Governo Meloni

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Re:Governo Meloni
« Risposta #2240 il: 12 Giu 2025, 17:33 »
Io, dalla busta paga di gennaio, prendo circa 50 euro in meno al mese.

Io qualcosina in meno ma siamo li (nonostante un lieve aumento scaturito dall'aggiornamento del contratto collettivo nazionale della mia categoria).
Di contro non ce mezza tassa o imposta che abbia subito anche una piccola diminuzione.

Ma tanto con i media compiacenti puoi raccontare quello che ti pare.
Re:Governo Meloni
« Risposta #2241 il: 12 Giu 2025, 17:44 »
Io qualcosina in meno ma siamo li (nonostante un lieve aumento scaturito dall'aggiornamento del contratto collettivo nazionale della mia categoria).
Di contro non ce mezza tassa o imposta che abbia subito anche una piccola diminuzione.

Ma tanto con i media compiacenti puoi raccontare quello che ti pare.

é vero che i media fanno tantissimo su tante cose, ma sulla busta paga in genere le persone non ce le freghi.
Re:Governo Meloni
« Risposta #2242 il: 12 Giu 2025, 21:41 »
Lo scrivo qui ma non è che c'entri direttamente il governo Meloni (ma è un discorso più generale e ampio).

Oggi casualmente mi sono imbattuto in un video su youtube. Intervista a Tajani che spiegava come erano arrivati in Italia tramite un corridoio umanitario dei bambini palestinesi. Ci sono diversi video sul tubo che trattano la stessa notizia, di diverse testate (e non parliamo di "Libero" o de "La verità" ma di giornali diciamo neutrali)

Vi copiaincollo alcuni dei commenti presi a caso (e che purtroppo rappresentano la stragrande maggioranza)...

chissa' poi perche' dobbiamo sempre essere noi ad accollarci i problemi degli altri.
Lo sapevo, ci dobbiamo accollare anche questi al posto dei "solidali" paesi arabi, vero Rula?
Altri da mantenere, evviva. E poi curati coi miei soldi. Quando io, cittadino, per una visita devo aspettare 10 fottutissimi mesi. Una barzelletta.
Ma si tutti in italia,e vai!!!!!
La nuova Gaza sarà qui in Italia..e con questo non dico che non mi dispiace per quella gente
Non per sempre spero. L "Italia è sempre stata italiana
Perché non se li prende lui…
"I bimbi di Gaza vogliono restare in Italia"...e te credo!!!! (con 3 faccine che ridono)
Nessun problema, c'è posto per tutti
prima gli altri,dopo noi italiani. Siamo proprio altruisti
QUESTI NON SE NE ANDRANNO PIÙ DALL' ITALIA
Per per prenotare una visita e riuscire a farla in poche settimane basta chiamare il cup della striscia di Gaza
Così di fa x altri tutto e di più x noi italiani c'è la mettono sempre il ? ?
Sempre tutti qua?


Mi fermo qui, meglio.

Mi chiedo, ma esattamente quand'è che siamo diventati così #@*§?
Non che mi stupisca più di tanto eh. Anzi sui social in generale ma anche ascoltando alcuni discorsi al bar si sente anche di peggio.
Sinceramente provo solo vergogna per 'sta gentaglia (che ha il potere di far vacillare tutti i miei valori di rispetto della persona e del prossimo).
Re:Governo Meloni
« Risposta #2243 il: 13 Giu 2025, 11:16 »
Lo scrivo qui ma non è che c'entri direttamente il governo Meloni (ma è un discorso più generale e ampio).

