L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza

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L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« il: 19 Ott 2020, 21:25 »
Parto da questo semplice ma commovente post di IB in altro topic per discorrere di aspetti troppo spesso sottaciuti

Che le lezioni al telefonino non siano una cosa normale né semplice non é complicato pensarlo.
E no, non tutti i ragazzini hanno un telefonino 4G con sufficiente credito per seguire una lezione di mezzora, a dire tanto, con un professore. O anche solo una stanza tranquilli dove poter seguire la lezione senza altri fratelli/sorelle che devono seguire altre lezioni di altri professori.
Pensare che possano sostituire 4 o 5 ore di lezioni quotidiane seguite da un professore/professoressa é qualcosa che supera ogni chimera.
No, non tutti gli appartamenti sono equipaggiati di fibra ottica e di banda passante sufficiente affinché una famiglia di 2,3 o anche quattro ragazzi possa seguire le lezioni serenamente come la loro età e uno stato degno di questo nome deve garantirgli.
Anzi, spesso sono proprio i ragazzi che hanno più bisogno di attenzione e di presenza quelli che rischiano di trovarsi indietro pesantemente.
L'umanità purtroppo non é composta solo da famiglie come la mia dove mia figlia (unica) ha la banda passante, la scelta di 4 computer su dove seguire i corsi e due genitori mediamente scolarizzati che possono, eventualmente, aiutarla quando si trova in difficoltà. Oltre ad avere una stanza tutta sua dove poter ascoltare in tranquillità le lezioni senza nessuno che, magari, stira, lava i piatti o, guarda la televisione (o peggio...) nella stessa stanza.
L'ho scritto e ripetuto, se é necessario per abbassare le cifre del contagio benvenga la chiusura delle scuole, ma é e resterà una ferita aperta e sanguinante nel percorso formativo di una generazione di ragazzi che sarà estremamente complicato recuperare.
Schivare il problema con un'alzata di spalle mi sembra una profonda leggerezza.
Una lezione di storia/matematica/geometria/algebra/fisica fatta bene con un professore non sarà mai sostituibile con un tutorial su Youtube.
Siamo schiavi del tutto é possibile sul computer che sta, in qualche modo, drogando il dibattito.
Non é vero.




Parto da una esperienza personale.
Quando sono andato all'università mi sono scontrato con un gap culturale rispetto alla maggioranza dei miei compagni di studio. Io venivo da una famiglia normale, di lavoratori come si diceva una volta. Padri operai, impiegati, piccoli commercianti, madri generalmente casalinghe, un po' tutti con la licenza media come titolo di studio più elevato conseguito. Non ci mancava niente, qualche rinuncia, qualche sacrificio ma si viveva con serenità, con la consapevolezza di dover "fare passi secondo la gamba".
Sono stato il primo nella mia macro famiglia, parlo di altre sei famiglie di fratelli/sorelle di mia madre e di altre quattro famiglie di fratelli/sorelle di mio padre, per un totale di 26 tra fratelli e cugini di primo grado. Dopo di me solo altri due hanno affrontato il percorso universitario e si sono laureati.

All'università mi sono trovato a frequentare e studiare con persone con estrazione sociale simile alla mia, poche di estrazione ancora più popolare (anche questo un segnale grave), diverse invece provenivano da famiglie con un livello di istruzione superiore. Questi ultimi quasi tutti con genitori almeno diplomati, molti con genitori laureati alcuni proprio in materie scientifiche, poi qualche "punta" come figli di docenti universitari, di parlamentari e un figlio di uno che è stato anche Ministro.
Il "linguaggio" di questi ragazzi era superiore, maggiore la capacità di comprendere di cosa si stava parlando, la visione delle questioni reali di cui stavamo apprendendo nozioni apparentemente astratte, analizzando metodi di misura e modellizzazioni. Proprio un discorso di "protocolli comunicativi", un conto è crescere in una famiglia in cui concetti normativi, economici, sociologici sono argomenti di cui si parla a tavola in famiglia e quando si sta con amici, da un punto di vista di chi quegli argomenti li studia per lavoro e qualche volta è attore protagonista egli stesso di quei fenomeni. Un conto è non parlarne o parlarne sulla base di quanto si legge sui giornali o avendoli approfonditi da autodidatti. Due punti di partenza completamente diversi.

In certi contesti mi sono sentito "diverso" quando ho detto che scegliere di fare l'università fu una scelta faticosa, per molti il dubbio era solo sulla facoltà da scegliere e poi, una volta scelta questa, quale fosse l'università migliore.

Se la differenza non era ancora più netta gran parte era dovuto all'aver frequentato la Scuola. Andare a scuola, di persona, avere la la possibilità di interagire con coetanei di altri "quartieri culturali", di interagire con insegnanti che a volte uscivano dal mero seguire i programmi ministeriali e ci donavano conoscenza, riflessioni su cosa significa vivere in una società complessa, è un qualcosa di inestimabile.

