No, questo è il giustificazionismo banale che l'occidente si racconta da un paio di secoli.
Si, siamo cattivi ma tutti avrebbero fatto lo stesso.
Manco per idea. Il colonialismo non è semplicemente l'oppressione di quello che ti sta accanto.
Se vediamo il rapporto tra atzechi e clan limitrofi si c'erano trofei di guerra, c'erano sacrifici umani, ma no, non c'era niente di nemmeno paragonabile a quel che gli europei hanno fatto a indios, nativi, centro-africani, indiani, ecc ecc
Non è affatto questione di "siamo di più --> dominiamo". Anche perché fosse vero durante lo schiavismo i neri avrebbero dovuto prendere facilmente il controllo. E infatti pure questo venne usato come argomento: vedete, sono maggioranza e non si ribellano, essere schiavi è la loro natura
Dobbiamo fare i conti su cosa è davvero la cultura politica europea, perché se noi viviamo nel benessere è proprio per via di essa. Ma non perché più civile, probabilmente al contrario proprio perché più barbara.
Tornando alla questione. Che gli ebrei abbiano vissuto un processo di sbiancamento da minoranza considerata non-bianca, non-europea ad essere parte della razza* dominante è un fatto.
Così come l'intreccio, non solo per loro, tra razza e classe. O pensiamo che essere neri/essere schiavi, essere irlandesi/portuali sottopagati, ecc ecc non si combinino in fenomeni storici unitari?
Ecco, allora ha senso notare in che modo la questione ebraica sia evoluta tanto tra era moderna e contemporanea (dalla discriminazione religiosa alla discriminazione razziale), quanto dalla Shoah ad oggi (dalla discriminazione razziale alla cooptazione neocoloniale)
* Per razza non si intende una caratteristica biologica, ma politico storica. È la stessa differenza che intercorre tra sesso e genere.