Oggi casualmente mi sono imbattuto in un video su youtube. Intervista a Tajani che spiegava come erano arrivati in Italia tramite un corridoio umanitario dei bambini palestinesi. Ci sono diversi video sul tubo che trattano la stessa notizia, di diverse testate (e non parliamo di "Libero" o de "La verità" ma di giornali diciamo neutrali)

Vi copiaincollo alcuni dei commenti presi a caso (e che purtroppo rappresentano la stragrande maggioranza)...

chissa' poi perche' dobbiamo sempre essere noi ad accollarci i problemi degli altri.
Lo sapevo, ci dobbiamo accollare anche questi al posto dei "solidali" paesi arabi, vero Rula?
Altri da mantenere, evviva. E poi curati coi miei soldi. Quando io, cittadino, per una visita devo aspettare 10 fottutissimi mesi. Una barzelletta.
Ma si tutti in italia,e vai!!!!!
La nuova Gaza sarà qui in Italia..e con questo non dico che non mi dispiace per quella gente
Non per sempre spero. L "Italia è sempre stata italiana
Perché non se li prende lui…
"I bimbi di Gaza vogliono restare in Italia"...e te credo!!!! (con 3 faccine che ridono)
Nessun problema, c'è posto per tutti
prima gli altri,dopo noi italiani. Siamo proprio altruisti
QUESTI NON SE NE ANDRANNO PIÙ DALL' ITALIA
Per per prenotare una visita e riuscire a farla in poche settimane basta chiamare il cup della striscia di Gaza
Così di fa x altri tutto e di più x noi italiani c'è la mettono sempre il ? ?
Sempre tutti qua?


Mi fermo qui, meglio.

Mi chiedo, ma esattamente quand'è che siamo diventati così #@*§?
Non che mi stupisca più di tanto eh. Anzi sui social in generale ma anche ascoltando alcuni discorsi al bar si sente anche di peggio.
Sinceramente provo solo vergogna per 'sta gentaglia (che ha il potere di far vacillare tutti i miei valori di rispetto della persona e del prossimo).

I pezzi di merda sono sempre esistiti, e temo sempre esisteranno. Ora lo scenario però prevede da una parte che se sei solidale allora sei un buonista radical chic e e dall'altra che i pezzi di merda non si nascondono più e hanno gli strumenti per spandere la puzza

Offline Slasher89

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15207
Re:Governo Meloni
« Risposta #2244 il: 13 Giu 2025, 11:23 »
Il danno lo fanno i social.

Una volta commenti del genere erano circoscritti al baretto sotto casa, oggi sono tutti leggibili da centinaia di migliaia di persone.

Offline Fiammetta

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10938
Re:Governo Meloni
« Risposta #2245 il: 13 Giu 2025, 15:55 »
Sì. Dal primo giugno Filippo Ferri, poliziotto condannato a 3 anni e 8 mesi per le violenze sui manifestanti durante il G8 di Genova, si insedierà a Monza come questore. Li premiano anche.
Scusate se mi quoto, ma gli effetti dell'insediamento del questore si fanno già sentire. Imitandone la matrice delle gesta, è palese l'anelito a riconoscimenti non già paritari, visto l'eroismo esibito dal Ferri alla Diaz, ma almeno verbali, da parte di profili meno nobili, ma non per questo meno intrepidi:


Re:Governo Meloni
« Risposta #2246 il: 13 Giu 2025, 17:57 »
Chi era il proprietario della squadra di calcio del Milan?

Pensate che coincidenza se fosse stata, al tempo di quella vergogna, di qualcuno vicino al governo di allora
Credo fosse lo stesso che era in carica come presidente del consiglio, ma suppongo fosse una domanda retorica, perché lo sai.

Si, ero sarcastico.

Ma d'altronde Silvio Berlusconi ha insegnato a molti il significato della parola "sinergie" ="Azioni combinate, collaborazione, cooperazione di più elementi per il raggiungimento di uno stesso scopo o risultato, che comporta un rendimento maggiore di quello ottenuto dai varî elementi separati"

Lo faceva utilizzando le Istituzioni, dando poltrone ben retribuite a persone a cui doveva favori o che potevano parlare troppo, e lo faceva con le sue aziende premiando uomini delle Istituzioni che venivano da queste allontanate per palesi comportamenti inf ami che erano a lui serviti

Offline Slasher89

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15207
Re:Governo Meloni
« Risposta #2247 il: 14 Giu 2025, 07:55 »
Scusate se mi quoto, ma gli effetti dell'insediamento del questore si fanno già sentire. Imitandone la matrice delle gesta, è palese l'anelito a riconoscimenti non già paritari, visto l'eroismo esibito dal Ferri alla Diaz, ma almeno verbali, da parte di profili meno nobili, ma non per questo meno intrepidi:


In pratica il ritorno delle squadracce.

