Guerra in Medio Oriente

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Offline surg

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #320 il: 30 Lug 2018, 18:51 »
........................ omissis.

- fino al 'giorno dopo' la Shoa, il popolo ebreo veniva trattato in Europa e Russia non meglio di come vengano trattati i rom e gli immigrati oggi in Italia.

omissis

Tra come sono stati trattati gli ebrei fino al giorno dopo la Shoah e come sono trattati i rom e gli immigrati in Italia oggi, c'è un abisso: 5 milioni di morti nei campi di concentramento, 5 milioni !!!!!!!!

UnDodicesimo

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #321 il: 30 Lug 2018, 19:05 »
Tra come sono stati trattati gli ebrei fino al giorno dopo la Shoah e come sono trattati i rom e gli immigrati in Italia oggi, c'è un abisso: 5 milioni di morti nei campi di concentramento, 5 milioni !!!!!!!!

Hai ragione. Pensavo al 'giorno dopo' come il momento del cambiamento di opinione pubblica nei confronti degli ebrei, ma chiaramente avrei dovuto fermarmi al 'giorno prima' per quanto riguarda il raffronto con la situazione in Italia oggi, dove fortunatamente di una barbarie simile alla Shoa non c'è traccia.

Offline laziAle82

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #322 il: 30 Lug 2018, 19:11 »
Nei campi di concentramento sono stati giustiziati anche molti Rom (tra i 300 ed i 500 mila  su una popolazione europea di un milione totale).
tralasciando tante altre minoranze, tra cui quella con la stella rosa.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #323 il: 30 Lug 2018, 19:16 »

3) Le guerre successive vennero scatenate dagli stati limitrofi, non dagli arabi (un lapsus oserei dire illuminante) e ad ogni modo ciò avvenne anche perché l'Europa decise di risolvere la questione ebraica in modo non così diverso dal primo Hitler: invitandoli gentilmente ad andarsene e creando uno stato dove già ne esistevano di altri. Ovvio no?


Non sono per niente d'accordo con questa lettura.
Innanzitutto gli stati limitrofi avevano in comune il fatto di appartanere al mondo islamico, e di stare uscendo definitivamente dal colonialismo europeo, ma sopratutto la famigerata risoluzione dell'onu, per come è maturata e per quello cha ha comportato è chiaramente stata una sorta di risarcimento legato a un senso di colpa collettivo dell'Europa ( e dell'Occidente in generale ).
Ovviamente il risarcimento è avvenuto sulle spalle dei palestinesi e anche dei cosiddetti stati limitrofi, che alla fine erano tutti arabi e si sono ritrovati un corpo estraneo al suo interno, e fra l'altro sui propri luoghi sacri ( Gerusalemme ).

Penso sia stato normale per il popolo ebraico sviluppare una sorta di paranoia omnipervasiva sfociante in aggressività costante e scientifica.
Ma nel tempo questa cosa si è trasformata e ora Israele non ha minacce concrete come 30 anni fa.
O meglio si: la minaccia nucleare, ma quella coinvolge tutto il pianeta più o meno.
Ora c'è una sorta di sadismo, Gaza come un recinto di animali selvaggi, la cisgiordania con una colonizzazione violenta, razzista, oramai neanche strisciante ma esplicita.
Pulizia etnica, lenta ma inesorabile.

Offline carib

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #324 il: 30 Lug 2018, 20:09 »
Nei campi di concentramento sono stati giustiziati anche molti Rom (tra i 300 ed i 500 mila  su una popolazione europea di un milione totale).
tralasciando tante altre minoranze, tra cui quella con la stella rosa.

Dunque, in estrema sintesi, da un lato il diritto a sterminare il popolo palestinese è determinato dal numero dei morti provocati dall'Olocausto; dall'altro, rom e migranti finché non raggiungono quota 5mln devono fare pippa.

Offline laziAle82

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #325 il: 31 Lug 2018, 00:17 »
Il diritto di oppressione si pesa coi morti, dicheno. Vorrei capire se in peso equivalente o se c’e Formula adatta..

UnDodicesimo

UnDodicesimo

Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #326 il: 31 Lug 2018, 00:51 »
L'importante è comunque non trasformare il tutto in una sorta di gara con premio.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #327 il: 31 Lug 2018, 06:40 »
https://www.nytimes.com/2018/07/26/opinion/israel-law-jewish-democracy-apartheid-palestinian.html

Segnalo il New York times antisemita. Guardate cosa dice sulla "democrazia" israeliana.