Ora che sono abbondantemente adulto, con figli prossimi alla fine del ciclo delle scuole superiori, avendo interagito con molti loro amici e con le loro famiglie, vivendo in un quartiere molto variegato, case popolari e appartamenti di prestigio, posso dire di aver visto che la situazione non è sostanzialmente diversa a quella di trenta/quaranta anni fa. Per quanto riguarda i miei figli li vedo partire da una situazione di vantaggio rispetto a molti dei loro compagni di scuola, hanno potuto respirare una conoscenza della complessità (non conoscenza delle cose eh! solo coscienza che sapere una cosa è meno immediato di quanto spesso si creda). Ma contemporaneamente li vedo svantaggiati rispetto ad altri: a parte ovviamente per disponibilità economiche, se vorranno potrò permettergli di fare l'università ma la dovranno fare con la consapevolezza che qualche rinuncia andrà fatta, parlo proprio dello stesso vantaggio culturale che loro hanno nei confronti di altri e per il quale io non ho saputo/potuto compensare più di tanto.

Quanto sia importante il "linguaggio" che si usa a casa, gli "argomenti" che vengono trattati, la "competenza" con cui vengono trattati, nella quotidianità, nei momenti di convivialità, non nei momenti di "formazione" è una questione cruciale nella crescita degli individui. Solo la scuola, la frequentazione e non la semplice erogazione di concetti, può permettere di non violentare completamente il valore dell'Uguaglianza.

Mi accorgo di aver scritto tanto, troppo, e di aver centrato l'attenzione sulla mia esperienza mentre volevo parlare della crescita di bambini e ragazzi in famiglie in cui non si sa proprio cosa sia il mondo nel 2020. Ma forse traslando il ragionamento esposto si capisce quello di cui vorrei parlare meglio di quanto saprei fare riscrivendo tutto da capo



NB:
Discorso che vorrebbe essere in generale, se OGGI, se DOMANI, servirà ricorrere massicciamente alla Didattica A Distanza per salvare vite umane che lo si faccia senza indugio.
Ma sarà una sconfitta per la nostra comunità di 60milioni di persone, non un dolorino accettabile


ErNonno

ErNonno

Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #1 il: 19 Ott 2020, 22:37 »
MF, bellissimo post, molto ben scritto e degno di profonde riflessioni
Ho letto con grande partecipazione e personale coinvolgimento e faccio un'eccezione alla mia scelta di non commentare più, perché una cosa te la devo assolutamente dire: grazie.
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #2 il: 20 Ott 2020, 09:49 »
Come ho scritto in un post precedente a quello che hai citato, uno dei miei clienti é un'associazione che si occupa di recupero di ragazzi che stanno uscendo, in maniera fallimentare, dal sistema scolastico francese. A cui, va detto, si può' arrivare con poche congetture logiche, nella realtà della banlieu francese, alle problematiche della criminalità diffusa e del fanatismo religioso (cfr. attualità recente)
Una delle battaglie che questa associazione sta facendo da anni é quella contro i compiti a casa come cardine del programma scolastico. Perché rappresentano, anche per alcune delle ragioni che hai esposto con la tua testimonianza, un vettore di frattura formativa importante tra chi ha, a casa, la disponibilità di un ambiente preparato e sensibile rispetto a cui ragazzo/bambino, invece, che non ha questa fortuna.
Perché di fortuna si tratta. Solo di culo.

Offline Tarallo

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111509
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #3 il: 20 Ott 2020, 09:50 »
Come ho scritto in un post precedente a quello che hai citato, uno dei miei clienti é un'associazione che si occupa di recupero di ragazzi che stanno uscendo, in maniera fallimentare, dal sistema scolastico francese. A cui, va detto, si può' arrivare con poche congetture logiche, nella realtà della banlieu francese, alle problematiche della criminalità diffusa e del fanatismo religioso (cfr. attualità recente)
Una delle battaglie che questa associazione sta facendo da anni é quella contro i compiti in classe come cardine del programma scolastico. Perché rappresentano, anche per alcune delle ragioni che hai esposto con la tua testimonianza, un vettore di frattura formativa importante tra chi ha, a casa, la disponibilità di un ambiente preparato e sensibile rispetto a cui ragazzo/bambino, invece, che non ha questa fortuna.
Perché di fortuna si tratta. Solo di culo.

