Se vaz legge il topic ho una domanda, un mio conoscente sostiene che guardare gli anticorpi è assolutamente nn significativo per capire se la protezione c'è ancora, perchè "con altri vaccini se ti fanno un controllo anticorpi mica li trovano, ma se entri in contatto col virus il tuo corpo reagisce e li produce sul momento perchè ha memoria del precedente incontro, è così anche col covid". Che c'è di vero in questa affermazione?
In attesa dell'evocato vaz, provo a risponderti io (ma basta aprire una normale enciclopedia): è parzialmente vero.
In giro per il corpo, dopo essere guarito da una qualsiasi infezione stroncata dal sistema immunitario specifico, rimangono i linfociti B "della memoria": prima in coabitazione con il surplus di anticorpi generati durante l'infezione (che rimarranno in circolo per diverso tempo prima di morire naturalmente), poi da soli come "sentinelle", con la funzione di velocizzare la risposta immunitaria nel caso di nuovo attacco (senza aspettare che il sistema immunitario ricominci la produzione in massa nel midollo osseo di nuovi anticorpi, in caso rilevino "il nemico" si moltiplicano rapidamente affrontando la minaccia in attesa dei "rinforzi"). Per dire, se ci facciamo il test alla ricerca di antigeni specifici per morbillo, varicella e ogni altra malattia, ne troviamo pochissimi (salvo essere entrati in contatto nuovamente con l'agente patogeno di recente), eppure non ci ammaleremo più pure se campiamo cent'anni.
Prima del matrimonio, il medico consigliò a mia moglie di valutare la sua immunità alla varicella: fece il test e non risultarono anticorpi (infatti lei non ricordava di averla mai avuta), quindi si vaccinò (cosa che nessun medico avrebbe consigliato se fosse risultata già immunizzata). Molti anni dopo, in mezzo ad altre analisi, dagli anticorpi rilevati venne indicato non solo che era stata vaccinata e non immunizzata naturalmente, ma anche il tipo di vaccino fatto.
Quindi il tuo conoscente, a parte che gli anticorpi ci sono comunque, ha ragione.
GP