Non sono per niente d'accordo con questa lettura.
Innanzitutto gli stati limitrofi avevano in comune il fatto di appartanere al mondo islamico, e di stare uscendo definitivamente dal colonialismo europeo, ma sopratutto la famigerata risoluzione dell'onu, per come è maturata e per quello cha ha comportato è chiaramente stata una sorta di risarcimento legato a un senso di colpa collettivo dell'Europa ( e dell'Occidente in generale ).
Ovviamente il risarcimento è avvenuto sulle spalle dei palestinesi e anche dei cosiddetti stati limitrofi, che alla fine erano tutti arabi e si sono ritrovati un corpo estraneo al suo interno, e fra l'altro sui propri luoghi sacri ( Gerusalemme ).

Penso sia stato normale per il popolo ebraico sviluppare una sorta di paranoia omnipervasiva sfociante in aggressività costante e scientifica.
Ma nel tempo questa cosa si è trasformata e ora Israele non ha minacce concrete come 30 anni fa.
O meglio si: la minaccia nucleare, ma quella coinvolge tutto il pianeta più o meno.
Ora c'è una sorta di sadismo, Gaza come un recinto di animali selvaggi, la cisgiordania con una colonizzazione violenta, razzista, oramai neanche strisciante ma esplicita.
Pulizia etnica, lenta ma inesorabile.

1) il piano di colonizzazione della Palestina è parecchio precedente alla risoluzione Dell Onu.
Il senso di colpa servi nella gestione successiva del conflitto Israelopalestinese.
Quel piano nasce in un contesto in cui concedere agli ebrei uno stato significava anche toglierseli dai piedi

2) gli stati limitrofi erano filoislamici/arabi ma non sono "gli arabi" ad aver dichiarato guerra almeno tanto quanto non sono gli ebrei a massacrare i palestinesi.
Se non si distingue tra popolo e stato (e relativi interessi) difficilmente si capiscono le situazioni.
Esempio specifico: gli stati limitrofi ad Israele fecero molte scelte nel conflitto in aperto contrasto con gli interessi della popolazione araba (vedi gestione profughi, vedi vendita territori al focolare ebraico, vedi rispettivi interessi geopolitici non omogenei).
Gli Stati limitrofi hanno immense responsabilità nel conflitto israelopalestinese. Responsabilità che sarebbe assurdo attribuire ai pastori arabi che popolano la Cisgiordania che hanno interessi opposti (e avrebbero fatto scelte opposte) ad un re Giordano o ad un dittatore siriano.


Ps questa confusione - che probabilmente non avremmo fatto se stessimo parlando della Francia e di un conflitto con la Germania - e. Said l'avrebbe definita come sintomo Dell'orientalismo che caratterizza la nostra visione dell'est.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #328 il: 31 Lug 2018, 12:01 »
FD quanti europei od occidentali parlano genericamente di "musulmani", senza avere gli strumenti per distinguere e comprendere il conflitto secolare tra sunniti e sciiti , o cosa sia la dottrina wahabita e la sua espansione recente.
Quindi figurati se comprendono le distinzioni tra un persiano e un egiziano , tra un turco o un saudita.
Differenza culturali , politiche e religiose enormi che noi, in larga parte, si ignora semplicemente.
Non so se per predisposizione culturale o per scelta, ma così è.

Per molti (immagino che sia uguale anche da altre prospettive, ma analizzo quella a me più prossima) "i musulmani" formano un blocco unico, senza porsi poi troppi problemi nell'analizzare i fenomeni che non ci coinvolgono direttamente.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #329 il: 31 Lug 2018, 14:45 »

1) il piano di colonizzazione della Palestina è parecchio precedente alla risoluzione Dell Onu.
Il senso di colpa servi nella gestione successiva del conflitto Israelopalestinese.
Quel piano nasce in un contesto in cui concedere agli ebrei uno stato significava anche toglierseli dai piedi


Lo so benissimo che il piano di colonizzazione della Palestina è precedente, ma come tu stesso facevi notare in precedenza i flussi fino agli anni della 2 guerra mondiale non sono stati significativi: l'accelerazione c'è stata quando è diventato chiaro cosa stavano mettendo in atto i nazisti.
Come sarebbe progredito il progetto sionista senza Shoah?
Difficile prevederlo, ma sicuramente sarebbe stato tutto molto diverso.
Mi rendo conto solo ora cmq di averti frainteso: pensavo che parlassi di toglierseli dai piedi DOPO la 2 guerra mondiale, invece tu ti riferivi ai primi del 900': in questo caso ovviamente sono d'accordo.


