Guerra in Medio Oriente

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #520 il: 10 Apr 2019, 19:48 »
Non è il delirio è quello che hai di fronte alla finestra; e te lo sei costruito da solo. Weimar è un ottimo esempio, mica per giustificare il nazismo o Trump (come ti viene in mente) ma per addossarvene la responsabilità: merito anche vostro. Avete fatto la guerra ai socialdemocratici, ora divertitevi con questi. Vale in Israele anni 90, in Germania anni 20, in Italia oggi.

Offline genesis

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #521 il: 10 Apr 2019, 19:50 »
Non è possibile alcun compromesso con chi ti vuole fare fuori da 70 anni a questa parte.
Non vale solo per Israele, vale per tutti.
La guerra permanente quotidiana nel lungo periodo ha rafforzato la destra e annichilito la sinistra, come era facilmente prevedibile.
Le elezioni di ieri le hanno vinte i razzetti, così come nel passato.

La stato binazionale è utopia e/o follia allo stesso tempo.
Uno stato e i cittadini dovrebbero fondersi o annettersi con delle persone che hanno da sempre lo scopo di distruggerli ?
Ma quanti morti ci sarebbero il primo giorno di questo nuovo stato binazionale ?
Finirà come dice FD: anno dopo anno, pezzetto dopo pezzetto, Israele si prenderà i territori palestinesi, risolvendo alla base il problema della sicurezza.
Gestendo il territorio, controlli e previeni gli attentati.
C'era un'alternativa, guardando al passato ?
Si poteva fare, da parte palestinese, come si è sempre fatto nel resto del mondo, come ci dice la storia: non fare la guerra, estirpare la cultura dell'odio, avere la volontà di trovare un accordo o un compromesso, non stare a pesare e vedere quanto fosse vantaggioso questo accordo visto che non si aveva il coltello dalla parte del manico, tirare una riga e finirla lì.
Col tempo, dimostrando di avere un atteggiamento mutato e avendo rassenerato la situazione si sarebbe potuto ottenere di più.
Gli israeliani sarebbero i primi a trarre vantaggio da una situazione pacifica e ricordiamoci che stiamo parlando di piccoli territori dove non sono presenti oro, uranio, petrolio, diamanti etc etc: non sono territori ricchi, voglio dire.
Ho scritto delle banalità, perché la storia ci insegna che si è sempre, più o meno, fatto così: qui invece non si può fare.
C'è da aggiungere una postilla: i palestinesi sono stati usati dagli altri paesi arabi confinanti per poter fare la guerra ad Israele in maniera indiretta.
La storia insegna, la storia è maestra di vita.

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #522 il: 10 Apr 2019, 20:54 »
Non è il delirio è quello che hai di fronte alla finestra; e te lo sei costruito da solo. Weimar è un ottimo esempio, mica per giustificare il nazismo o Trump (come ti viene in mente) ma per addossarvene la responsabilità: merito anche vostro. Avete fatto la guerra ai socialdemocratici, ora divertitevi con questi. Vale in Israele anni 90, in Germania anni 20, in Italia oggi.

Qual'era il compromesso anni 90?
Continuo a chiederlo ma tu continui a citarlo senza rispondere. Quale compromesso saltò per il radicalismo palestinese che paragoni a quello della sinistra radicale?
Le cose sono due: o questo compromesso esiste ma allora dillo oppure non esiste come io sostengo e tutto il tuo discorso si fonda su una bugia.

Non è possibile alcun compromesso con chi ti vuole fare fuori da 70 anni a questa parte.
Non vale solo per Israele, vale per tutti.
La guerra permanente quotidiana nel lungo periodo ha rafforzato la destra e annichilito la sinistra, come era facilmente prevedibile.
Le elezioni di ieri le hanno vinte i razzetti, così come nel passato.