Divertiti pure ma fallo come ti dico io.

Offline Fiammetta

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10938
Re:Governo Meloni
« Risposta #2248 il: 14 Giu 2025, 09:01 »
https://www.laleggepertutti.it/733123_servizi-segreti-con-licenza-di-uccidere-dal-decreto-sicurezza-scatta-lallarme
Servizi segreti con “licenza di uccidere” dal decreto “Sicurezza”: scatta l’allarme
Poteri ampliati agli 007: autorizzati a dirigere gruppi terroristici per sicurezza
Una legge destinata a far discutere aspramente e a dividere l’opinione pubblica: è entrata in vigore la Legge 9 giugno 2025, n. 80, che converte il controverso Decreto Sicurezza. Il provvedimento estende in modo significativo le condotte di reato non punibili che gli agenti dei servizi segreti (007) possono compiere per finalità istituzionali e, soprattutto, con la preventiva autorizzazione di Palazzo Chigi. Ciò che più preoccupa critici e giuristi è l’inclusione, tra le condotte “scriminate”, della direzione o l’organizzazione di associazioni terroristiche, anche internazionali.
Questa nuova disposizione non si limita a legittimare l’infiltrazione all’interno di organizzazioni già esistenti, ma apre la strada alla possibilità che gli agenti dei servizi possano, formalmente “a scopo preventivo”, creare gruppi eversivi da zero, fabbricare esplosivi e pianificare azioni terroristiche, senza incorrere in conseguenze penali. Diventano inoltre permanenti le norme, finora prorogate di volta in volta fino al 30 giugno 2025, che escludono la punibilità su un’ampia serie di altre fattispecie di reato commesse dagli agenti sotto copertura.
Scudo penale ampliato: dall’infiltrazione alla direzione, anche sotto falso nome
La nuova legge introduce un’altra serie di reati di terrorismo per i quali gli 007 possono ottenere l’autorizzazione a compierli senza essere puniti, sempre nell’ambito delle operazioni di infiltrazione. Tali condotte includono la detenzione di materiale, la fabbricazione di ordigni esplosivi e persino la divulgazione di istruzioni per l’uso. Per altre nove fattispecie in materia di terrorismo, la non punibilità diventa definitiva.

Un aspetto ancora più critico riguarda la differenza di trattamento tra i gruppi sovversivi e quelli terroristici. Mentre per le associazioni sovversive lo scudo penale per gli agenti segreti vale soltanto per la partecipazione, per i gruppi con finalità terroristiche lo scudo si estende anche alla direzione e all’organizzazione.
La norma prevede inoltre un rafforzamento della tutela processuale per il personale dell’intelligence. Gli agenti possono utilizzare il falso nome anche nei procedimenti penali che riguardano le condotte di reato da loro compiute nelle operazioni segrete. Le identità di copertura, autorizzate dal direttore del DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza), sono comunicate in via riservata all’autorità giudiziaria che procede, nel momento in cui viene opposta la causa di giustificazione del reato. Va a regime anche la misura che consente ai magistrati di autorizzare gli agenti dei servizi a deporre sotto falso nome nel processo penale, qualora la segretezza delle vere generalità serva a tutelare la loro incolumità o la sicurezza dello Stato. Tutto ciò su richiesta dei vertici del DIS e delle agenzie per la sicurezza interna (AISI) ed esterna (AISE). Viene inoltre estesa la qualifica di ufficiale o agente di pubblica sicurezza, con funzione di polizia di prevenzione, anche al personale militare addetto alla tutela di strutture e forze del DIS, AISI e AISE. Non punibili, infine, i militari impegnati in missioni all’estero per reati compiuti con dispositivi che violano i segreti o il domicilio.
Colloqui in carcere e indagini finanziarie: più strumenti per l’intelligence
La nuova legge rende permanente anche la disciplina che consente al Presidente del Consiglio di autorizzare gli 007 a svolgere colloqui investigativi con detenuti e internati. L’obiettivo è acquisire informazioni utili a prevenire delitti di terrorismo internazionale. Il via libera a tali colloqui è rilasciato dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Roma, ma solo in presenza di elementi concreti che rendano l’attività “assolutamente indispensabile”.
Inoltre, le agenzie per la sicurezza possono ora chiedere direttamente alla Guardia di Finanza e alla DIA (Direzione Investigativa Antimafia) informazioni e analisi finanziarie mirate al contrasto del terrorismo internazionale, potenziando gli strumenti investigativi a disposizione dell’intelligence.