2) gli stati limitrofi erano filoislamici/arabi ma non sono "gli arabi" ad aver dichiarato guerra almeno tanto quanto non sono gli ebrei a massacrare i palestinesi.
Se non si distingue tra popolo e stato (e relativi interessi) difficilmente si capiscono le situazioni.
Esempio specifico: gli stati limitrofi ad Israele fecero molte scelte nel conflitto in aperto contrasto con gli interessi della popolazione araba (vedi gestione profughi, vedi vendita territori al focolare ebraico, vedi rispettivi interessi geopolitici non omogenei).
Gli Stati limitrofi hanno immense responsabilità nel conflitto israelopalestinese. Responsabilità che sarebbe assurdo attribuire ai pastori arabi che popolano la Cisgiordania che hanno interessi opposti (e avrebbero fatto scelte opposte) ad un re Giordano o ad un dittatore siriano.

Ps questa confusione - che probabilmente non avremmo fatto se stessimo parlando della Francia e di un conflitto con la Germania - e. Said l'avrebbe definita come sintomo Dell'orientalismo che caratterizza la nostra visione dell'est.

Giustissima osservazione, nessuno sta dicendo (almeno non io) che i paesi arabi sono tutti uguali, e che gli stati arabi non abbiano avuto responsabilità atroci e che non si siano divisi per meri interessi nazionalistici.
Dico che avrebbero dovuto essere uniti tra di loro e con i palestinesi, cosa che non è avvenuta.
E questo è quello che dice anche Said, ci cui ho anche letto La questione palestinese, fondamentale saggio sulla costruzione dell'identità palestinese e di una possibile identità Nazionale palestinese, a partire dal confronto continuo e inevitabile col formidabile oppressore.
Quindi come vede prof. FD, sta parlando con un inerlocutore preparato  :prr:

Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #330 il: 31 Lug 2018, 15:04 »
e pensare che molto prima della risoluzione ONU, la "terra promessa" sarebbe dovuta essere o l'Uganda (Kenya per alcuni) o parte dell'Argentina. 
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #331 il: 31 Lug 2018, 16:09 »
E' sempre la solita storia: quando si finisce per parlare del conflitto tra Israele e Palestina arrivano degli utenti che scrivono e esprimono giudizi durissimi su una parte, Israele, e mettendosi dalla parte della Palestina, anche arrivando a giustificare la qualunque.
Tanto siamo dei nick anonimi, ci si può sfogare tranquillamente.
Invece di informarsi, di studiare, di analizzare, di capire.
Si potrebbero tirare fuori migliaia di video e documenti a sostegno di entrambe le parti, trasformare la discussione in uno sfogatoio è perfettamente inutile, infatti la volta scorsa, se ricordo bene, il topic fu chiuso.
Quindi fate pure, continuiamo così, facciamoci del male.

Veramente brutto il tuo post qualunquista e al veleno.
Non c'è da vergognarsi affatto nel prendere una posizione ed il "nasconderi" dietro un nick è una prerogativa della discussione all'interno del forum lazionet.
Esprimi pertanto pure le tue opinioni diverse a quanto sembra dalle mie ed argomenta anche con documenti e video, ne gioveremo tutti, potendo magari anche modificare la nostra opinione.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #332 il: 01 Ago 2018, 14:24 »
https://www.independent.co.uk/voices/antisemitisim-jews-israel-labour-party-bds-jewish-coalition-palestine-a8458601.html

AMEN.
Fortunatamente molti ebrei rifiutano la schifosa concezione dell'antisemitismo usato come arma per nascondere la polvere sotto al tappeto.

Ad ogni modo sarei proprio curioso di visionare i "migliaia di video e documenti" a sostegno dell'operato di israele.
Immagino video in cui si testimoniano le angherie compiute dagli arabi, i soprusi nei confronti dei poveri coloni. Immagino è il verbo esatto, perché questi video e documenti sono opere di fantasia volte solo a fare pari e patta.
Nella realtà, quella fatta di un oppressore e un oppresso, non esistono. Purtroppo per chi vorrebbe essere superpartes ad ogni costo.

