Guerra in Medio Oriente

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Offline sharp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4900 il: 04 Lug 2025, 16:45 »
https://lespresso.it/c/politica/2024/4/26/da-boia-chi-molla-a-faccetta-nera-chi-e-elena-donazzan-candidata-in-europa-per-fratelli-ditalia/50798

un bel tipetto la tizia, oltre a sparare un mare di cazzate davanti ad un parlamento europe vergognosamente silente di fronte ad un genocidio che va avanti da due anni, tra l'altro la signora in questione viene da uno degli schieramenti politici che più si richiamavano alle leggi raziali
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4901 il: 04 Lug 2025, 22:35 »
questa in veneto è la faccia "presentabile" delle varie frange nazifasciste della regione, oggi come oggi in perfetta sintonia con la politica neonazista dello stato ebraico ovviamente in funzione antislamica

Online Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4902 il: 09 Lug 2025, 20:09 »
ovviamente il maggiordomo italiano tajani e la donna delle pulizie meloni non alzeranno un dito per tutelare una italiana sanzionata perchè chiede l'applicazione del diritto internazionale.




Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4903 il: 11 Lug 2025, 11:10 »

Online Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4904 il: 11 Lug 2025, 13:06 »
La relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese aveva già infastidito l’occidente e il suo padrino, gli Stati uniti d’America per aver sensibilizzato l’opinione pubblica mondiale con i suoi rapporti, le sue interviste  sul fatto che quello che è in atto nella Striscia di Gaza da parte di Israele è un vero e proprio genocidio.
Albanese non si è accontentata, nel suo ultimo report, il 2 luglio, ha rivelato il ruolo delle aziende e delle varie corporation che lucrano sul genocidio. “Imperdonable” avrebbe detto Edoardo Galeano, come si permette una qualunque relatrice dell’Onu, originaria di Ariano Irpino, piccolo paese in provincia di Avellino, invece di fare il burocrate con i soliti report graditi all’occidente quando si tratta di accusare Cina, Russia, Iran, Cuba, di mettere il dito nella piaga dimostrando, di fatto, come il liberismo si nutra da sempre si nutra di guerre?
Eppure, povera Francesca, ha dovuto subire anche il fuoco amico dei Pro Palestina, in particolare, in Italia in quanto non avrebbe denunciato la natura coloniale dell’occupazione israeliana, quasi come se fosse una leader di qualche movimento un tempo definito terzomondista.
Chi ha capito il valore e la pericolosità del suo rapporto è Washington. L'Impero ha volito ribadire che esiste un mondo alla rovescia, rimuovendo all'inizio della settimana l'organizzazione terroristica straniera per il Fronte al-Nusra, in seguito nota come Hayat Tahrir al-Sham (HTS), dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Dunque, prima si riabilita un sanguinario tagliagole come Ahmad al-Sharaa, ex braccio destro del leader dell'ISIS, Al Bagdadi, che ha preso il potere in Siria e che sta commettendo massacri contro le minoranze religiose, e poi allo stesso tempo il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato il 9 luglio che Washington ha sanzionato  Albanese, per la sua “campagna di guerra politica” e precisato “ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”.
Rubio sul suo account X ha scritto: "Oggi impongo sanzioni alla relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, per i suoi illegittimi e vergognosi tentativi di indurre la Corte penale internazionale ad agire contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani".
Un avvertimento in stile mafioso, Albanese potrebbe dire quello che vuole su Gaza ma non può toccare l’establishment economico.
Fra le multinazionali citate dalla relatrice figurano Lockheed Martin, Caterpillar, Hyundai, Microsoft, Palantir, solo per rendere idea della denuncia del suo rapporto.
Albanese ha confessato di aver paura, è un sentimento umano e legittimo, visto cosa è capace di fare senza alcuna vergogna l’occupazione israeliana.
Mai all’Onu era stato elaborato e documentato un atto di accusa così potente contro l’occupazione israeliana con l’opinione pubblica anche in occidente sempre più sensibile verso il dramma dei palestinesi.
Le critiche possono sempre esserci, giuste o sbagliate, ma questo è il momento di sostenere ed essere solidali con Francesca Albanese.
Se succedesse l’irreparabile fare post di solidarietà sarebbe un’inutile esercizio di opportunismo e di viltà.