Critiche e perplessità: l’ombra della strategia della tensione
La nuova normativa ha suscitato un’ondata di critiche e perplessità da parte di giuristi, accademici, familiari delle vittime delle stragi di Stato e parte dell’opposizione. Il principale timore è l’indeterminatezza delle norme e il rischio che i poteri ampliati possano sfuggire al controllo democratico.
I critici sostengono che autorizzare gli 007, con una semplice autorizzazione del Presidente del Consiglio, a organizzare, dirigere e finanziare gruppi eversivi con finalità terroristiche, anche internazionali – non semplicemente a infiltrarsi in organizzazioni già esistenti – rappresenti un “cambiamento senza precedenti”. Un “vero scudo di impunità”, rafforzato dalla possibilità di operare sotto identità false anche nei processi penali.
Il richiamo alla storia italiana è forte: “proprio in nome della sicurezza – e della sua zona grigia – l’Italia ha vissuto stagioni nere: la strategia della tensione, le stragi di Stato, i depistaggi. La nostra storia insegna che quando i poteri dello Stato sfuggono al controllo democratico, il rischio non è la sicurezza… ma la deriva autoritaria”. Viene citata la P2, i servizi deviati, le stragi impunite, e ci si chiede chi controllerà i controllori in assenza di trasparenza e limiti operativi.
Sebbene l’articolo 17 della legge 124/2007 dichiari illeciti e quindi vietati atti gravissimi come tortura, omicidio e attentati, la preoccupazione è che, in un contesto di poteri così ampi, le garanzie possano rivelarsi insufficienti. L’opposizione sottolinea che non si tratta di impedire la lotta al terrorismo, ma di non “legalizzare l’eversione dall’alto”. Il timore è che, se oggi tali poteri sono giustificati “per sicurezza”, domani possano essere utilizzati “per finalità politiche o per un preteso ordine pubblico”, aprendo scenari inquietanti per la democrazia.

La nostalgia delle stragi di Stato... maledetti schifosi.
Re:Governo Meloni
« Risposta #2249 il: 14 Giu 2025, 14:41 »
In pratica il ritorno delle squadracce.

Divertiti pure ma fallo come ti dico io.
C’è anche da aggiungere che questi tutor son presenti in molte località turistiche spesso prese d assalto dai turisti, tipo anche Sirmione

Il sindaco di Monza è del PD
Fra l’altro almeno la metà dei tutor di Monza non sono bianchi

Offline Fiammetta

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10938
Re:Governo Meloni
« Risposta #2250 il: 14 Giu 2025, 19:59 »
Il sindaco non c'entra niente con la polizia.

Online arturo

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16024
Re:Governo Meloni
« Risposta #2251 il: 14 Giu 2025, 21:47 »
Da quello che ho letto, le squadracce "aiuterebbero" la polizia locale.
Che è alle dipendenze de sindaco.