La stato binazionale è utopia e/o follia allo stesso tempo.
Uno stato e i cittadini dovrebbero fondersi o annettersi con delle persone che hanno da sempre lo scopo di distruggerli ?
Ma quanti morti ci sarebbero il primo giorno di questo nuovo stato binazionale ?
Finirà come dice FD: anno dopo anno, pezzetto dopo pezzetto, Israele si prenderà i territori palestinesi, risolvendo alla base il problema della sicurezza.
Gestendo il territorio, controlli e previeni gli attentati.
C'era un'alternativa, guardando al passato ?
Si poteva fare, da parte palestinese, come si è sempre fatto nel resto del mondo, come ci dice la storia: non fare la guerra, estirpare la cultura dell'odio, avere la volontà di trovare un accordo o un compromesso, non stare a pesare e vedere quanto fosse vantaggioso questo accordo visto che non si aveva il coltello dalla parte del manico, tirare una riga e finirla lì.
Col tempo, dimostrando di avere un atteggiamento mutato e avendo rassenerato la situazione si sarebbe potuto ottenere di più.
Gli israeliani sarebbero i primi a trarre vantaggio da una situazione pacifica e ricordiamoci che stiamo parlando di piccoli territori dove non sono presenti oro, uranio, petrolio, diamanti etc etc: non sono territori ricchi, voglio dire.
Ho scritto delle banalità, perché la storia ci insegna che si è sempre, più o meno, fatto così: qui invece non si può fare.
C'è da aggiungere una postilla: i palestinesi sono stati usati dagli altri paesi arabi confinanti per poter fare la guerra ad Israele in maniera indiretta.
La storia insegna, la storia è maestra di vita.

Qui siamo proprio al delirio. Genesis io non so se ti rendi conto ma provo con calma a farti notare il mare di contraddizioni in cui cadi:

Dire che non c'è compromesso possibile con chi vuole annientarti da 70 anni vuol dire sostenere la ragione di Hamas e proprio dei razzi.
Perché mentre voi dovete attaccarvi ad una parte della politica palestinese, che Israele voglia eliminare la Palestina è fatto dichiarato dagli stessi governanti israeliani (non solo Netanyahu ma anche i precedenti come dimostrato).
Quindi da una parte giustifichi "no compromesso" di Israele ma magicamente questo stesso argomento non solo non vale per i palestinesi ma diventa anche la loro colpa quindi motivazione alla loro oppressione (!!!)

- nel tuo discorso i palestinesi sono guidati dalla cultura dell'odio e vogliono distruggere Israele, mentre agli israeliani converrebbe la pace.
Il rovesciamento della realtà non ha mai toccato vette così elevate.
Non si sa con quale soluzione politica, quale riga, quale assetto visto che non andava bene nessuna delle possibili come i vostri stessi silenzi confermano, quindi di che pace parli anche tu? Quale riga?
Io non voglio insultarvi ma vi rendete conto di come diamine discutete?
Quale sarebbe la riga a cui i palestinesi dovevano attenersi per ottenere la convivenza?
Faccio il palestinese 1990: dove si colloca questa riga? Me lo dite così lo accetto?

Non lo stato binazionale, non i due stati, non lo stato unico. Quindi quale?

Hai scritto banalità perché hai scritto una serie di parole vuote prive di capo e coda.

L'unica soluzione possibile per Israele, oggi come nei 90, è creare un unico stato per i soli israeliani, con riserve sotto il proprio controllo ma senza concedere diritti politici e con diritti sociali per concessione.
Secondo te/voi può essere mai una riga accettabile???
No ma sul serio siete in grado di sostenere questa cosa?

Cioè dinanzi ad una situazione tanto squilibrata e in cui il torto marcio sta (prevalentemente) da una parte, siete in grado di sostenere che i palestinesi dovevano accettare di essere non cittadini a casa loro, senza manco la possibilità di votare?
E vi stupide della cultura dell'odio se è questa la riga?

Non allibisco. Rabbrividisco proprio mentre me tremano le mani

Offline genesis

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #523 il: 11 Apr 2019, 07:06 »
“Dal 1948, a noi arabi è stato insegnato che tutto ciò che dobbiamo fare è liberarci dello stato ebraico, e tutto il resto andrà bene. Noi arabi abbiamo dato ai nostri dittatori carta bianca per impoverire, opprimere e distruggere tutti noi in nome della ‘grande lotta araba per porre fine all’entità sionista’. Il risultato è chiaro: mentre Israele ha fatto dieci nuove scoperte nel campo del cancro e dei trattamenti cardiaci negli ultimi due anni, noi arabi abbiamo sviluppato nuovi metodi di esecuzione”. (Mudar Zahran, giornalista giordano-palestinese, vive a Londra in esilio se ho ben capito, segretario della Jordanian Opposition Coalition)

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #524 il: 11 Apr 2019, 07:22 »
Segretario de che???
Ahahajha
Hai preso il maghdi Allam giordano e lo porti pure come fonte credibile?
Già uno che dice "noi arabi" come se esistesse un'omogeneitá da questo punto di vista la dice lunghissima sulla sua buona fede.

