Il Prete Salviniano

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Online Vincelor

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #480 il: 08 Nov 2019, 17:00 »
ma , quindi se capisco bene , c'è un modello di scrittura da rispettare?
chiedo per un amico..
Nessun modello, solo comprensibilita' e magari educazione
Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #481 il: 08 Dic 2019, 00:41 »
Da Avvenire.

Napoli. Una coperta gialla per l'Immacolata, come una mamma migrante
Rosanna Borzillo, Napoli venerdì 6 dicembre 2019
La scelta di un parroco del Napoletano: «Natale è la festa dell’accoglienza, impariamo da Maria come accogliere chi non vuole nessuno»



La statua dell’Immacolata con una coperta isotermica: l’idea è del parroco di Cercola (comune alle falde del Vesuvio), don Vincenzo Lionetti che, nel giorno dedicato alla titolare della parrocchia “Immacolata Concezione”, vuole lanciare un messaggio alla comunità. «Mi è venuta in mente una mamma salvata dalle acque con in braccio un bambino, entrambi spaventati e tramortiti. Coloro che li hanno soccorsi hanno messo sulle loro spalle una semplice coperta isotermica per ripararli dal freddo», ha spiegato don Vincenzo alla comunità, riunita ieri sera per l’adorazione eucaristica. Ed ha aggiunto: «Quella coperta è sulle spalle di Maria, pronta a vivere il disagio e il pericolo. Nel cuore di Maria troviamo accoglienza. Maria ci insegni la capacità di accogliere. Natale è la festa dell’accoglienza. Impariamo da lei come accogliere chi non vuole nessuno».
Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #482 il: 19 Dic 2019, 13:56 »
Sempre per tenere aggiornati utenti, cristiani e non di destra e di sinistra, su quello che dice di fare ai propri fedeli il Vaticano.

Da Avvenire
https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-incontra-in-vaticano-i-profughi-di-lesbo

Ai rifugiati. Il Papa: bisogna salvare le persone migranti. Dio ce ne chiederà conto
I.Sol. giovedì 19 dicembre 2019
Francesco nell'incontro con i rifugiati arrivati da Lesbo: «La nostra ignavia è peccato». «Non è bloccando le navi che si risolve il problema». «Svuotare i campi di detenzione in Libia»

"Non è bloccando le navi di soccorso che si risolve il problema". "Bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e
maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni".

È uno dei passaggi del breve discorso che il Papa ha pronunciato incontrando le 33 persone migranti arrivate a Roma dall'isola di Lesbo nelle scorse settimane.

"Siamo di fronte ad un'altra morte causata dall'ingiustizia. Già, perché è l'ingiustizia che costringe molti migranti a lasciare le loro terre. È l'ingiustizia che li obbliga ad attraversare deserti e a subire abusi e torture nei campi di detenzione. È l'ingiustizia che li respinge e li fa morire in mare".

“Come possiamo non ascoltare il grido disperato di tanti fratelli e sorelle che preferiscono affrontare un mare in tempesta piuttosto che morire lentamente nei campi di detenzione libici, luoghi di tortura e schiavitù ignobile?”.

È il primo di una serie esigente di interrogativi con cui il Papa ha concluso il suo discorso ai rifugiati arrivati recentemente da Lesbo con i corridoi umanitari.

“Come possiamo rimanere indifferenti di fronte agli abusi e alle violenze di cui sono vittime innocenti, lasciandoli alle mercé di trafficanti senza scrupoli?”, ha proseguito Francesco: “Come possiamo ‘passare oltre’, come il sacerdote e il levita della parabola del Buon Samaritano, facendoci così responsabili della loro morte?”. “La nostra ignavia è peccato!”, il monito del Papa: “Ringrazio il Signore per tutti coloro che hanno deciso di non restare indifferenti e si prodigano a soccorrere il malcapitato sulla via verso Gerico, senza farsi troppe domande sul come o sul perché il povero mezzo morto sia finito sulla loro strada”.

“Non è bloccando le loro navi che si risolve il problema”, la tesi di Francesco: “Bisogna impegnarsi seriamente a svuotare i campi di detenzione in Libia, valutando e attuando tutte le soluzioni possibili. Bisogna denunciare e perseguire i trafficanti che sfruttano e maltrattano i migranti, senza timore di rivelare connivenze e complicità con le istituzioni. Bisogna mettere da parte gli interessi economici perché al centro ci sia la persona, ogni persona, la cui vita e dignità sono preziose agli occhi di Dio. Bisogna soccorrere e salvare, perché siamo tutti responsabili della vita del nostro prossimo, e il Signore ce ne chiederà conto al momento del giudizio”.

È stata posizionata nell’accesso al Palazzo Apostolico dal Cortile del Belvedere, in ricordo dei migranti e dei rifugiati, una Croce con addosso un giubbetto di salvataggio.



“Ho deciso di esporre qui questo giubbotto salvagente, ‘crocifisso’ su questa croce, per ricordarci che dobbiamo tenere aperti gli occhi, tenere aperto il cuore, per ricordare a tutti l’impegno imprescindibile di salvare ogni vita umana, un dovere morale che unisce credenti e non credenti” ha continuato il Papa per spiegare il motivo della sua scelta di collocare, nel Cortile del Belvedere, una croce in ricordo dei migranti e rifugiati, con appeso un giubbotto salvagente come quello che indossano i migranti che scappano dalle loro terre in cerca di un futuro migliore.