Offline Fiammetta

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10938
Re:Governo Meloni
« Risposta #2252 il: 14 Giu 2025, 21:51 »
Se è la municipale sì. Chiedo venia, non lo ricordavo. Pensa come sto, l'articolo l'ho postato io.  :lol:
Re:Governo Meloni
« Risposta #2253 il: 15 Giu 2025, 07:40 »
Il sindaco non c'entra niente con la polizia.
Infatti sono assunti dal Comune non dalla polizia

Offline Fiammetta

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10938
Re:Governo Meloni
« Risposta #2254 il: 26 Giu 2025, 07:29 »
Nel governo geniale che ci sovrasta, il ministro più brillante, ficcante, propositivo e preparato, ha rilasciato tale dichiarazione: "Circoscrivere il reato di tortura, permettere alla penitenziaria di fare il suo lavoro". E' inutile svelare la sua identità, credo abbiate capito. Gli insulti li ho finiti, ho una remota speranza in compenso: che le patrie galere accolgano questo pezzo di merda tra le loro braccia misericordiose al più presto.
Re:Governo Meloni
« Risposta #2255 il: 26 Giu 2025, 18:20 »
Ma pure una bella capocciata in faccia non ci starebbe male a sto figuro.

Offline mr_steed

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9502
Re:Governo Meloni
« Risposta #2256 il: 28 Giu 2025, 15:11 »
giustamente per loro venerdì libero, per tutti gli altri nisba...

Settimana corta, ma solo per i parlamentari: il governo boccia la legge sul lavoro ma pensa al venerdì libero

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/28/settimana-corta-ma-solo-per-i-parlamentari-il-governo-boccia-la-legge-sul-lavoro-ma-pensa-al-venerdi-libero/8042573/

"[...] Nello stesso giorno, però, la maggioranza di governo ha bocciato in commissione Bilancio la proposta di legge per introdurre, per tutti i lavoratori, la settimana lavorativa ridotta a parità di salario. La pdl, presentata da M5s, Pd e AVS, è stata respinta con il parere contrario espresso dal vicepresidente della Commissione, il meloniano Luca Cannata. [...]"

l'unica speranza è che Lotito d'ora in poi possa utilizzare questo giorno di riposo unica per cercare di risolvere i problemi legati al blocco totale del mercato...

magno tranquillo?

Offline Slasher89

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15207
Re:Governo Meloni
« Risposta #2257 il: 30 Giu 2025, 09:34 »
giustamente per loro venerdì libero, per tutti gli altri nisba...

Settimana corta, ma solo per i parlamentari: il governo boccia la legge sul lavoro ma pensa al venerdì libero

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/06/28/settimana-corta-ma-solo-per-i-parlamentari-il-governo-boccia-la-legge-sul-lavoro-ma-pensa-al-venerdi-libero/8042573/

"[...] Nello stesso giorno, però, la maggioranza di governo ha bocciato in commissione Bilancio la proposta di legge per introdurre, per tutti i lavoratori, la settimana lavorativa ridotta a parità di salario. La pdl, presentata da M5s, Pd e AVS, è stata respinta con il parere contrario espresso dal vicepresidente della Commissione, il meloniano Luca Cannata. [...]"

l'unica speranza è che Lotito d'ora in poi possa utilizzare questo giorno di riposo unica per cercare di risolvere i problemi legati al blocco totale del mercato...

magno tranquillo?

Claudione sta al Senato, quelli la settimana la chiudono già il giovedì
Re:Governo Meloni
« Risposta #2258 il: 08 Lug 2025, 00:07 »
Una interessante analisi sul decreto flussi (e dintorni)...

Anzi, ecco un articolo che spiega ancora meglio la situazione...

Ecco tutte le contraddizioni del decreto flussi

Per la seconda volta da quando è al governo, l’esecutivo Meloni ha dovuto accogliere obtorto collo le richieste di favorire l’ingresso di manodopera dall’estero avanzate da una parte della sua base

Il nuovo decreto Flussi approvato ieri in Consiglio dei ministri contiene novità positive, ma è soprattutto lo specchio delle contraddizioni della maggioranza sull’immigrazione. Per la seconda volta da quando è al governo, l’esecutivo di Giorgia Meloni ha dovuto accogliere obtorto collo le richieste di favorire l’ingresso di manodopera dall’estero avanzate da una parte della sua base elettorale – quella dei piccoli e medi imprenditori – emanando un decreto Flussi che farà entrare nel triennio 2026-28 un numero decisamente superiore di lavoratori stranieri non comunitari rispetto ai precedenti governi. Dai 450 mila dell’ultimo decreto di tre anni fa, tetto raggiunto dopo lunghe trattative e insufficiente a detta delle associazioni datoriali, si è arrivati ieri a circa mezzo milione di lavoratori previsti nei prossimi tre anni.