Te piace il negro da cortile eh Genesis?
Sei abituato ad averlo e al suo indispensabile ruolo che ti rassicura la coscienza.

Ovviamente senza rispondere a nessuna delle contraddizioni poste.
In che modo le sue supercazzole riportate a spron battuto dai siti sionisti che ti piacciono tanto di questo negro da cortile smentirebbero quanto detto finora?
Se basta un arabo a dimostrare cosa sono "gli arabi" allora siamo fottuti ogni volta che aprono bocca Iannone o Salvini.

Guarda Genesis più parli più mi rendo conto che alla sinistra italiana effettivamente non si possa dire nulla, è degno prodotto della pochezza intellettuale e politica che rappresenta.
È giusto che venga annientata perchè qui siamo su livelli inverosimili.

Offline surg

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #525 il: 11 Apr 2019, 10:28 »
Fin dai tempi dell'exodus i palestinesi hanno tentato, a torto o ragione, di impedire la formazione e poi la sopravvivenza di uno stato di Israele. Credo che questo obiettivo rimarrà indipendentemente da quale sarà il partito che governerà Israele 

Offline genesis

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #526 il: 11 Apr 2019, 16:12 »
Bella intervista al grande scrittore Yehoshua, uno da sempre a sinistra (forse non per FD, ma se ne farà una ragione). Ne posto degli estratti. Il finale è OT, ma è una dichiarazione profonda e poetica.

https://www.corriere.it/esteri/19_aprile_10/yehoshua-bibi-genio-manipolatore-non-trump-berlusconi-de7c3d9a-5bcc-11e9-ba57-a3df5eacbd16.shtml

Lei crede ancora nella pace?
«No. Credo nella partnership: vivere insieme, sotto lo stesso tetto, sotto un unico cielo. Per decenni mi sono battuto, accanto al mio fraterno amico Amos Oz, per un’idea affascinante: due popoli, due Stati. Ora non ci credo più. Penso che saremo uno Stato solo, ma non uno Stato ebraico: aperto ai palestinesi, compresi quelli della Cisgiordania. Ho litigato con Amos per questo».

Vi vedevate spesso?
«Ogni settimana a cena. Lui mi rimproverava: con la tua idea finiremo per avere un premier arabo!».

Pare la trama di «Sottomissione» di Houellebecq: i musulmani al potere.
«Un giudice non ebreo ha condannato un ex capo di Stato a sette anni di carcere. Abbiamo generali drusi. Ci sono ospedali diretti da arabi. E l’ospedale è la chiave dell’integrazione».

Perché?
«Perché in ospedale siamo nudi. È il luogo della sofferenza e dell’intimità. Già oggi medici arabi curano malati ebrei, e medici ebrei curano malati arabi».

Sì, ma in concreto Netanyahu cosa dovrebbe fare? Negoziare?
«Negoziare non serve a niente. Dovrebbe concedere in modo unilaterale prima la residenza, poi la cittadinanza israeliana ai palestinesi dei Territori. Non ci sarà mai una pace con trattati, firme, bandiere. Ci può essere convivenza. Basta con l’apartheid. Dobbiamo mescolarci».

L’obiettivo appare lontanissimo. Perché?
«Perché Israele ha il problema opposto al resto del mondo: un eccesso di memoria. Altrove ne avete poca. Noi ne abbiamo troppa. I palestinesi passano la vita a recriminare sulla Nakba, la catastrofe, la cacciata dalla loro terra. Sognano la Eawda, il ritorno. Custodiscono le chiavi della casa del bisnonno. Chiavi che non aprono più nessuna porta. Al posto della casa del bisnonno c’è un grattacielo o un negozio della Apple. Basta!».