Offline genesis

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #333 il: 01 Ago 2018, 14:44 »
Non credo di aggiungere niente di utile al topic ,
se non solidarietà al popolo Palestinese caduto nel dimenticatoio.

Vero, avrei voluto scriverlo anche io.
La causa palestinese è stata messa in disparte, perde consensi, è caduta nel dimenticatoio.
Come mai ?

I motivi sono vari.
Dura da troppo tempo.
C'è altro più semplice e più facile da seguire: la tragedia dei migranti, dove intervenire concretamente per aiutarli è più semplice che infilarsi in un ginepraio di discussioni e rivendicazioni che vanno avanti da un secolo.
E poi c'è un altro motivo, forse il più significativo, che potrà scatenare aspre discussioni.
Alcuni, molti cominciano a percepire, sentire o a vedere la questione palestinese come una sorta di ISIS 1.0, un'introduzione su scala regionale di quello che poi sarebbero diventati al-Queida, ISIS & co.

Prendiamo l'ultimo fatto, il rilascio della attivista minorenne palestinese.
Un link
https://www.ilpost.it/2018/07/29/ahed-tamimi-rilasciata/

Poco dopo aver schiaffeggiato il soldato, sua madre le aveva chiesto in diretta su Facebook Live quale messaggio avrebbe voluto mandare ai suoi spettatori. Tamimi rispose così:

«Spero che tutti prendano parte alle manifestazioni, che sono l’unico modo per raggiungere l’obiettivo. La nostra forza è nelle pietre, e spero che il mondo si unisca per liberare la Palestina, perché Trump ha fatto la sua dichiarazione e deve prendersi le responsabilità di ogni nostra reazione. Ciascuno deve fare la sua parte, accoltellando, lanciando pietre o cercando il martirio: dobbiamo unirci perché il nostro messaggio sia ascoltato»

Abbiamo una minorenne che parla di:
-accoltellamenti ("puncicate" ?);
-lanciare pietre;
-cercare il martirio.

Lasciamo perdere i discorsi morali, etici e pacifisti.
Una semplice domanda: ma secondo voi un messaggio del genere aiuta la causa palestinese nel mondo?
Secondo me no.
L'uomo della strada, il cittadino x della nazione y che ne pensa di queste parole, a cosa le associa ?
La risposta a questa domanda contiene il motivo del declino della causa palestinese.

Offline Kobra

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #334 il: 01 Ago 2018, 14:57 »
La recente promulgazione della Legge Fondamentale (Basic Law) che dichiara “Israele Stato –Nazione del Popolo Ebraico” è causa di grande preoccupazione. Promulgata in apparenza per motivi politici interni, mentre definisce Israele come lo Stato-nazionale del popolo ebraico, non offre nessuna garanzia costituzionale per i diritti degli autoctoni e delle altre minoranze che vivono nel Paese. I cittadini palestinesi di Israele, che costituiscono il 20% della popolazione, restano totalmente ignorati da questa legge.
È inconcepibile che una Legge costituzionale ignori un intero segmento di popolazione, come se i suoi membri non fossero mai esistiti. Anche nel caso in cui tale legge non abbia effetti concreti, essa manda un segnale inequivocabile ai cittadini Palestinesi di Israele, comunicando loro che in questo Paese non sono a casa loro. La lingua araba è stata degradata da lingua ufficiale a lingua “a statuto speciale”, e ci si è assunti l’impegno di lavorare per lo sviluppo dell’insediamento degli Ebrei sul territorio, senza nessuna menzione allo sviluppo del paese per il resto dei suoi abitanti.
La Basic Law è esclusiva piuttosto che inclusiva, contestata più che consensuale, politicizzata più che fondata sulle norme fondamentali comuni e accettabili per tutte le componenti della popolazione.
Questa legge discriminatoria contravviene esplicitamente alla Risoluzione 181 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, così come alla Dichiarazione di Indipendenza dello stesso Israele. La prima garantiva l’istituzione di uno Stato Ebraico assicurando pieni diritti civili agli Arabi che abitano in esso, e nella seconda i Fondatori del Paese chiaramente ed inequivocabilmente si preoccupavano di incoraggiare il suo sviluppo per il bene di tutti i suoi abitanti e di assicurare la completa eguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti, indipendentemente dalla religione, dalla etnia o dal sesso di appartenenza.
Infine, questa legge contravviene e contraddice la Legge Fondamentale “Dignità umana e Libertà” promulgata nel 1995 che garantisce il rispetto della dignità di ogni persona. Dove c’è discriminazione, non c’è dignità.
In altre parole, la legge dice che gli Ebrei non hanno gli stessi diritti degli Arabi e rifiuta di riconoscerne l’esistenza.
Non è sufficiente avere e garantire diritti individuali. Ogni Stato con larghe minoranze dovrebbe riconoscere i diritti collettivi di queste minoranze, e garantire la difesa della loro identità collettiva, comprese le tradizioni religiose, etniche e sociali.
I cittadini cristiani di Israele hanno la stessa preoccupazione di ogni altra comunità non-ebraica nei confronti di questa legge. Fanno appello a tutti gli appartenenti allo Stato di Israele che ancora credono nel concetto fondamentale dell’eguaglianza tra i cittadini di una stessa nazione, perché esprimano la loro obiezione a questa legge e ai pericoli derivanti da essa per il futuro di questo Paese.