“Nella tradizione cristiana la croce è simbolo di sofferenza e sacrificio e, al tempo stesso, di redenzione e di salvezza”, ha ricordato Francesco: “Questa croce è trasparente: essa si pone come sfida a guardare con maggiore attenzione e a cercare sempre la verità. La croce è luminescente: vuole rincuorare la nostra fede nella Risurrezione, il trionfo di Cristo sulla morte”. “Anche il migrante ignoto, morto con la speranza in una nuova vita, è partecipe di questa vittoria”, ha assicurato il Papa: “I soccorritori mi hanno raccontato come stiano imparando l’umanità dalle persone che riescono a salvare. Mi hanno rivelato come in ogni missione riscoprano la bellezza di essere un’unica grande famiglia umana, unita nella fraternità universale”.

Famiglie, un gruppo di giovani, donne sole: ecco chi sono le persone migranti incontrate dal Papa
I profughi di Lesbo che ha incontrato il Papa sono giunti a Roma grazie a un corridoio umanitario, accompagnati dal cardinale Konrad Krajewski e dalla Comunità di Sant’Egidio che avevano avuto modo di verificare la drammatica situazione dei rifugiati che vivono da mesi nell'isola greca in condizioni disumane.

Sulle orme del Papa, che a Lesbo venne nel 2016, l’Elemosiniere apostolico è tornato a Moria a dicembre 2019, con le temperature ormai più basse, per constatare di persona la situazione. Ad affiancarlo, ancora una volta, la Comunità di Sant’Egidio.

Un sorriso, una stretta di mano, un rosario di Francesco, un piccolo contributo in denaro donato soprattutto alle mamme con i bambini piccoli, incontrate anche al centro ricreativo della Ong Team Humanity, dove in questo periodo si distribuiscono giacche e cappotti. «Quando siamo stati qui a maggio - racconta il cardinale Krajewski - non c’erano tutte queste tende: ci dicono che ci sono arrivi di 2-300 persone durante la notte. Adesso serve la buona volontà di chi governa per svuotare questi che sono ‘campi di concentramento’. Cominciamo intanto col portare via da questo campo 33 persone e speriamo che tutta la Chiesa in Europa si apra in questo modo, che tutte le Conferenze episcopali invitino le persone per ospitarle nelle proprie diocesi».

Offline carib

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #483 il: 19 Dic 2019, 15:49 »
 dio ce ne renderà conto :lol:

Offline Tarallo

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #484 il: 19 Dic 2019, 16:32 »
dio ce ne renderà conto :lol:

Gia' tremi eh?  :twisted:

Offline Lativm88

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #485 il: 19 Dic 2019, 17:26 »
Pensavo che nelle Scritture ci fosse il prima gli italiani da qualche parte.
Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #486 il: 19 Dic 2019, 17:36 »
Dio ce ne CHIEDERA' conto, non "renderà".

Spiego che forse non avete capito: Dio chiederà conto  A CHI NON ACCOGLIE. "Perché non hai accolto, perché non hai salvato?"
Potete non crederci ma scrivere il contrario della frase per ridicolizzare è un ottimo modo per passare per scemi.

Offline Tarallo

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #487 il: 19 Dic 2019, 17:38 »
Io avevo capito benissimo (come si vede dal mio post) ma me fa ride uguale.
Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #488 il: 19 Dic 2019, 17:39 »
Aspe', Carib, in teoria, non dovrebbe tremare... lui accoglie (spero).

Offline Tarallo

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #489 il: 19 Dic 2019, 17:47 »
Carib è un peccatore impenitente

Offline carib

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #490 il: 19 Dic 2019, 19:57 »
Carib è un peccatore impenitente
non sei il primo che me lo dice




cmq forse volevo proprio scrivere "renderà", vai a sape'  :=))

torno a tremare  :beer:

Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #491 il: 19 Dic 2019, 20:09 »
Intanto quel vecchio scemo mezzo fascista è l'unico che parla con pietà e rispetto di esseri umani sempre e comunque, anche fuori delle contese elettorali all'ultimo like. Dicendo chiaramente da che parte si deve stare, se ci si vuole specchiarsi nella propria coscienza senza vomitare (vi do una piccola interpretazione allegorica che va bene per tutti, credenti e non così vi facilito il lavoro). E lui non ha bisogno di essere rieletto.
Credo che meriterebbe qualche risata in meno e molto, molto rispetto in più.

Offline carib

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Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #492 il: 19 Dic 2019, 20:50 »
Mi spiace ma la mia emoticon ridanciana non voleva affatto prendere in giro la persona.

Ho sempre parlato molto seriamente del signore in questione. Perché lo conosco bene, così come conosco quel tipo di linguaggio, il retropensiero, lo scopo e le conseguenze di quel linguaggio.
E per l'idea che mi sono fatto, c'è molto poco da ridere.




 

Re:Il Prete Salviniano
« Risposta #493 il: 25 Dic 2019, 11:02 »
Bambino Gesù nero alla messa di Natale: a Palermo l'iniziativa pro-migranti
ITALIA
Mercoledì 25 Dicembre 2019
Bambino Gesù nero alla messa di Natale: a Palermo l'iniziativa pro-migranti
Una messa di Natale nel segno dell'accoglienza ai migranti quella celebrata a mezzanotte dall'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Un Bambino Gesù nero è stato deposto sull'altare della cattedrale della città, dove si trovano anche le spoglie di don Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia e proclamato beato. Un'iniziativa fortemente voluta dal presule, da sempre in prima linea nella difesa dei migranti e delle persone più deboli.


Con molti saluti ai razzisti e agli idioti in genere. Feliz Navidad anche a voi.
 

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