E gli ebrei?
«È tutto un amarcord. Le guerre. I kibbutz. Le baracche in cui furono stipati i coloni. E poi, ovviamente, la Shoah».

Perché la sinistra, che governò Israele per i primi trent’anni della sua storia, non esiste più?
«La sinistra è in crisi dappertutto, perché ha perso il popolo. È percepita come un’élite globale di artisti, scrittori, professori che si conoscono tra loro, si fidanzano, si invitano l’un l’altro a convegni dove esprimono giudizi sprezzanti sul resto dell’umanità».

È una percezione o una verità?
«Un po’ è vero. In Israele la situazione è aggravata dal fatto che la sinistra non è riuscita a fare la pace. Anche a causa del suicidio dei palestinesi».

Suicidio?
«Quando nel 1977 Sadat a sorpresa venne a Gerusalemme, chiese ad Arafat di accompagnarlo. Arafat rifiutò, e da allora ha perso tutte le occasioni. Ora i palestinesi sono drammaticamente isolati. Potevano far fiorire Gaza; ne hanno fatto un base di attacchi terroristici. Il mondo arabo non è mai stato così debole. Guerre civili. Dittature. Povertà. E gli arabi israeliani non votano. Avrebbero potuto sconfiggere Netanyahu. Sono il 24% della popolazione, ed eleggono il 4% dei parlamentari».

Netanyahu appare imbattibile. A chi assomiglia?
«Non a Trump. Considero Trump un incidente della storia. Figlio dell’impazzimento di una notte. Netanyahu mi ricorda semmai Berlusconi».

Berlusconi aveva le tv.
«Più ancora: Berlusconi, con i suoi limiti, sentiva il suo Paese. Adesso vi va peggio, con Salvini e i 5 Stelle».

Anche lei ha troppa memoria? Ricorda la fondazione di Israele?
«Avevo undici anni e mezzo. Rimanemmo chiusi in casa per due mesi. Assediati. Gli inglesi combattevano accanto agli arabi, una loro bomba centrò la nostra casa, mio padre rimase ferito. Atrocità da entrambe le parti. Se ci avessero presi, nel migliore dei casi ci avrebbero tagliato la gola».

Come vinceste?
«Eravamo meglio organizzati. E avevamo più fiducia in noi stessi. Ma ora basta con il passato».

Parliamo del futuro.
«Quale futuro? Ho perso mia moglie, ho perso Amos. Non mi resta che morire anch’io».

Cosa c’è dopo?
«Nulla. Per fortuna. La morte è molto importante. Un dono che facciamo ai nostri nipoti: lasciare loro spazio».
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #527 il: 11 Apr 2019, 16:20 »
wow
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #528 il: 11 Apr 2019, 16:34 »
Lei crede ancora nella pace?
«No. Credo nella partnership: vivere insieme, sotto lo stesso tetto, sotto un unico cielo. Per decenni mi sono battuto, accanto al mio fraterno amico Amos Oz, per un’idea affascinante: due popoli, due Stati. Ora non ci credo più. Penso che saremo uno Stato solo, ma non uno Stato ebraico: aperto ai palestinesi, compresi quelli della Cisgiordania. Ho litigato con Amos per questo».

...

Sì, ma in concreto Netanyahu cosa dovrebbe fare? Negoziare?
«Negoziare non serve a niente. Dovrebbe concedere in modo unilaterale prima la residenza, poi la cittadinanza israeliana ai palestinesi dei Territori. Non ci sarà mai una pace con trattati, firme, bandiere. Ci può essere convivenza. Basta con l’apartheid. Dobbiamo mescolarci».

su queste due cose la penso esattamente come ABY

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #529 il: 12 Apr 2019, 10:09 »
Ma come Genesis, mi hai dato del folle e dell'utopista, ti sei accorto che la proposta che avanza è più o meno la mia?
Se lo dice lui non sarebbe un bagno di sangue, bene a sapersi ahahah.
Questo la dice lunga sul modo in cui discuti e interpreti quel che dice il tuo interlocutore.

Nello specifico: Ti rendi conto che se dai i diritti di cui parla ad una popolazione equivalente nei numeri a quella israeliana di fatto hai un'altra nazione e avere un assetto binazionale come sostengo io servirebbe a tutelare proprio israele, non i palestinesi? (Purtroppo la tua visione ideologica delle mie affermazioni non ti consente di capirlo).

