valore, legittimi certo ma mai liberi da pregiudizi culturali. Fermo restando che i morti per violenza sono un dolore e una sconfitta per l’umanità, non per una sola parte di essa.
Sulle BR…partiamo da un presupposto basilare: la repressione dello Stato democristiano (e poi, ahinoi, con l'accondiscendenza del PCI) era molto forte e molto violenta, così come molto forti erano le disparità e le disuguaglianze sociali. La rabbia e la voglia di libertà (a 360°, accostateci qualunque cosa vi venga in mente e sarà senz’altro pertinente) furono, credo, un terreno fertile sul quale le BR cercarono di seminare la loro visione politico-militare, facendo però capire quasi da subito (a chi sapesse pensare e analizzare senza farsi affascinare da slogan di bassa struttura ma di elevato impatto) che era un progetto pericoloso per la stessa voglia di libertà e di minor sperequazione che perseguivamo. Dopo la strage di piazza Fontana, il disegno di apparati dello Stato apparve in tutta la sua evidenza. Una parentesi: in quegli anni esisteva una struttura di controinformazione molto valida, della quale oggi si avverte davvero la mancanza…
Dicevo: dopo piazza Fontana, a quella che a molti sembrò una risposta di pezzi dello Stato, un’azione quindi, iniziarono tentativi di reazione di forza uguale e contraria. Che vennero velocemente cavalcati e manovrati e infiltrati e gestiti, con gli esiti che sappiamo. Francamente, non ho mai pensato che il progetto BR fosse stato partorito nelle stanze del potere, ma che fosse stato successivamente usato come detonatore sociale, questo sì. L’inutile e crudele assassinio di Aldo Moro ne fu, forse, prova lampante e rappresentò la fine (e finalmente!) di quell’alone romantico che aleggiava attorno alle BR e tanti, da iniziali fans (devo dire che io, personalmente, di probabili fiancheggiatori non ne ho mai incontrati, ma qualche ammiratore purtroppo sì) ebbero consapevolezza piena di quella che era la realtà oggettiva. Quoto, quindi, e condivido quanto espresso da “Dodicesimo”: ...buoni giusto a dare il classico tono a qualcosa che invece e' stato un anacronismo, che sarebbe morto ancor prima di nascere in qualsiasi altro paese, se non fosse per l'interesse di certi apparati dello stato a mantenere alta la paura della tensione…
Ciao e scusate ancora il probabile off topic…