A casa, ve'?
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #4 il: 20 Ott 2020, 09:51 »
Si, scusa...
ho corretto.
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #5 il: 20 Ott 2020, 10:00 »
Grazie MF. Argomento interessantissimo.
Purtroppo il dove e da chi nasciamo ha una fortissima influenza sul nostro futuro. Una scuola pubblica di qualita' e' un elemento essenziale (che in molti Paesi, anche "civilizzati") non c'e', ma assolutamente non suffiente.
Mi hai ricordato questo video:
https://www.youtube.com/watch?v=4K5fbQ1-zps&feature=share&fbclid=IwAR3-RY8njMOBu9hTXcsYeVT9evO7wDAFzrlYgx4LMwhW6rUQRL_m5FG5Iqo
Buona giornata

Offline TomYorke

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11494
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #6 il: 20 Ott 2020, 10:16 »
Bellissimo post MF, ti voglio bene, love!
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #7 il: 20 Ott 2020, 10:39 »
Vabbene la scuola pubblica di qualità, ma poi come facciamo con le badanti, gli operai, i meccanici o le parrucchierre?
Mica potemo fa' tutti gli scienziati.
Perché lasciare decidere al merito e creare così inutile entropia?
Lasciamo che il retaggio familiare lo faccia per noi.
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #8 il: 22 Ott 2020, 09:46 »
Complimenti a MF, davvero un bel post
Pur avendo qualche (non troppi) anno in meno mi sono ritrovato in buona parte dell'esperienza personale che raccontavi

Il problema degli strumenti per l'uguaglianza è tremendamente complesso, e frustrante
L'istruzione ne rappresenta una faccia importante, ma non l'unica
Nella realtà di tutti i giorni spesso "dimentichiamo" (o facciamo finta di dimenticare) l'enorme ingiustizia sociale di non avere tutti le stesse opportunità(*)

Come già si è detto è soprattutto una questione di culo, del nascere dalla parte giusta del pianeta

(*) perché per me, quando si parla di Uguaglianza, si parla soprattutto di pari opportunità (condizioni di partenza) e non di pari "risultati" (condizioni di arrivo, che dovrebbero dipendere dal merito)
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #9 il: 22 Ott 2020, 11:30 »
io non ho capito se la cosa delle rendite di posizione si riferisce specificatamente al lockdown o è un discorso generale
se il riferimento è alla DAD, si può parlare di ciò che si conosce
io non conosco lo zen, scampia, il laurentino 38 ne corviale per cui non conosco la loro disponibilità di smartphone invece a civitavecchia viterbo o perugia tutti al liceo hanno lo smatphone e un discreto numero di giga
se invece ci riferiamo all'itis, l'alberghiero, l'agrario, il linguistico e l'artistico tranne pochi genitori pazzi che hanno iscritto figli studiosi, gli altri puntano esclusivamente al foglio di carta col minor impegno possibile per cui per tutti loro la DAD è più un'opportunità che uno svantaggio

se invece il discorso è generale, la scuola non potrà mai coprire le differenze con 5 ore per 5 giorni a settimana per 35 settimane
tranne non pochissime eccezioni (a civitavecchia c'è un liceale che vince tutte le gare di matematica e fisica nazionali e internazionali e i genitori non sanno come faccia) tutti quei figli che hanno i genitori attenti all'educazione dei figli sono avvantaggiati
però possiamo sempre fare come gli spartani, li togliamo alla famiglia a 5 anni e li mettiamo tutti sullo stesso piano, bisogna cambiare completamente sistema e a volte questo tipo di sistema è più di destra che di sinistra
 

Offline orchetto

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12951
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #10 il: 22 Ott 2020, 15:05 »
La scuola è nata per essere in presenza. Presenza e scuola, scuola e presenza, sono quasi la stessa cosa.
Un conto è l'apprendimento, quello può avvenire con diversi sistemi. Può non significa che sicuramente sarà. Una cattiva scuola, come una buona scuola invece, è scuola se è in presenza. L'Istituzione Scuola può sopravvivere alla Scuola, erogando DAD, o digitale integrata ma non sarà scuola, sara l'istituzione che eroga. Ora i provvedimenti sono limitati nel tempo e nello spazio, almeno si spera, ma immagino lo scalpore se si usasse il termine "sospensione della scuola per un tot periodo". Del resto viviamo in una società astratta, lo si vede in mille cose e lo si vede anche nella didattica (a distanza e in presenza), che viene erogata alla stessa maniera, presupponendo che ci siano per tutti gli stessi mezzi.
Re:L'importanza del contesto socioculturale e gli strumenti per l'Uguaglianza
« Risposta #11 il: 22 Ott 2020, 18:18 »
però non ho detto che tutti abbiamo gli stessi mezzi
ma che nelle zone che conosco io i licei (scientifico e classico) hanno supplito alle differenze, dando devices in comodato, pagando tramite comune la banda, esentando da DAD chi non poteva
ovviamente la capacità del singolo preside fa la differenza ma i licei alla didattica ci guardano
nelle altre scuole non si studiava prima, chiedere un'inversione in piena pandemia mi sembra difficile
sperando che della DAD si faccia il minor uso possibile e solo per causa di forza maggiore
 

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