Sono d'accordo pure io (e udite udite, sempre più palestinesi) peccato che sia contrarissima proprio israele.
Quello che vi rifiutate di vedere è che la natura di Israele non può che essere coloniale, esclude strutturalmente la coesistenza. È centrata sul dominio.
Per questo non può ammettere né una coesistenza né un'integrazione, fatto salvo snaturare se stessa.
Israele crollerebbe per come la conosciamo oggi, sarebbe il mio sogno (io non voglio distruggere Israele come comunità autonoma, ma come disegno politico coloniale).

Siete incredibili: sostenete le ragioni di Hamas (compromesso non è possibile), sostenete soluzioni che distruggerebbero Israele ma non Ve ne rendete conto, perché evidentemente non cogliete cosa sia Israele e quale sia la sua natura strutturale (perché ammetterla non potrebbe esimervi dal condannarla).
Mi fate tenerezza.

E tra i vostri wow e pompini a vicenda (cit. Cinematografica) su una proposta su cui Israele non sarà mai d'accordo dimenticate di rispondere alla domanda: siamo negli anni 90, accordi di Oslo appena firmati, quale sarebbe il compromesso possibile su cui Israele converrebbe e che viene messo a rischio dal radicalismo palestinese?
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #530 il: 12 Apr 2019, 10:50 »
Danny, intanto tu saresti per fare il singolo stato "dal basso" mentre la proposta di Yehoshua è di farla dall'alto. Ergo, se ti conosco bene, se conosco bene i palestinesi, non saresti d'accordo, non sarebbero d'accordo, vi opporreste al progetto, verrebbe boicottato.

Dici che Israele è contraria. Ebbene qui hai di fronte a te un importante israeliano che è favorevole. In Israele può succedere che, nella cattivissima democrazia liberale borghese, questa opinione prenda il sopravvento e diventi l'opinione di Israele.

Puoi dire la stessa cosa per i palestinesi? Esiste un modo, che non siano le armi, le faide, per far emergere posizioni minoritarie? Esistono posizioni minoritarie di compromesso o abbiamo solo nuovi gruppi più estremisti dei precedenti?

In sostanza, abbiamo un israeliano che la pensa diversamente dal mainstream, lo dice pubblicamente, nessuno lo tocca. Ci sono palestinesi in posizione speculare altrettanto garantiti?

Come si fa a non vedere che il problema è lì? Come si fa a non impegnarsi per rimuovere l'elefante nella stanza, ovvero la orrenda gestione banditesca delle leadership palestinesi?

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #531 il: 12 Apr 2019, 11:07 »
Fermo restando che no, non è vero che in Palestina se dici qualcosa del genere non ti è permesso.
Potrà sbalordirti ma ti ripeto che ci sono fior fior di esponenti palestinesi che esprimono esattamente la stessa cosa con articoli, saggi, discorsi pubblici, smentendo fattualmente quanto dici, frutto di stereotipi razzisti.

Invece tu come fai a non renderti conto che questa tua visione dello stato liberale è a dir poco semplicistica e ingenua?
Che la democrazia non si fonda sulle opinioni personali ma su assetti di riproduzione sistemici, poteri, interessi, ideologie, etc?

Pensare che gli stati liberali si fondano sulle singole opinioni è fermarsi non alla superficie, ma proprio al primo velo atomico.
Forse per questo non capisci perché le posizioni radicali sono minoritarie se non in presenza di fenomeni sociali di rottura complessiva.
Perché in realtà tu non sai proprio cos'è lo stato liberale in termini profondi. Non lo capisci, quindi te lo spieghi con delle banalità propagandistiche.

L'importante israeliano ha la possibilità di realizzare quel che pensa quanto io di realizzare il socialismo in Italia domani. Non è sulle opinioni che si fonda la politica, anche in democrazia.
Dovresti studiare di più se vuoi capire il mondo che ti circonda.

