Il fatto che la TAV impedisca le altre opere é una fake news al pari di altre che girano da entrambe le parti. Si puó fare la TAV e si puó fare qualsiasi altra cosa utile. Prima, dopo, durante e quando si vuole. Basta volerlo fare. Ormai, peró, i termini "siqualcosa" e "noqualcosa" identificano interessi di parte, che devono essere difesi ad ogni costo, a volte anche contro ogni evidenza. Ed il merito della questione si é perso nel caos generale. Qui come in altri casi.
Per dire la TAV non si deve fare per via delle mafie e per la salvezza dell'ecosistema della Val di Susa (quello di quelli che si beccano milioni di TIR per la salvezza della Val di Susa non se lo fila nessuno), e poi si chiedono interventi sui porti e sulle ferrovie del sud, dove é noto che le mafie non esistono e non intervengono mai nel lavori pubblici. E nel sud l'ecosistema dei pugliesi conta meno di quello della Val di Susa? Quando sorgerá un movimento noTAV al sud (vedi storia dei tubi del gas), poi li voglio vedere i NoTav del nord, divenire SiTav del sud perché bisogna fare le ferrovie al sud.
Per me l'utilitá di un'opera, qualsiasi, la deve valutare lo stato e punto. Stato che assume il punto di vista dell'interesse generale. Gli interessi individuali che, spesso, devono essere sacrificati per quello generale, devono essere equamente compensati, ma non possono essere un ostacolo. Se no, alla fine non si fa piú nulla, perché ovunque ci sará un micro-interesse che confligge con quello generale, ed é il caos. Quello che sta accadendo oggi.