(Francesco Guadagni)

Offline Pomata

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4905 il: 11 Lug 2025, 17:33 »
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo/l-attacco-israeliano-a-deir-al-balah-e-la-sepoltura-dei-morti/vi-AA1ImF1e?ocid=BingNewsSerp

ennesimo massacro di bambini perpetrato dai criminali israeliani

Non mi appare nulla ma ho appena visto un pezzo di video della CNN che ho dovuto cambiare canale, che merde

Online Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4906 il: 11 Lug 2025, 19:53 »
L'orrore, l'orrore.
Maledetti, maledetti nei secoli nel cielo e sulla terra


Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4907 il: 11 Lug 2025, 22:27 »
Ancora attacchi alla Croce Rossa da parte dei criminali israeliani, attacchi ormai sistematici.


Haaretz | Israel News
Israel at War Day 644 | Red Cross and Red Crescent Wounded From Israeli Army Fire in Gaza, ICRC Says

Yael Freidson, Linda Dayan , Jack Khoury
4 hours ago
Red Cross staff member and Red Crescent volunteer wounded by gunfire in Gaza during attempted rescue mission

The International Committee of the Red Cross reported that a Red Cross staff member and a Palestinian Red Crescent Society volunteer were wounded by gunfire on Thursday during a rescue mission to evacuate a wounded ICRC staff member and his family. The organization said the two received medical treatment and are now in stable condition.

According to the ICRC, the mission was coordinated with authorities, and the team was traveling in "illuminated and clearly marked vehicles bearing the red cross and red crescent emblems."

Additionally, the organization said that it has not been able to make contact with the staff member and his family, with whom contact had been cut off six days before the rescue mission due to the fighting.

The IDF responded that "The details of the incident are being investigated" and that it "is doing everything possible to minimize harm to uninvolved individuals."

According to the ICRC, this is the second time in less than a week that one of its staff members has been wounded by gunfire.

"The ICRC is outraged by these incidents which are a stark reminder of the grave danger civilians in Gaza face every day," it said in a statement.

It added, "Under international humanitarian law, medical and humanitarian relief personnel must never be attacked. The parties must do their utmost to ensure their safety including providing clear and strict instructions on respect for red cross and red crescent emblems."