Offline surg

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #532 il: 12 Apr 2019, 11:49 »
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Come si fa a non vedere che il problema è lì? Come si fa a non impegnarsi per rimuovere l'elefante nella stanza, ovvero la orrenda gestione banditesca delle leadership palestinesi?
Sperare che i filopalestinesi vedano che il problema è lì e pura utopia

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #533 il: 12 Apr 2019, 11:58 »
Appena ho un momento posto gli articoli dei palestinesi che per voi non esistono perche se sostenessero queste cose sarebbero repressi.

Quindi fatemi capire, voi sostenete che se il potere in Palestina fosse gestito diversamente Israele sarebbe d'accordo ad una soluzione di compromesso? E se si, quale?

Vi invito a dirlo, così certificate la vostra incompetenza, la cui unica utopia è riuscire a compensarla con l'approfondimento.

Offline Kobra

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #534 il: 12 Apr 2019, 12:08 »
Quindi fatemi capire, voi sostenete che se il potere in Palestina fosse gestito diversamente Israele sarebbe d'accordo ad una soluzione di compromesso? E se si, quale?

Nel frattempo in Israele si vincono le elezioni grazie alle promesse di bellachioma di spostare la capitale a Gerusalemme e riconoscere l'annessione del Golan al candidato che promette di annettere la Cisgiordania e, nel frattempo, da mesi bombarda quasi quotidianamente la Siria.
I cantori del "Diritto Internazionale" son sempre vivi?
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #535 il: 12 Apr 2019, 14:09 »
In tutta la storia di quella terra non si era mai arrivati così vicini a una pace (ingiusta per  palestinesi ma accettabile viste le condizioni storiche) come nei famosi accordi di Oslo.
Rabin fu ucciso da Ygal Amir, un fanatico religioso.
Peccato che ci furono clamorose falle nella sicurezza e intelligence.
Israele è famosa per avere i servizi segreti più avanzati del pianeta, ma incredibilmente in quell'occasione commisero una serie di leggerezze.
Ma guarda un pò, come direbbe Jimmy.


- colono ebreo estremista e sionista di destra,
- fermamente contrario all'iniziativa di pace di Rabin,
- reo confesso,
- condannato all'ergastolo e mai pentito dell'omicidio.

Non sottovalutiamo il fanatismo.
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #536 il: 12 Apr 2019, 14:39 »
Appena ho un momento posto gli articoli dei palestinesi che per voi non esistono perche se sostenessero queste cose sarebbero repressi.

Quindi fatemi capire, voi sostenete che se il potere in Palestina fosse gestito diversamente Israele sarebbe d'accordo ad una soluzione di compromesso? E se si, quale?

Vi invito a dirlo, così certificate la vostra incompetenza, la cui unica utopia è riuscire a compensarla con l'approfondimento.

Io comunque ti ammiro (ma giá lo sai).
E non ti ammiro solo per la preparazione storica e la capacitá analitica, ma proprio per la pazienza che hai nel ribattere punto su punto a soggetti che hanno gravi problemi di rimozione, gravi problemi ad accettare la realtá (il reale come direbbe Lacan).
E la rabbia è che le posizioni di jimmy e genesis non riguardano solo loro, bensí incarnano un enorme, gigantesco luogo comune che si autoalimenta e si autoperpetra in tutte le redazioni dei giornali e dei tg e delle sedi di partito e degli organi social.
Una gigantesca ed enorme menzogna che, ripetuta miliardi di volte oramai è vera e basta.
Ha ragione jimmy: tu puoi confutarlo altre mille volte e con altri mille argomenti, uno piú vero e pregno dell'altro, ma la sua superficiale risposta condizionata "è colpa dei palestinesi che non sono liberi" vincerá sempre, perchè oramai è quella nuova veritá.

Offline TheVoice

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #537 il: 12 Apr 2019, 16:07 »
Io comunque ti ammiro (ma giá lo sai).
E non ti ammiro solo per la preparazione storica e la capacitá analitica, ma proprio per la pazienza che hai nel ribattere punto su punto a soggetti che hanno gravi problemi di rimozione, gravi problemi ad accettare la realtá (il reale come direbbe Lacan).
E la rabbia è che le posizioni di jimmy e genesis non riguardano solo loro, bensí incarnano un enorme, gigantesco luogo comune che si autoalimenta e si autoperpetra in tutte le redazioni dei giornali e dei tg e delle sedi di partito e degli organi social.
Una gigantesca ed enorme menzogna che, ripetuta miliardi di volte oramai è vera e basta.
Ha ragione jimmy: tu puoi confutarlo altre mille volte e con altri mille argomenti, uno piú vero e pregno dell'altro, ma la sua superficiale risposta condizionata "è colpa dei palestinesi che non sono liberi" vincerá sempre, perchè oramai è quella nuova veritá.

