Ora io sono pregiudizialmente contrario a questo governo di fascistoni più o meno mascherati e quindi non mi piace nulla di quello che fanno a prescindere, ma anche a voler vedere le cose da un punto di vista diverso, mi pare si vada nel verso di cancellare il potere giudiziario in favore di una concentrazione di potere nell'esecutivo. Non mi piace.
Ora, al di là dello specifico della magistratura - che rende il tutto ancor più sensibile ed evidente, trattandosi di potere costituzionalmente terzo e potenzialmente capace di "interferire" con quello esecutivo - la politicizzazione degli organismi indipendenti è un processo in atto ormai da almeno tre decenni e tocca più o meno tutti quelli nei quali la politica abbia un qualche ruolo, di nomina o controllo che sia.
Università ed enti di ricerca, autorità (ex) indipendenti, agenzie e società a partecipazione pubblica o anche solo incarichi amministrativi, e nemmeno solo quelli di vertice, sono ampiamente condizionati dall'appartenenza politica o quanto meno dalla funzionalità al potere di turno; in questo quadro, il massimo dell'indipendenza resta se sei bravo e non disturbi, perché per il resto le norme e le azioni della politica sono fatte apposta per indurre sempre più a un conformismo conveniente per carriere e guadagni.
In questo quadro, l'indipendenza della magistratura resta(va) un'eccezione, parziale ma pericolosa, per cui anche solo duplicare i CSM, e relativi posti, è percepito come utile per alimentare concorrenza nelle carriere e - magari, un domani - proiettare sul duplice organo una dialettica politica.
Poi ovviamente c'è il discorso sull'obbligatorietà dell'azione penale, che per ora resiste, ed è l'ultimo baluardo al controllo dell'esecutivo, rispetto al quale questa riforma pone forse le premesse ma per il momento senza incidere in maniera diretta.