la linea di demarcazione è la respirazione?
Il neonato è vivo già alcuni attimi prima di prima di iniziare a respirare. A me convince la coerenza della logica di chi ha teorizzato che la linea di demarcazione è il pensiero. E il pensiero - inteso come reazione al rapporto con il mondo esterno - inizia prima della respirazione, nell'attimo in cui "veniamo alla luce".
Qui accadono tutta una serie di stravolgimenti a livello biologico che fanno la cesura tra feto e neonato: su tutti l'avvio di una vera e propria attività elettroencefalica - stimolata dall'impatto dei fotoni sul nervo ottico, propagine "esterna" del ns. cervello* - che non è più, quindi, funzionale unicamente allo sviluppo degli organi del feto.
Nel feto l'elettroencefalogramma è piatto, ciò significa che è unicamente un'entità biologica. Il suo cuore da un certo momento in poi inizia a battere ma a causa dell'assenza di attività elettroencefalica non ha ancora la possibilità-capacità di percepire stimoli esterni quindi nemmeno di reagire, cioè di elaboraree quindi pensare alcunché. I suoi movimenti sono gesti riflessi.
Nb. Se il cervello del feto fosse connesso prima di entrare nel canale del parto, la pressione ricevuta nel passaggio del canale del parto provocherebbe quanto meno un gravissimo trauma cranico o peggio la morte. E dato che non muore vuol dire che non è vivo... Con buona pace degli invasati che sostengono che l'aborto sia un omicidio.
Per quanto riguarda la fine della vita umana, di conseguenza, questa avviene nel momento in cui cessano in maniera irreversibile tutte le funzioni del cervello (rif. Protocollo di Harvard, 1968).
*questa cosa è molto interessante perché nel feto il nervo ottico non si forma prima delle 22-24 settimane, tanto è vero che nascere vivi prima di quel periodo è impossibile. Con buona pace degli invasati che sostengono che l'aborto sia un omicidio... (cit.)
nb. la cecità neonatale - detto in estrema sintesi - non dipende dal nervo ottico.
Alcune fonti:
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etc. etc.