Quoto pure le virgole.

L'unico possibile appunto a FD è che il fulcro del ragionamento lo mette (ingiustamente) tra parentesi



(io non voglio distruggere Israele come comunità autonoma, ma come disegno politico coloniale).

Offline FatDanny

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #538 il: 13 Apr 2019, 16:37 »
La questione qui non è nemmeno politica, ma logica:

Se il problema risiede nella politica palestinese significa che sciolto quello la questione si risolverebbe.
Quindi israele accetterebbe una soluzione di compromesso (due stati? Uno stato?) dinanzi ad un elite politica palestinese di stampo liberale democratico.

Per me è assurdo sostenere questo perché la storia dimostra il contrario. Quindi ne consegue, logicamente prima ancora che politicamente, che il problema non è quello.

E perché?
Perché gli apologeti volgari di Israele evitano di analizzare strutturalmente cosa sia lo stato sionista. Uno stato che basa la sua tenuta interna sulla politica coloniale. Non da oggi, da settant'anni.
Uno stato unico avrebbe il problema di 6 mln di nuovi votanti che inevitabilmente muterebbero radicalmente gli indirizzi dello stesso.
Due stati porrebbero invece un limite fisico geografico alla possibilità di Israele di scaricare le tensioni interne (economiche e sociali) con il settlement.
Come qualsiasi stato coloniale eh. Qualsiasi.
La fine degli insediamenti sarebbe la fine di Israele, questa è la dura realtà che i suoi difensori non vogliono ammettere.
Non vogliono ammettere che la tenuta di Israele oggi si gioca sulla pelle dei palestinesi.
Non è colpa dei palestinesi se Israele opprime, ma Israele sopravvive proprio grazie all'oppressione palestinese.
Non ha altra scelta senza rivoluzionare se stessa.
Politicamente, socialmente ed economicamente.
E, mi spiace, ciò significa che anche gli accordi di Oslo furono una boutade di Rabin, lo dico chiaramente. Fumo negli occhi della comunità internazionale senza nessuna messa in discussione reale del suddetto schema.
Continuo a sfidare chiunque a suggerire quale terreno compromissorio Israele avrebbe potuto accettare, anche quella di Rabin e Peres.

Questo porta a una richiesta assurda: i palestinesi devono accettare di essere residenti senza diritti, animali chiusi in aree di riserva, oppure andarsene.

Da questo si desume che la dimensione politica palestinese è irrilevante sulle scelte israeliane se non in termini strumentali.
Anche perché, essendo Israele l'unico stato, quindi l'unico organismo dotato di determinati poteri, è sempre lei a definire il livello dello scontro, ad alzarlo o meno, esasperando o meno la popolazione palestinese.
Questo potere anche il gruppo palestinese più efferato non ce l'ha. La sconfitta del terrorismo anni '90 sta lì a dimostrare proprio questo e ormai è chiaro anche in palestina, tanto che la stessa Hamas ha profondamente mutato la sua azione politica. Per questo, non certo perché redenti.

Io sono disposto a ragionare su una lettura alternativa, ma io da pagine e pagine non leggo letture alternative ma solo la ripetizione autistica di un elemento di propaganda volto a rimuovere qualsiasi lettura di approfondimento. E ciò è inaccettabile.

Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #539 il: 13 Apr 2019, 19:07 »
gli ebrei, anche chi non è credente, hanno l'assurdo preconcetto di stare sulle palle a quasi tutti gli altri
Un sulle palle che però è più vicino al "ti voglio sterminare" che al "mi stai molto antipatico" ovviamente
questo comporta una certa difficoltà ad accettare qualsiasi compromesso, se fosse per loro manderebbero a fanculo anche i cristiani e gli arabi con cittadinanza israeliana
ovviamente più di tremila anni ad evitare di farsi ammazzare hanno aiutato questa chiusura
 

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