Patriarcato Latino di Gerusalemme

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #335 il: 01 Ago 2018, 15:02 »
Vero, avrei voluto scriverlo anche io.
La causa palestinese è stata messa in disparte, perde consensi, è caduta nel dimenticatoio.
Come mai ?

I motivi sono vari.
Dura da troppo tempo.
C'è altro più semplice e più facile da seguire: la tragedia dei migranti, dove intervenire concretamente per aiutarli è più semplice che infilarsi in un ginepraio di discussioni e rivendicazioni che vanno avanti da un secolo.
E poi c'è un altro motivo, forse il più significativo, che potrà scatenare aspre discussioni.
Alcuni, molti cominciano a percepire, sentire o a vedere la questione palestinese come una sorta di ISIS 1.0, un'introduzione su scala regionale di quello che poi sarebbero diventati al-Queida, ISIS & co.

Prendiamo l'ultimo fatto, il rilascio della attivista minorenne palestinese.
Un link
https://www.ilpost.it/2018/07/29/ahed-tamimi-rilasciata/

Poco dopo aver schiaffeggiato il soldato, sua madre le aveva chiesto in diretta su Facebook Live quale messaggio avrebbe voluto mandare ai suoi spettatori. Tamimi rispose così:

«Spero che tutti prendano parte alle manifestazioni, che sono l’unico modo per raggiungere l’obiettivo. La nostra forza è nelle pietre, e spero che il mondo si unisca per liberare la Palestina, perché Trump ha fatto la sua dichiarazione e deve prendersi le responsabilità di ogni nostra reazione. Ciascuno deve fare la sua parte, accoltellando, lanciando pietre o cercando il martirio: dobbiamo unirci perché il nostro messaggio sia ascoltato»

Abbiamo una minorenne che parla di:
-accoltellamenti ("puncicate" ?);
-lanciare pietre;
-cercare il martirio.

Lasciamo perdere i discorsi morali, etici e pacifisti.
Una semplice domanda: ma secondo voi un messaggio del genere aiuta la causa palestinese nel mondo?
Secondo me no.
L'uomo della strada, il cittadino x della nazione y che ne pensa di queste parole, a cosa le associa ?
La risposta a questa domanda contiene il motivo del declino della causa palestinese.

Peccato che la traduzione sia del tutto sbagliata.
Lei usa un verbo al passivo (veniamo accoltellati, bombardati, ci tirano pietre), non all'attivo.

Detto questo in un'oppressione come quella le azioni contro l'esercito israeliano, anche violente, sono SACROSANTE.
Cioè me state dicendo che una popolazione non ha diritto a reagire ad un esercito invasore???
Ma scherziamo?
Questi il massimo che hanno sono armi non convenzionali di terza scelta, combattono co sti due ferri vecchi e questo sarebbe il motivo per cui non sono credibili?
E allora i nostri partigiani che erano, sanguinari assassini? Evidentemente si.
Ecco che significa essere super partes...

