E' pensabile che vengano fatte scelte radicali in senso anticapitalista dall'interno di un sistema capitalista?
Ci sono però anche scelte non (o meno) radicali, nella misura in cui la politica può renderle economicamente convenienti (laddove già non lo siano) rispetto ad uno status quo non più sostenibile.
In sintesi, aumentare la tassazione su tutto ciò che inquina (o diminuirla su ciò che non inquina), dal packaging fino alla produzione industriale.
Dove c'è un'alternativa tecnologica, la meno inquinante deve essere resa più conveniente.
Questo è quello che va preteso dalla politica.
E qui c'è l'intoppo infatti.
Impensabile che il capitalismo faccia scelte anticapitaliste, per questo si pone in forma ineludibile il tema del suo superamento. Peccato per chi ha visto questa opzione come una pia illusione, un'utopia, se è vero allora lo è la nostra sopravvivenza per come oggi la conosciamo.
Chi sostiene che non si può/deve superare il capitalismo sta sostenendo che siamo destinati o dobbiamo consapevolmente dirigerci alla catastrofe.
La
green economy è, purtroppo, un'illusione.
Perché sposta il problema dal paradigma della crescita e dalla massificazione della produzione al singolo materiale inquinante. Faccio alcuni esempi, così ci capiamo:
- i
pannelli solari sono fatti in larga parte con telluro di cadmio, sostanza tossica.
Se massifichiamo la produzione di pannelli ridurremo l'avvelenamento dalla sostanza X ma aumenteremo in maniera esponenziale quello da sostanza Y.
- le
batterie al litio delle auto elettriche, se considerate su una futura produzione massificata, comporterebbero un ENORME problema di smaltimento, tanto da arrivare quasi al livello di inquinamento delle auto tradizionali.
- la
carne rossa inquina, vero. la quinoa dei maledetti freakkettoni del cazzo sta già oggi distruggendo le Ande a causa della sua produzione industriale.
Rischiamo quindi di ritenerci salvi attraverso produzioni green che una volta adottate come standard non sono più green manco per niente.
C'è poco da fare, devono cambiare proprio alcuni paradigmi, strettamente legati col modello produttivo, perché ci siano risultati sensibili:
-
paradigma energetico: da centralizzato (grandi centrali) a distribuito
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paradigma produttivo: dalle economia del profitto all'economia della domanda sociale
-
paradigma d'uso: dall'uso privato all'uso collettivo, che si parli di trasporti o di elettrodomestici (non significa tornare al socialismo reale, oggi il 99% dei capitalistissimi statunitensi lava i panni nelle lavatrici comuni nei basement o nelle lavanderie selfservice).
Questo non significa che quindi dobbiamo fare le barricate contro i pannelli solari.
Ma dobbiamo essere consapevoli che molto presto la green economy mostrerà la sua inconsistenza e che quindi o ci sarà la spinta necessaria ad una rottura storica, di paradigma, simile a quella tra medioevo ed età moderna, oppure siamo spacciati.
Nota tecnica: per spacciati/estinti non intendo che non ci sarà mezzo essere umano sulla terra, ma che ad estinguersi sarà lo stile di vita che oggi conosciamo attraverso una serie di catastrofi di dimensioni bibliche.