Io penso che in fondo se vale per gli americani di oggi distruggere le statue dei confederati allora forse vale anche per i talebani distruggere i Buddha di bamiyan
ma non è assolutamente la stessa cosa.
I Buddha sono statue millenarie, che non hanno niente a che vedere con l'oggi.
Per altro, anche volendo forzare il discorso non mi pare che l'Afghanistan abbia vissuto un'opera di conquista da parte dei bonzi.
I confederati hanno una valenza OGGI. E' lo stesso discorso di Carib sull'iconografia fascista in Italia.
Se nel 4022 verrà dissepolto un busto di mussolini non penso dovrebbe essere distrutto.
I fattori tempo, conservazione e significato giocano un ruolo determinante: anche un'opera prettamente ingegneristica (il non plus ultra di quel che viene logicamente ammodernato anche attraverso smantellamento) ha un'altra veste duemila anni dopo (acquedotto romano).
Quindi la statua di un confederato non è minimamente paragonabile né al Colosseo né ai Buddha.
Se oggi l'Italia perseguitasse i cristiani lo avrebbe (significato), così come se avessimo 12mila buddah identici per tutto l'afghanistan perfettamente intatti (conservazione) o se fossero stati realizzati 40 anni fa.
Altrimenti la conseguenza diviene che non si demolisce mai niente perché tutto può diventare un domani reperto. Un dibattito cinquantennale in Italia condotto da storici, critici d'arte, archeologi, urbanisti che non possiamo certo riassumere qui.
Io penso che come possa esistere un criterio tecnico-razionale per una demolizione possa esisterne anche uno politico altrettanto legittimo.
Ritenendo legittima l'istanza politica che sta dietro l'abbattimento ritengo legittimo lo stesso.