Scusate, io facevo l’esempio del ct ma il ct e’ un problema marginale per quello che scrivevo. Comunque: non c’e’ nessun dubbio che il ct debba essere un elemento chiave per affrontare situazioni come queste, dopo di che “contact tracing” sono parole a cui devi dare un corpo. Come lo fai? Che affidabilità’ hanno i metodi che usi? Chi lo fa? Quanto costa? Che risorse utilizzi? In quale contesto legislativo lo piazzi? Mica e’ tutto ovvio.
Nel contesto nostro (diciamo paese dell’europa occidentale) appena hai un centinaio di casi non puoi fare ct risalendo la catena dei contagi come hanno fatto a Vo. Semplicemente non puoi. Fatevi due conti sulle persone (per altro formate all’uopo) che dovresti utilizzare per fare tutto con le tempistiche dettate dalla malattia (ca 10 gg) quando hai 100 casi. Merkel disse che a 500 loro avevano mollato. Mentiva, hanno mollato prima. Noi a 500 non ci siamo manco arrivati vicino. Voglio dire, se non lo facciamo e’ perche’ c’e’ un collo di bottiglia da qualche parte, no?
Allora le app. Perfetto, in teoria. In pratica non funziona perche’ la gente non le usa. Non solo da noi, da nessuna parte. Possiamo discutere all’infinito sul perche’ ma e’ un dato di fatto. O obblighi le persone a usarle (cioe’ hai una classe dirigente forte e/o credibile che possa imporre questa cosa) oppure con le app secondo me non ci fai nulla.
Allora siamo fregati? No, devi cambiare approccio. Tipo: fai risalire la catena a un computer, comincia a tamponare l’origine putativa e poi, se effettivamente hai trovato qualcosa, procedi da li’. Certo, devi avere persone che si occupano di questo, che siano delle spade con questi algoritmi, gente molto piu’ quantitativa di chi usi per risalire una catena di contagio. Poi serve una struttura che si possa interfacciare in tempo reale con chi processa tamponi e che possa tenere aggiornata la situazione anche fuori da una epidemia, con la capacita’ (quando serve) di elaborare (e testare) strategie di vaccinazione un po’ piu’ complesse di quelle che abbiamo visto, anche in sottoinsiemi della nostra società’ (tipo la scuola). Tutto questo significa risorse, soprattutto persone, persone formate. Non lo fai cosi’, con lo schiocco delle dita di un commissario nominato per l’emergenza. Potrei fare altri esempi, tipo il sequenziamento. Il fatto che, in una circostanza come questa, noi praticamente non facciamo sequenziamento e' assurdo. In teoria c'e' l’Iss che dovrebbe fare queste cose. In pratica l’Iss non le fa, un po’ perche’ non ha risorse e un po’ perche’ il personale non ha le competenze che servirebbero, per vari motivi.
Poi per me sarebbe meglio lasciare da parte i paragoni con la Corea Sud e la Cina. Davvero. Noi non possiamo fare come la Cina. Pensiamo a noi. Dobbiamo ringraziare il cielo di avere un esercito che e’ in grado di trasportare qualunque cosa in qualunque m^2 del paese, se no dovevamo appaltare ad amazon la consegna dei vaccini. Per il resto (dalla produzione di vaccini alle strutture per fare controllo e strategie) siamo palesemente con una mano davanti e l’altra dietro. Siamo arrivati a questa situazione con decenni di "sticazzi" detti ai quattro venti da classi dirigenti inette, pero' tant'e'. Partiamo da qui.
Peraltro quello che dei due filosofi ha il cognome che inizia con la A se non erro mi pare fosse un "negazionista" sin dalla prima ora: se adesso, solo per via di questa presa di posizione sul Green Pass di punto in bianco è tornato credibile, che facciamo? Alla prossima occasione oltre a lui riabilitiamo pure Fusaro?
Non lo so, io non seguo le diatribe fra filosofi. Non so chi siano quelli che citi, leggero’ cosa dicono ma ne ho letti altri che dicevano cose simili (mi pare) e non mi hanno convinto. Il problema di cui parlava Cacciari nell'editoriale sulla Stampa di 20 gg fa (un problema piu' ampio, di cui il GP e' un pezzo) io lo vedo. Non so che dirti.