È una buona notizia, perché il Governo non solo prende atto della realtà e delle esigenze del nostro mercato del lavoro, ma allarga le possibilità di ingresso legale di stranieri nel nostro Paese, che resta la via maestra - al di là degli strumenti tecnici scelti - per favorire l’integrazione degli immigrati. L’azione politica dell’esecutivo è, però, in contraddizione evidente con le dichiarazioni di chiusura all’ingresso di nuovi immigrati – che rispondono alle esigenze securitarie e “placano” le paure di una parte della cittadinanza, altro serbatoio di voti – ritenendo che sul mercato del lavoro l’offerta sia già saturata dagli immigrati presenti e dagli italiani in cerca di occupazione. Ma la realtà è ben diversa, dati alla mano.

E smentisce al solito le chiacchiere e le fake news da talk show e i proclami dei politici. Soprattutto nei comparti interessati dal decreto Flussi, quindi l’agricoltura, il lavoro domestico e quello stagionale, che sono sempre alla ricerca di mano d’opera e che i lavoratori italiani evitano come la peste ormai da anni preferendo emigrare nei Paesi dell’Ue dove trovano paghe più alte e condizioni migliori. Il governo, viste le esperienze negative degli anni scorsi soprattutto in Campania ha garantito inoltre che nel prossimo triennio correrà ai ripari vigilando per prevenire le truffe. Resta da capire come, vista l’attuale carenza di controllori. L’assenza di personale nelle questure è alla base per esempio della lunghissima fase di esame delle domande della sanatoria 2020 protrattasi per più di 5 anni. Dati recenti della campagna “Ero Straniero” hanno poi rivelato che l’anno scorso solo il 10% scarso delle domande dei 120 mila lavoratori entrati con il decreto flussi nel 2023 con contratti di lavoro si è trasformato in permesso di soggiorno. A questo aggiungiamo le code inaccettabili e spesso inutili anche per i banali rinnovi dei permessi di soggiorno dei lavoratori e le attese di mesi per l’esame della domanda di protezione che costringono centinaia di richiedenti asilo a dormire in strada con il conseguente degrado e l’aumento dell’insicurezza percepita e reale.


Non è solo un problema di burocrazia, ma di volontà politica. Anni di allarme sbarchi e di conseguente strumentalizzazione dell’immigrazione vista solo come emergenza dai due schieramenti anche se coinvolge numeri ridotti (al 30 giugno siamo a 29mila persone, 3mila in più del 2024) hanno portato gli italiani a disinteressarsi della maggioranza dei regolari mentre purtroppo l’opinione pubblica si è in larga parte assuefatta ai morti e alle torture. Il caso Albania con gli sprechi di denaro per i centri di detenzione esternalizzati è da manuale. Segno che prima che un problema politico, l’immigrazione resta un problema culturale. Ma affrontarlo solo in termini securitari o emergenziali per poi strizzare l’occhio alle imprese allargando le maglie degli ingressi è una politica di corto respiro, sganciata dalla realtà di una Italia ormai mutata.


