Non li prendo più, li ho presi per tanti anni, soprattutto autobus.
Non è un parere aggiornato quindi, ma lo do lo stesso.
Anch'io non penso siano così male. L'impatto può essere sgradevole, ma col tempo ci si può fare un'esperienza. Capire quali sono le linee più affidabili, o quelle più adatte allo scopo: magari c'è un autobus diretto ma non passa mai oppure fa un giro larghissimo, allora può essere conveniente fare un tratto a piedi per prendere un autobus migliore.
Un requisito utile è essere dei buoni camminatori. Un altro, essere flessibili, pronti a cambiare il piano se necessario. Altro consiglio ovvio: prendersi sempre del margine.
Per quanto si sia preparati, la giornata che ti manda tutto all'aria prima o poi capita, è inevitabile.
Cippolo: una decina d'anni fa andavo dal Trullo a Centocelle, di mattina, non di notte, e ci mettevo due ore. Quindi Portuense-Don Bosco un'ora e quaranta e di notte è ottimo.
Alcune zone sono collegate male, altre, più lontane tra loro, coi mezzi le raggiungi nella metà del tempo. Dalle tue parti non ti dovrebbe essere difficile prendere il treno, che è una buona soluzione per chi non ha la metro vicina.
I notturni invece possono essere una brutta esperienza. Si sa, la notte ha regole diverse dal giorno. Dinamiche, fauna, non solo gli orari. Se salta una corsa e mettiamo la linea ha una frequenza di uno ogni ora, magari è inverno, adesso non ci pensiamo ma anche a Roma certe notti d'inverno fa parecchio freddo, quello umido che ti entra nelle ossa, ecco, se il notturno salta la corsa è difficile prenderla con filosofia, non puoi leggere perché è buio, magari hai sonno, però devi stare sveglio perché metti che passa all'improvviso, che fai, lo perdi? – mi è capitato – di notte gli autobus sfrecciano, devi farti vedere con un po' d'anticipo; ancora peggio quando decidi, rassegnato, di fartela a piedi: tutto il tempo a guardarti le spalle, col timore di essere raggiunto e superato irrimediabilmente dal notturno – mi è capitato – ai prenditori di notturni suggerirei un lieve alcolismo, non quello che ti fa stramazzare privo di coscienza, basta mettersi ad aspettare l'autobus con una birra, aiuta, o ancora meglio avere la possibilità di ascoltare della musica, con me funzionavano tantissimo cose tipo Banco del Mutuo Soccorso, ma in assoluto l'antidoto più efficace contro le frustrazioni da autobus notturno è essere innamorati, va bene anche di se stessi, tu hai l'amore, aspettare non ti costa, anzi quasi quasi invece di maledirli provi affetto sia per il notturno che per l'autista, convinto che prima o poi arriveranno.
Recentemente ho dovuto prendere la metro: a occhio metà delle persone non aveva la mascherina (nemmeno le guardie), mi ha fatto impressione. Su questo sono d'accordo con Cippolo, è insopportabile.