Online edge24

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4908 il: 15 Lug 2025, 09:27 »
La relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese aveva già infastidito l’occidente e il suo padrino, gli Stati uniti d’America per aver sensibilizzato l’opinione pubblica mondiale con i suoi rapporti, le sue interviste  sul fatto che quello che è in atto nella Striscia di Gaza da parte di Israele è un vero e proprio genocidio.
Albanese non si è accontentata, nel suo ultimo report, il 2 luglio, ha rivelato il ruolo delle aziende e delle varie corporation che lucrano sul genocidio. “Imperdonable” avrebbe detto Edoardo Galeano, come si permette una qualunque relatrice dell’Onu, originaria di Ariano Irpino, piccolo paese in provincia di Avellino, invece di fare il burocrate con i soliti report graditi all’occidente quando si tratta di accusare Cina, Russia, Iran, Cuba, di mettere il dito nella piaga dimostrando, di fatto, come il liberismo si nutra da sempre si nutra di guerre?
Eppure, povera Francesca, ha dovuto subire anche il fuoco amico dei Pro Palestina, in particolare, in Italia in quanto non avrebbe denunciato la natura coloniale dell’occupazione israeliana, quasi come se fosse una leader di qualche movimento un tempo definito terzomondista.
Chi ha capito il valore e la pericolosità del suo rapporto è Washington. L'Impero ha volito ribadire che esiste un mondo alla rovescia, rimuovendo all'inizio della settimana l'organizzazione terroristica straniera per il Fronte al-Nusra, in seguito nota come Hayat Tahrir al-Sham (HTS), dalla lista delle organizzazioni terroristiche.
Dunque, prima si riabilita un sanguinario tagliagole come Ahmad al-Sharaa, ex braccio destro del leader dell'ISIS, Al Bagdadi, che ha preso il potere in Siria e che sta commettendo massacri contro le minoranze religiose, e poi allo stesso tempo il segretario di Stato Marco Rubio ha annunciato il 9 luglio che Washington ha sanzionato  Albanese, per la sua “campagna di guerra politica” e precisato “ed economica contro gli Stati Uniti e Israele”.
Rubio sul suo account X ha scritto: "Oggi impongo sanzioni alla relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Francesca Albanese, per i suoi illegittimi e vergognosi tentativi di indurre la Corte penale internazionale ad agire contro funzionari, aziende e dirigenti statunitensi e israeliani".
Un avvertimento in stile mafioso, Albanese potrebbe dire quello che vuole su Gaza ma non può toccare l’establishment economico.
Fra le multinazionali citate dalla relatrice figurano Lockheed Martin, Caterpillar, Hyundai, Microsoft, Palantir, solo per rendere idea della denuncia del suo rapporto.
Albanese ha confessato di aver paura, è un sentimento umano e legittimo, visto cosa è capace di fare senza alcuna vergogna l’occupazione israeliana.
Mai all’Onu era stato elaborato e documentato un atto di accusa così potente contro l’occupazione israeliana con l’opinione pubblica anche in occidente sempre più sensibile verso il dramma dei palestinesi.
Le critiche possono sempre esserci, giuste o sbagliate, ma questo è il momento di sostenere ed essere solidali con Francesca Albanese.
Se succedesse l’irreparabile fare post di solidarietà sarebbe un’inutile esercizio di opportunismo e di viltà.

(Francesco Guadagni)

ripropongo:

"...la differenza è che da noi tu queste cose le può dire..."

Online Warp

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Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4909 il: 15 Lug 2025, 20:48 »
ripropongo:

quindi Albanese che fa il lavoro per cui è stata nominata all'ONU è una pericolosa estremista da sanzionare (e fossi in lei starei in campana visto che si è messa contro gente che per uccidere un presunto terrorista fa strage di bambini o bombarda ospedali, non mi stupirebbe gli capitasse "un incidente").
La junta israeliana che sta sterminando una popolazione è democratica.
Tutto questo, immagino, semplicemente perchè lo abbiamo deciso noi (occidentali).
Re:Guerra in Medio Oriente
« Risposta #4910 il: Ieri alle 12:35 »
mentre i terroristi nazisionisti continuano impuniti a commettere crimini di guerra e contro l'umanità noi sorseggiamo gin tonic evitando di essere infastiditi dalla soluzione finale in atto:


Sinjil. L’ennesimo crimine impunito nella Cisgiordania occupata
     
di redazione | 16 Lug 2025 | Apertura, Medioriente

L’ 11 luglio, nella zona di Sinjil, a nord-est di Ramallah, si è consumato un nuovo crimine  compiuto da coloni israeliani contro i civili palestinesi. Due giovani, Mohammed Shalabi e Saif al-Din Maslat, quest’ultimo anche cittadino statunitense, sono stati uccisi: il primo colpito da un proiettile al torace, il secondo percosso selvaggiamente e deceduto poco dopo per le gravi ferite riportate. Ventisette altri palestinesi sono rimasti feriti durante l’attacco, che ha preso di mira una manifestazione pacifica contro l’espansione delle colonie israeliane.

La protesta era stata organizzata dagli abitanti dei villaggi di Sinjil e al-Mazra’a ash-Sharqiya, assieme ad attivisti per i diritti umani, palestinesi e internazionali. Dopo la preghiera del venerdì, decine di persone si erano radunate nella zona di Jabal Tal al-Baten per opporsi alla recente creazione di un nuovo avamposto coloniale. Ma poco dopo l’arrivo sul posto, un gruppo di coloni, molti dei quali armati, ha aggredito violentemente i manifestanti con bastoni, pietre e manganelli. Una seconda ondata di aggressori, giunti in veicoli fuoristrada, ha circondato i partecipanti, trasformando il sit-in pacifico in una caccia all’uomo.

