@FD il concetto di "Italia" è comunque molto antico, non è certo paragonabile al caso indiano da te citato. Già nel primo secolo a.c., l'intero stivale era stato inglobato nell'Italia romana, diviso in province dai confini incredibilmente simili a quelli delle regioni odierne, e ai suoi abitanti era stata garantita la cittadinanza. Un'identità di fondo che è rimasta sottotraccia nei lunghi secoli che vanno dalle guerre gotiche al Risorgimento. Adesso, per carità, non è nemmeno il caso di approfondire troppo la questione su un forum de pallone, però l'esempio che fai, l'identità mediterranea, è un po' tirata per i capelli se non del tutto campata in aria, certamente non esiste la stessa continuità storica e culturale tra Roma e la Tunisia rispetto, ad esempio, a Venezia o Napoli. Ma nemmeno lontanamente. Forse non è un caso che attraverso i secoli grandi pensatori prerisorgimentali abbiano, se non proprio perorato la causa, accarezzato l'idea di un'Italia unita (Dante, Petrarca, Federico II, Machiavelli, Foscolo) mentre a nessuno sia mai venuto in mente un progetto per l'unificazione del Mediterraneo, tanto per dirne una.
Non è paragonabile al caso indiano perché in quel caso l'entità venne costruita ad hoc.
Ma anche la tua ricostruzione è segnata dagli occhi della modernità e del nazionalismo risorgimentale in almeno due principali assunti.
1) L'
italia romana a cui fai riferimento non comprendeva tutto il Nord dell'arco alpino, non proprio un dettaglio, si fermava alla Pianura padana, quel che veniva dopo era Gallia.
Le province a cui fai riferimento sono quelle augustee.
Rispetto alla continuità storica è sempre una questione di scelte non proprio automatiche (per quanto a noi possano sembrare tali) e invece su questo l'esempio indiano c'entra parecchio.
Perché nelle scelte ritroviamo non fattori geografici o etnici, bensì necessità economiche e politiche.
Non a caso per dimostrare la continuità storica hai citato la tunisia (forse pensando a quella contemporanea e non alla Cartago di allora) ma hai rimosso la grecia, che avrebbe contraddetto il tuo discorso, assieme a buona parte delle civilità mediorientali che si affacciavano sullo stesso
Senza contare che rispetto al mediterraneo potremmo invece segnalare eccome una continuità storica, letteraria, anche mitologica. Pensiamo al solo mito di Enea legato alla fondazione di Roma.
Al culto mitraico che nell'impero romano andava per la maggiore prima del cristianesimo. Al cristianesimo stesso che viene proprio dalla culla del mediterraneo segnando l'Italia (e l'intero mare nostro) per tutti i secoli a venire.
Altro che tirata per i capelli o campata in aria. Avrei ben più argomenti storici e culturali sull'identità mediterranea che su quella italica. Ma nemmeno di poco, roba di 1 a 10.
Ma su una cosa hai ragione: non è un caso che attraverso i secoli i grandi pensatori abbiano strutturato un'identità italica e non mediterranea.
Perché c'erano interessi politici ed economici a realizzare la prima e nessuno a realizzare la seconda.
E' come per le religioni: ci si perde spesso in argomenti teologici quando altrettanto spesso hanno motivazioni storiche facilmente individuabili.
L'entità italiana non ha ragioni culturali o etniche che hanno spinto a preferirla rispetto a quella mediterranea. Semplici interessi hanno portato all'affermarsi della prima rispetto alla seconda.
Ti dirò di più: la stessa definizione di "grandi pensatori" è segnata dall'oggi, ossia è l'elezione a "grande" di quei pensatori coerenti con quanto si è affermato come storicamente necessario.
La decostruzione delle identità nazionali è uno dei principali lasciti degli studi prima citati in termini di consapevolezza di cosa siamo e come lo siamo diventati.
2) Un'altra spiegazione del perché tale concezione dello spazio europeo-mediterraneo si sia affermata tra i "grandi pensatori" è dovuta alla
"rottura" del mediterraneo in epoca medievale e moderna.
L'unificazione del mediterraneo non è stata nella storia un semplice progetto, ma una realtà attraverso l'impero romano.
Con l'avanzata araba le entità politiche europee ripiegarono il loro baricentro dal mediterraneo all'Europa (come ben testimoniano le opere di Pirenne).
gli scambi nel mediterraneo continuarono a svilupparsi (come ben testimoniano i critici di Pirenne), quello che si fermò fu la costruzione di immaginario, di identità (mediterranea).
E questo rimase valido fino all'epoca moderna, quando gli stati nazione si svilupparono.
Il nostro immaginario è figlio di questa traiettoria storica.
Se a te oggi fa strano l'identità mediterranea e la vedi tirata per i capelli a differenza di quella italiaca
non è per mancanza di continuità, ma di interessi a sviluppare una simile identità, laddove invece andava sviluppata una contrapposizione tra le due principali rive (vedi immaginario su turchi ottomani e arabi).
Questioni di economia e geopolitica, non di cultura.