Il dibattito aggira così in modo spericolato i nodi veri della integrazione e della riforma della legge Bossi Fini che risale al 2001 ed è palesemente inadeguata per le esigenze produttive del Paese come per quelle del welfare. Pensare al superamento della norma coinvolgendo le associazioni di categoria, i sindacati e il terzo settore puntando a un testo innovativo in Europa che incentivi gli ingressi di flussi di regolari assesterebbe un colpo micidiale ai trafficanti e arginerebbe il fenomeno degli irregolari arrivati con visto turistico che vanno ad alimentare il lavoro nero a ogni livello. Sarebbe un’operazione a costi limitati dalla quale avrebbero da perdere solo quei politici e i loro megafoni che hanno costruito le loro carriere alimentando le paure in ogni modo.


https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/decreto-flussi

Offline Warp

*
11828
Re:Governo Meloni
« Risposta #2259 il: 08 Lug 2025, 16:26 »
In Europa il 5% del Pil per le armi è una chimera quasi per tutti. “Il taglio del welfare in favore della difesa può provocare contraccolpi politici”

di Mauro Del Corno
 
Si fa presto a dire 5%. Passare dalle promesse ai fatti, è un altro paio di maniche, non solo per l’Italia. L’impegno concordato a livello Nato dai paesi europei di alzare significativamente le spese per armi ed eserciti è stato assunto con superficialità e senza fare troppi conti. Del resto, per i capi di governo promettere qualcosa che, molto probabilmente, dovrà poi realizzare qualcun altro, ammesso che deciderà farlo, non è cosa insolita. L’impressione è che si siano sottoscritti impegni estremamente gravosi, con aumenti di spesa nell’ordine di centinaia di miliardi di euro l’anno, curandosi poco delle conseguenze. E ora i primi nodi stanno venendo al pettine.

L’unico paese che può dirsi relativamente tranquillo è la Germania, che prima ha creato lo spazio fiscale per finanziarlo e, solo in un secondo momento, ha deciso di avviare un imponente piano di riarmo. A seconda delle ipotesi di crescita, il rapporto debito/Pil tedesco è destinato a salire in dieci anni dal 60% circa odierno ad una cifra compresa tra l’80 e il 100%. Un valore comunque inferiore a quello che presentano paesi come Italia, Spagna o Francia.

Tutti gli altri hanno messo il carro davanti ai buoi, accettando il piano Nato senza ancora sapere dove trovare il denaro. Oltre all’Italia, pure Francia e Gran Bretagna hanno finanze pubbliche in difficoltà e su cui è pericoloso caricare ulteriore debito. Berlino è categorica nel respingere l’ipotesi di eurobond che consentirebbero ai paesi più indebitati di alleggerire un poco gli interessi da pagare sul debito aggiuntivo. In compenso si è adoperata per dare la possibilità ai paesi euro di indebitarsi maggiormente, rinnegando la sua storica severità nel controllo dei conti degli altri. La Spagna può almeno contare su tassi di crescita tripli rispetto a Italia o Francia, ma, paradossalmente, è l’unico paese che si è sottratto al “cappio” del 5%.

L’agenzia di rating statunitense Standard & Poor’s ha avvertito che l’opinione dell’elettorato sarà “il fattore principale nella volontà dei governi di soddisfare gli obiettivi Nato” di una spesa pari al 3,5% del Pil. La fine del “dividendo della pace” di cui hanno goduto molti paesi europei nei decenni scorsi, il quale ha permesso l’espansione del welfare state a scapito delle spese per la difesa, può “provocare contraccolpi politici“, avvisa S&P, ed essere sfruttato dai “partiti populisti utilizzando il riarmo come argomento per alimentare il malcontento”.

Non ci vuole chissà quale studio per capire che, senza la possibilità di indebitarsi, i soldi per le armi andranno trovati alzando le tasse o tagliando la spesa pubblica (pensioni, sanità, istruzione, etc). Nonostante una battente propaganda, di fronte ad una minaccia militare estremamente vaga (un’invasione della Russia su scala europea? una Cina armata e imperialista?), far digerire agli elettorati decisioni di questo genere sarà pressoché impossibile per chiunque sarà al governo.

Ma prima di guardare al futuro guardiamo cosa sta accadendo già oggi. La Gran Bretagna è alle prese con una nuova crisi politica e gli investitori sono sempre più scettici sulla sostenibilità nel lungo termine del debito pubblico. Il governo laburista ha dovuto fare marcia indietro su molti dei tagli alla spesa sociale che aveva annunciato.

