Per quanto riguarda l'Islam in Francia, penso che buona parte del problema sia dovuto al fatto che è da 20 anni che, per dirla alla francese, si è messa in moto una dinamica "identitaire", "communautaire", "ostentatoire" e "penchée sur le sociétale": finisce la polemica sul velo a scuola con una legge che impedisce i segni religiosi ostentati in aula, inizia la polemica sul burqa sulla via pubblica. Finisce la polemica sul burqa sulla via pubblica con una legge che impedisce di nascondere il viso sulla via pubblica, inizia la polemica sui menù halal nelle mense scolastiche. Se non è il menù halal nelle mense scolastiche, è la preghiera del venerdì sulla via pubblica (in un Paese dove ci sono 2200 moschee ndr). Se non è la preghiera del venerdì sulla via pubblica, è l'"Hijab Day" svolto all'interno della facoltà di Sciences Po. Se non è l'Hijab Day all'università, è il burkini.
E tutto questo, senza parlare del discorso attentati, per i quali fra l'altro diverse fonti concorderebbero con lo sfioramento della guerra civile dopo Nizza e Saint-Etienne-du-Rouvrai (mi piacerebbe avere una confutazione definitiva in tal senso) e di un esercito che, sfinito da un anno e mezzo di Etat d'urgence, si preparerebbe a usare la mano pesantissima nelle banlieues se la situazione dovesse ulteriormente degenerare.
Tutto questo quadretto non propriamente idilliaco partendo dal presupposto che, in cambio di tutte queste controversie inutili e dovute a un modo troppo ostentato di vivere la propria religione, non è che si sia stato questo grande apporto e contributo al progresso della società francese.
Un anno e mezzo fa, dopo gli attentati a Charlie Hebdo e all'Hyper Cacher, scrissi che per i musulmani era suonata la campanella di fine ricreazione (lo dissi non a caso, avendo bene a mente che si trattava dell'apogeo di un percorso comunque fallace che andava avanti da 20 anni), e venni generalmente derisa coi "pas d'amalgames" e tutto l'armamentario retorico di circostanza tipico della sinistra odierna.
Purtroppo la storia mi sta dando ragione, e temo (perché di certo questa guerra fra bande tra lo Stato francese e parte dei suoi abitanti non mi fa piacere, ed è uno dei motivi per cui purtroppo in Francia mi sono recata una sola volta negli ultimi 13 anni) che, se i musulmani francesi non iniziano seriamente ad abbassare i livelli di scontrosità identitaria e rimboccarsi le maniche al di là dei futili piagnistei del CCIF e del CFCM, me ne darà ancora in futuro.