Sembrerebbero proprio attacchi di natura antisemita. Ma in molti non ci credono.
Non parliamo di chi, giustamente, vuole esercitare il dubbio critico, approfondire, conoscere le proporzioni della vicenda, raccogliere dettagli utili all’interpretazione dell’insieme, come si dovrebbe sempre fare. No, parliamo di una massa alquanto estesa di opinionisti, account social, giornalisti, commentatori, che non credono per partito preso. A questa massa non basta che il primo ministro Dich Schoof abbia condannato gli «attacchi antisemiti», che il Re Guglielmo Alessandro abbia telefonato al presidente israeliano Isaac Herzog per esprimergli la sua massima condanna delle aggressioni, paragonando quanto avvenuto al fallimento olandese nel proteggere gli ebrei durante la Shoah, che la sindaca di Amsterdam, Femke Halsema, abbia parlato esplicitamente di uno «scoppio di antisemitismo come speravamo di non vedere mai più», che Janny Knol, responsabile nazionale della polizia dei Paesi Bassi, abbia scritto sul proprio account social di X: «Violenza e antisemitismo orribili e inaccettabili ad Amsterdam».
Evidentemente le massime autorità politiche ed istituzionali non ne sanno quanto loro, usano parole a caso, non hanno letto i giornali giusti. Non basta che gli attacchi non siano stati posti in essere dai tifosi avversarsi, vale a dire quelli dell’Ajax (sarebbe dunque la prima volta di uno scontro tra tifoserie con una sola tifoseria), né basta che la sindaca di Amsterdam abbia fatto riferimento a un gruppo Telegram che potrebbe essere stato usato per coordinare gli attacchi (ne parlano tante testate, tra queste il “Telegraaf” e la BBC). Certo, per essere equanimi è necessario anche riportare il comportamento degli ultras della squadra israeliana ospite, i quali sono ben noti per la loro violenza e il loro estremismo. Nelle ore che hanno preceduto la partita hanno fatto strame di una bandiera palestinese, attaccato un tassista e poi, all’interno dello stadio, si sono lasciati andare a cori vergognosi contro le vittime di Gaza. Un campionario di azioni riprovevoli senza dubbio.
Il problema è che quanto capitato nella notte non può essere derubricato a reazione violenta dei tifosi di casa, secondo una scellerata grammatica ultras ben conosciuta e che magari, questa volta, è stata utilizzata come occasione propizia per dare la stura a ben altro che a una scazzottata tra hooligans.
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