La causa palestinese è stata messa in disparte e perde consensi perché alcuni occidentali, spesso di sinistra (è accaduto lo stesso su tutti gli altri temi di sinistra) per risultare ancora interlocutori credibili si devono far vedere più realisti del re.

Guardami, guardami, non sono un inaffidabile partigiano palestinese.
Io sono credibile, non parteggio per nessuno, sono più oggettivo di un oggetto.


Ecco perché la causa palestinese ha perso consensi.
Solo e unicamente per questo.

Offline carib

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #336 il: 01 Ago 2018, 15:14 »

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #337 il: 01 Ago 2018, 15:19 »
Senza contare una cosa: al di là della traduzione (voglio anche ammettere che non conoscendo l'arabo la mia fonte è opinabile come quella che sostiene l'opposto) questo pezzo è stato estrapolato da un filmato di ahed preso il giorno dopo l'omicidio del cugino e mentre i soldati della idf gli entravano a casa brutalmente (si trovano facilmente i video).
E in tutto questo ci scandalizziamo che dica che i soldati israeliani vadano accoltellati?
Ma sul serio????

Ma voi la resistenza come la immaginate, in forma di preghiera? Di Rosario? Di gentili concessioni?
Io resto davvero allibito.
Qui ci sta un esercito che a sua volontà entra in casa della gente e la distrugge perché un parente di terzo grado ha avcoltellato un soldato e lo scandalo è la bambina di 15 anni che piangendo spera in una reazione con sassi e coltelli.

Ecco perché la causa palestinese ha perso consensi. Perché ormai i nostri giudizi sono totalmente fuori di testa.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #338 il: 01 Ago 2018, 18:16 »
Il punto di vista di Genesis è interessante, diverso da quanto si è appreso dai media, secondo i quali la ragazza fu arrestata per aver schiaffeggiato due militari israeliani dopo aver saputo che il cugino di 15 era stato ucciso durante le proteste. In realtà a guardare bene il video, si vedono due soldati, uno rimane passivo, mentre l'altro si prende degli schiaffi senza reagire, come se fosse cosciente del dolore della ragazza per la perdita del cugino. E' ovviamente una mia interpretazione, ma di certo dalle immagini, non sembrerebbe in atto un arresto per reati di istigazione all'odio ed al martirio contro Israele.
Per quanto riguarda l'istigazione al martirio, mi sembra che siano passati molti anni dall'ultimo attentato contro Israele (aggiungo fortunatamente), indice che il muro ed il controllo asfissiante svolto all'interno del territorio Palestinese ha dato i suoi frutti. Ma a che prezzo? E soprattutto a spese di chi?

Tra le ultime notizie, compare anche un venditore ambulante palestinese che si è dato fuoco per disperazione e versa ora in gravi condizioni, l'atto purtroppo è stato compiuto a causa delle misere condizioni in cui si trovano attualmente i palestinesi:
https://www.avvenire.it/mondo/pagine/gaza-la-crisi-si-sente
Tra le cause della crisi si legge, la cronica mancanza di energia elettrica (4-6 ore al giorno con quella che in parte arriva da Israele), di acqua potabile, e grandi difficoltà nel sistema sanitario e il recente taglio Usa di 300 milioni di dollari all'Unrwa (l'agenzia per i rifugiati palestinesi dell'Onu).
Anche l'entità del taglio fa riflettere, modesto, poco meno di 300 milioni di euro (le nostre pensioni privilegiate) ma in grado di deprimere ancora di più un'economia già inesistente e che non consente alcun futuro alle persone.
Purtroppo le cose stanno così, non è che parteggio per i Palestinesi, perchè odio gli Israeliani, è che i Palestinesi sono la parte debole, senza possibilità di autodeterminazione senza uno stato, senza una capitale e gli Israeliani sono la parte forte, che continuano a tenere atteggiamenti inaccettabili per poter giungere alla pace, mirando sempre di più alla propria espansione nei territori che spetterebbero ai Palestinesi.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #339 il: 01 Ago 2018, 19:06 »
Attentati in Israele, con morti, ce ne sono continuamente. Cinque giorni fa è stato ucciso un uomo ebreo di 31 anni a pugnalate. Stava andando a preparare la festa di Tu B’Av (una specie di San Valentino). Lascia la moglie e due figli.
L'assassino è un ragazzo arabo di 17 anni che, con l'occasione, ha tentato di uccidere altri ebrei.
 

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