Secondo i testimoni raccolti dal Palestinian Centre for Human Rights (PCHR), durante la fuga i manifestanti sono stati inseguiti e assaliti da altri gruppi armati di coloni. Le ambulanze palestinesi che cercavano di raggiungere i feriti sono state attaccate: una è stata colpita con pietre e bastoni e le sono stati infranti i vetri. Diverse squadre mediche sono state bloccate e picchiate, mentre alcuni attivisti internazionali venivano arrestati o trattenuti.

Mohammed Shalabi, 23 anni, è stato dato per disperso nel caos seguito all’aggressione. L’ultima comunicazione con la madre è stata una telefonata di appena venti secondi, durante la quale si sono udite solo urla e colpi, poi il silenzio. La sua famiglia, inizialmente informata che era stato arrestato dall’esercito, ha poi ricevuto la smentita: il suo nome non figurava tra i detenuti. Solo dopo una lunga ricerca, il corpo senza vita del giovane è stato ritrovato alle 22:15 nell’area di Bir al-Tal, a quattro chilometri di distanza dal luogo dove poche ore prima era stato trovato, in gravissime condizioni, Saif al-Deen Maslat.

Maslat, 23 anni, cittadino statunitense e residente a al-Mazra’a ash-Sharqiya, era tornato in Palestina solo tre settimane prima per una visita familiare. Ritrovato con segni evidenti di percosse alla testa, al petto e alla schiena, ha perso conoscenza durante il trasporto verso l’ambulanza, ed è morto poco dopo essere giunto al Palestine Medical Complex di Ramallah.

Un testimone oculare, anch’egli ferito, ha riferito agli operatori del PCHR di aver visto Saif al-Din aggredito da coloni armati, e di aver udito spari provenienti dall’area in cui più tardi sarebbe stato ritrovato anche il corpo di Mohammed Shalabi. Lo stesso testimone ha raccontato che i coloni gli avevano intimato di informare il villaggio che “avevano già ucciso due persone”.

Il PCHR denuncia come questo massacro non sia un episodio isolato, ma parte integrante di una strategia sistematica volta a svuotare i villaggi palestinesi nei pressi delle colonie per favorire l’espansione degli insediamenti coloniali.

Non è la prima volta che un cittadino statunitense di origine palestinese viene ucciso in Cisgiordania. Nel maggio 2022, l’esercito israeliano ha colpito a morte la giornalista Shireen Abu Akleh mentre documentava un’operazione militare a Jenin, nonostante indossasse un giubbotto con la scritta “PRESS”. Nel gennaio dello stesso anno, l’ottantenne palestinese-americano Omar As’ad morì dopo essere stato arrestato e abbandonato legato in strada dai soldati israeliani, durante una notte gelida. Anche in quei casi, nessuna indagine internazionale è stata portata avanti, né si sono registrate reazioni significative da parte dell’Amministrazione statunitense.

Anche il recente omicidio della nota attivista per i diritti umani Aysenur Ezgi Eygi, avvenuto a Gaza sotto i bombardamenti israeliani, non ha suscitato alcuna condanna da parte di Washington, nonostante fosse una cittadina americana e figura di rilievo nella mobilitazione internazionale a favore della Palestina.

Secondo il PCHR, il crimine di Sinjil costituisce una grave violazione del diritto internazionale, in particolare della IV Convenzione di Ginevra del 1949 che vieta il trasferimento della popolazione civile dell’occupante nei territori occupati (art. 49) e impone all’occupante l’obbligo di proteggere i civili. Le azioni coordinate tra IOF e coloni, l’uso sistematico della violenza, gli arresti arbitrari e l’impedimento ai soccorsi rientrano nella definizione di crimini di guerra e crimini contro l’umanità secondo lo Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale.

https://pagineesteri.it/2025/07/16/medioriente/sinjil-lennesimo-crimine-impunito-nella-cisgiordania-occupata/
 

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