L’Office for Budget Responsibility del Regno Unito ha scritto di aver sottostimato l’indebitamento a 5 anni di circa il 3,1% del Pil, ossia 100 miliardi di sterline (116 miliardi di euro) e il debito è vicino al 100% del Pil. La spesa per gli interessi supera i 150 miliardi di sterline l’anno, ben più dell’Italia, visto che un bond decennale inglese paga il 4,5% a fronte del 3,4% di un Btp. Eppure il premier Keir Starmer si è impegnato a raggiungere l’obiettivo di spesa per la difesa del 5%, senza avere idea di come finanziare gli almeno 30 miliardi di sterline aggiuntivi che servono ogni anno. Diversi osservatori prevedono che la manovra di autunno sarà pesante, con forti aumenti delle tasse. Se si tirerà dritto sulla strada del riarmo, inevitabilmente, arriveranno altri tagli al welfare. Un primo assaggio c’è già stato.

Spostiamoci in Francia. Per ora il governo è stato estremamente vago sul modo con cui verranno finanziate le spese per la difesa. Parigi spende ogni anno per le armi circa il 2% del Pil (60 miliardi di euro). Per arrivare al 5% servono altri 90 miliardi di euro, ogni anno. L’Esecutivo francese, che ha fatto una grande fatica a racimolare 40 miliardi per far quadrare il bilancio del 2026, non sa dove sbattere la testa. Il debito è visto quasi al 120% nel 2026 e i titoli di Stato francesi rendono ormai quanto quelli italiani.

Emmanuel Macron annuncerà il suo piano per le forze armate il 13 luglio ma difficilmente indicherà con precisione dove reperire le risorse. Il ministro della Difesa Sébastien Lecornu, ha affermato che il modo in cui si raggiungerà l’obiettivo dipende da “cosa viene incluso”. È vero che i governi europei stanno cercando di fare entrare nel capitolo “difesa” di tutto e di più (l’Italia vuole, ad esempio, infilarci pure il ponte sullo Stretto di Messina in quanto opera di valore strategico) ma, se così fosse, l’impegno Nato verrebbe semplicemente disatteso per altra via.

“Più proiettili e meno previdenza sociale?”, si chiedeva qualche tempo fa il quotidiano Le Monde. Il primo ministro François Bayrou che ha assicurato che il riarmo del paese verrà effettuato “senza abbandonare nulla del modello sociale “. Ma politici, esperti e saggisti ritengono che le risorse aggiuntive per l’esercito porteranno ad una revisione delle regole dello stato sociale, ovviamente in senso restrittivo.

In nessun paese sembrano esserci i presupposti per far digerire all’elettorato la necessità di lacrime e sangue per contrastare un non meglio precisato possibile invasore. Giova inoltre ricordare che, già oggi, gli stati Ue spendono in difesa oltre 360 miliardi di euro (il 30% in più del 2021). In valori assoluti è più del doppio del budget della Russia, anche in questi anni di spesa bellica schizzata per finanziare la guerra in Ucraina, ed è superiori agli stanziamenti cinesi (che sono però in progressivo aumento).

È vero che ogni paese ha le sue priorità strategiche e che quindi la spesa si divide in tanti capitoli non coordinati tra loro, che la rendono meno efficiente in termini di contrasto ad una minaccia unica. È possibile che sia necessario uno sforzo, anche economico, per coordinare meglio le varie forze armate dei paesi che sono parte dell’alleanza. Questo però è diverso dall’inchiodare tutti i paesi membri a un livello di spesa insostenibile senza grandi sacrifici. Non è un segreto che la Ue speri anche che più investimenti in difesa abbiano anche un effetto di spinta sull’economia. Ma il “keynesismo militare”, storicamente, funziona poco e male e non è certo in grado di risolvere i problemi economici strutturali di un paese o un insieme di stati.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/08/spese-militari-europa-obiettivo-5-pil-notizie/8049061/
 

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