Migranti, accordo Ue-Turchia: rinvio degli irregolari e adesione alla Ue. I punti dell'intesa
Il primo ministro turco, Ahmet Davutoglu, con il presidente francese, Francois Hollande (reuters)
BRUXELLES - I capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell'Unione Europea, riuniti a Bruxelles, hanno approvato l'accordo con la Turchia per fare fronte alla crisi migratoria. Questi i punti dell'intesa:
Rinvio degli irregolari. Tutti i nuovi migranti irregolari in viaggio dalla Turchia verso le isole greche saranno riportati in Turchia: è una misura "temporanea e straordinaria" con lo scopo di mettere fine ai pericolosi viaggi nell'Egeo e rompere il modello di business creato dai contrabbandieri. Per fare in modo che il ritorno dei richiedenti asilo non violi il diritto internazionale, l'accordo garantisce che qualsiasi domanda d'asilo sarà esaminata singolarmente sulle isole greche, il che richiederà un allestimento logistico importante. Torneranno coloro che non presenteranno la domanda o quelli la cui domanda sarà ritenuta irricevibile. Gli europei, per legittimare sul piano giuridico l'irricevibilità delle richieste d'asilo che saranno presentate in Grecia, si baseranno essenzialmente sul principio del "Paese terzo sicuro". Quando la Grecia avrà riconosciuto questo status alla Turchia, l'Ue ritiene che i rinvii saranno legali, nella misura in cui i candidati potranno beneficiare della protezione internazionale che meritano."La Turchia e la Grecia, assistiti dall'Unhcr e dall'Ue, prenderanno le misure necessarie" per permettere questa procedura, tra le quali la presenza di funzionari turchi sulle isole greche. "I costi delle operazioni di ritorno saranno prese in carico dall'Ue".
'Uno per uno'. Per ogni siriano tornato in Turchia dalle isole greche, un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia verso l'Ue, afferma il progetto di accordo. E sarà "data priorità" ai migranti che non abbiano tentato di entrare in modo irregolare nell'Ue. Per rassicurare gli Stati membri più riluttanti, il progetto prevede un plafond di 72mila posti offerti, nel contesto degli impegni già assunti dai Paesi europei, ma non ancora realizzati. "Se il numero dei ritorni supererà queste cifre", il meccanismo "dovrà essere rivisto", si legge senza ulteriori dettagli. L'Ue si impegna inoltre a lungo termine a un piano europeo di reinsediamento, sulla base degli impegni volontari da parte degli Stati membri.
Liberalizzazione dei visti. Una delle contropartite per Ankara sarebbe l'accelerazione della tabella di marcia per consentire l'esenzione dei visti per i cittadini turchi in Europa, "al più tardi entro la fine di giugno 2016". Ma Ankara deve soddisfare i 72 criteri specifici previsti "entro fine aprile", affinché "la Commissione Ue possa fare una proposta" in base alla quale Parlamento europeo e Consiglio possano prendere la decisione finale".
Assistenza finanziaria. La Ue si è impegnata ad accelerare il versamento dell'aiuto di 3 miliardi di euro già promesso alla Turchia per migliorare le condizioni di vita dei 2,7 milioni di rifugiati che ospita. "Quando queste risorse saranno sul punto di essere completamente esaurite", laUe darà "un aiuto finanziario aggiuntivo nel limite di 3 miliardi di euro supplementari fino alla fine del 2018".
Adesione alla Ue. Questa era una delle 'linee rosse' poste da Cipro: la promessa di aprire rapidamente nuovi capitoli di negoziato
nel processo di adesione della Turchia. Per aggirare la minaccia di veto di Nicosia, il progetto di accordo è sufficientemente vago da non suscitare malumori: "L'Ue preparerà la decisione di aprire nuovi capitoli di negoziati di adesione il più presto possibile".
Pagare per assicurare maggiore assistenza? Lo scambio uno contro uno?...
Follia disumana. Ma questo perchè la Grecia ha fatto il pianto greco o perchè dalla turchia sono arrivate altre minacce sotto banco? Siamo arrivati alla compravendita degli esseri umani...! La disperazione oggetto di mercanzia.